2019/20 – Le pagelle di metà stagione

Portieri

Gianluigi Donnarumma: 7. Qualche margine di crescita in questo prima parte di stagione con qualche cazzata in meno e qualche parata in più. Rimane ben lontano dal rendimento che dovrebbe avere un portiere da 6 milioni l’anno di stipendio netto. Personalmente non lo rimpiangerò quando l’anno prossimo giocherà in bianconero, coi suoi soldi faremo una squadra. I giocatori di movimento nella costruzione di una squadra devono sempre avere la priorità sul portiere.

Pepe Reina: s.v. Altri 6 milioni lordi l’anno che se ne vanno. Grazie Massimiliano Mirabelli. Utile come gli sci il 15 di agosto.

Antonio Donnarumma: s.v. Non commento che è meglio.

Difensori

Alessio Romagnoli: 5. Troppe vaccate, troppe. Involuzione clamorosa che fa capire che quel potenziale tante volte buttato sui giornali non lo raggiungerà mai. Sopravvalutato

Mattia Caldara: s.v. Anche qua sto zitto che è meglio – e non solo per il rendimento ma anche per certe voci che girano.

Leo Duarte: 3. Vorrei capire chi è andato a prendere un pippone del genere su quali basi tecniche lo ha fatto. Non è nemmeno questione di Zapata, Paletta e Gomez erano anni luce migliori.

Mateo Musacchio: 4,5. A parte un paio di partite buone il resto è disastroso. Mai visto un difensore perdere sistematicamente ogni 1 vs 1.

Theo Hernandez: 6,5. Se un terzino è il capocannoniere della squadra abbiamo un problema. Per prendere di più purtroppo deve anche imparare a difendere.

Ricardo Rodriguez: 4. Finalmente grazie a Theo Hernandez ce lo siamo tolto dall’undici titolare. Ora speriamo che qualcuno se lo prenda nel mercato di Gennaio.

Davide Calabria: 4. Imbarazzante difensivamente e offensivamente, capitolo 1.

Andrea Conti: 3,5. Imbarazzante difensivamente e offensivamente, capitolo 2. In più ha i tromboni che quando azzecca le due partite consecutive l’anno contro le piccole di turno escono dicendo “è rinato”. In due non fanno l’unghia sinistra di Abate.

Centrocampisti

Lucas Biglia detto Beagle: 2. Con due punti regalati per pietà. Mai visto un giocatore più scarso con la nostra maglia addosso. Mai. Il problema è che sto anno non si è nemmeno rotto, quindi ha potuto giocare e fare danni. Quando scadrà il contratto da 3.5 annui (grazie Mirabelli) a fine stagione festeggerò con i fuochi artificiali.

Ismael Bennacer: 4,5. Troppo falloso e discontinuo. Non adatto a giocare lì al momento, serve qualcosa in più. D’altronde quando prendi il centrocampo dell’Empoli retrocesso finisci per giocare in zona retrocessione. Almeno è meglio di Biglia – anche se per essere meglio dell’argentino basta essere maschi, bipedi e saper respirare.

Frank Kessie: 4. Due ferri da stiro al posto dei piedi. La versione calcistica della truffa alla nigeriana per email. Passa sempre i palloni male agli esterni e devono perdere ogni volta un tempo di gioco. Poi la colpa è di Suso, ovviamente. Per Mirabelli era meglio di Pasalic, la storia gli ha poi dato torto.

Rade Krunic: 4,5. Meglio di poco di Kessie. Ma vale il discorso fatto per Bennacer. 

Lucas Paquetà: 4,5. Completamente diverso da quello della scorsa stagione. Qualche giocata fa vedere che c’è ancora tecnica ma risulta al momento un corpo estraneo alla squadra. Ah, il Flamengo senza di lui ha vinto Campionato e Libertadores.

Giacomo Bonaventura: 7. Lo scorso anno con Bonaventura eravamo in Champions League. Più dei suoi gol mi fan godere i tifosi che non capiscono un cazzo di calcio rodersi il fegato ogni volta che leggono il suo nome nei titolari.

Attaccanti

Hakan Calhanoglu: 5,5. Classico Calhanoglu: due partite buone e poi scompare nelle altre, risultando dannoso. Altro giocatore che quando venderanno stapperò quella buona. Ridicolo, così come i suoi fans.

Suso: 6,5. Dopo una prima parte in cui non rende per colpa del tecnico si inizia ad intravedere il vero Suso. Due gol, un assist ufficiale e la solita valanga di palloni non sfruttati per incapacità delle punte. Preso di mira dai tifosi in quanto acquisto di Galliani – i quali oramai non imparano mai dai loro errori. Il problema non è Suso, il problema è Calhanoglu che non ha il cambio di passo: serve un esterno con caratteristiche complementari da mettere dall’altra parte (ops, lo avevamo, era Deulofeu). Discutere un giocatore della qualità di Suso significa essere calcisticamente ignoranti, fare le gif al primo passaggio sbagliato come già fatto per Montolivo in passato ignorando le cose buone, invece, conferma proprio l’essere delle merde in malafede.

Fabio Borini: s.v. Per fortuna si è capito che certi giocatori al Milan possono fare solo tribuna. Ora tornate pure a fare le camminate per difendere un altro degli acquisti insensati di Mirabelli.

Samu Castillejo: 3. Imbarazzante – e si sapeva quando lo si è preso.

Ante Rebic: 2. Giocatore che è forte solo nelle fantasie di qualche twitterino ottuagenario verso l’alzheimer che pensa sia meglio di Suso. Per quanto con André Silva si è trattato di scambio di bidoni.

Krystzof Piatek: 3. Lo scorso anno scrivevo che mi ricordava molto Vardy, da annata della vita. La società brava sa tirare il bidone estivo (e c’era l’opportunità, citofonare Marotta). Quella meno brava ci continua a puntare.

Rafael Leao: 3. Vi faccio una domanda: prendereste mai un attaccante che ha segnato 8 gol in 26 partite? Ecco, allora spiegateci perché Maldini e Boban lo hanno preso. Come insegna Galliani, prendere un attaccante è facile: basta guardare gli almanacchi. Per Leao evidentemente non sono stati guardati.

Altro

Marco Giampaolo: 4,5. A differenza di molti non lo boccio interamente e ritengo sia stato mandato via troppo presto e additato come capro espiatorio. Giampaolo aveva chiesto dei giocatori che non sono arrivati per un cambio di modulo che non c’è stato e si è trovato prima a dover usare Suso in un ruolo non suo, poi a dover fare un modulo che non aveva mai fatto. 

Stefano Pioli: 5,5. Il processo di crescita si è interrotto a Bergamo e non è nemmeno potuto partire per via dei big-match ravvicinati che ha dovuto affrontare appena entrato in panchina. L’errore rimane non aver preso Spalletti. A differenza di Gattuso sono però convinto che lascerà qualcosa di tattico e non conterà solamente sul momento buono dei giocatori e le loro individualità.

Ivan Gazidis: 3. Esiste? Parla? Ha portato sponsor? La risposta è no a tutti e tre. Intanto grazie a lui nel palazzo della Lega contiamo meno del Verona. Complimenti per la manovra suicida di promuovere Maldini a capo dell’area tecnica sperando rifiutasse per toglierselo di mezzo. Purtroppo non ha fatto i conti con l’ego di Maldini.

Paolo Maldini e Zvonimir Boban: 2. Fallimento su tutta la linea. Si può fare una squadra giovane e dignitosa con pochi soldi. Nel mercato non sono stati risolti né il problema del rimpiazzo di Bakayoko, né il problema della fascia destra, né il problema di un esterno sinistro che salti l’uomo (viceversa si è puntato su un cambio di modulo senza senso senza comprarne gli uomini), né sono riusciti a cedere nessuno dei bidoni di Mirabelli. Vorrei ricordare che Maolo e Zoban ci insegnavano per anni dall’alto delle loro poltroncine viste le numerose esperienze dirigenziali con successo come si dirigeva un club e che per anni ci siamo presi insulti per aver detto esattamente la verità – ovvero che non sono capaci di dirigere e parlavano solo per rancore di non avere un posto in società. La più grande delusione di tutti è sicuramente Maldini: per anni l’ha menata con il progetto e la garanzia – alla prova dei fatti si è visto che voleva solamente un bello stipendio e comandare lui.

Gli ex

Massimiliano Mirabelli: 1. Non fa per fortuna più parte del Milan ma ciò non mi toglie di maledirlo ogni singolo giorno. Non c’è un singolo giocatore che valga quanto pagato. Non c’è nemmeno la base per il futuro tanto ventilata dai vergognosi leccaculo a libro paga una volta resosi conto che il mercato era fallimentare nel tentativo di difendere l’indifendibile. Non c’è niente, niente di niente. L’unica cosa che gli è riuscita è far credere che la situazione (ripresa da qualche editorialista col dente avvelenato) è colpa di una lecita scelta di Berlusconi e Galliani di disinvestire e non di chi trovandosi una società pulita con pochi ammortamenti e il quinto monte ingaggi più l’entusiasmo di un cambio di gestione non è stato capace di acquistare un singolo giocatore buono con 240 milioni di euro, rovinando in un sol colpo la parte sportiva e quella a bilancio. Nemmeno il piccolo Min.Cul.Pop. da lui messo su nell’anno di insediamento gli ha potuto salvare la faccia una volta che è uscita per intero la verità. Il più grande danno e la più grande vergogna di questa società – lui e la sua vergognosa corte dell’accredito.

Adriano Galliani: 10. Il tempo è sempre galantuomo. I vari acquisti insultati negli ultimi anni appaiono giganti rispetto a chi abbiamo in rosa oltre ad essere costati molto meno. Sosa? Quel sosa, terzo in rosa era meglio di questo Biglia. Paletta? Lo stesso con Musacchio. Gomez? Idem vs Duarte. Il Menez dell’anno di Inzaghi sarebbe un alieno là davanti oggi. Lo stesso Traoré non ha niente più o meno di un Krunic. Muntari non lo scomodiamo nemmeno, giocava per lo scudetto – non per arrivare a metà classifica. Deulofeu gioca e incanta in Premier segnando a ripetizione, Pasalic ci ha appena umiliati e gioca in Champions League. Senza contare che oggi i giocatori più forti in rosa sono Donnarumma, Suso, Romagnoli, Bonaventura ed Hernandez. Quattro sono ‘suoi’ – ci sarà un motivo, no? Se riguardando il Milan di Inzaghi come rosa vedo una squadra migliore di quella odierna si capisce facilmente come la mancanza di risultati prima era dovuta più a fattori esterni tra cui pozzi avvelenati dietro pagamento per interessi personali (facendo diventare San Siro un campo neutro) e allenatori non all’altezza. La vera domanda che ci si dovrebbe fare è: dove saremmo se avessimo tenuto Adriano Galliani con 240 milioni da spendere? Probabilmente oggi staremmo commentando il prossimo avversario in Champions League a Febbraio e la nostra lotta scudetto con la Juventus

P.s. mi confermano che la trattativa con LVMH esiste ed è ben avviata, ma non dovrebbe succedere nulla fino alla firma sul progetto stadio, a meno di offerte veramente irrinunciabili.

3 commenti

    • Stefano il 31 Gennaio 2020 alle 21:28

    Anche sta storia dello zio Ibra è un forte segnale di quanto navighiamo in un mare di fango&merda.
    Per quanto a 50 anni con una gamba sola sarà sempre meglio dell’attuale panorama calcistico rossonero, come si fa dai…………
    Poi non credo abbia carattere di stare in mezzo alle pippemolli che abbiamo adesso. Gli girano le palle dopo 2 secondi, li prende a calci nel culo e poi vanno a singhiozzare in bagno scrivendolo su instagram #ibracattivo #zlatanmihafattolabua

    • franco battaglia il 31 Gennaio 2020 alle 21:28

    D’accordo quasi su tutto, meno che su Suso. Croce senza delizia… di questo Milan io amavo Cutrone, e me lo hanno scippato… Jack è un grande.. ma Suso… Suso proprio no… ho assistito al nulla cosmico tra i piedi di questo giocatore..ma nessuno che lo metta fuori… mai..

    • Mario De Magistris il 31 Gennaio 2020 alle 21:27

    Mah… ero tentato di non commentare! Sono rimasto talmente nauseato, dalla partita di Bergamo, per me disputata da un’accozzaglia di vacanzieri senz’anima, che non vorrei più perdere tempo nel commentare l’insignificante! Quello visto a Bergamo non era il Milan a nessun livello! Quella squadra, darebbe ragione alla butade di Silvio Berlusconi che in altro periodo aveva dichiarato che il suo Monza avrebbe battuto il Milan 4-0. Per evitare battute sarcastiche a questo Milan forse non basterebbe neppure una ‘rivoluzione totale’! Ma come… con quali denari e con chi compierla?

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