Roma – Milan 0-0: la partita tattica

Finalmente riusciamo ad avere quella continuità, nell’atteggiamento e nel modo di giocare, che volevamo fin da inizio stagione. Finiti gli sperimenti dunque, perchè queste due sfide ci lasciano un Milan ben strutturato che sa finalmente cambiare faccia durante i 90 minuti, non concedendo nessuna rete a due delle squadre più prolifiche del campionato (seconde solo alla Juventus).

Solo belle parole per il Milan di ieri sera, che tatticamente non sbaglia niente e porta a casa forse troppo poco, in termini di punti, perchè nei minuti precedenti all’espulsione di Armero siamo in grado di schiacciare la Roma al ridosso della propria area; mai si è visto il centrocampo romanista così basso, nelle sfide di campionato. E infatti è questa la chiave di volta della partita: inizialmente, dove abbiamo un atteggiamento più propositivo, partiamo con Jack e Honda larghi, e in fase di non possesso si crea un 4-5-1, che non da spazio sulle corsie ma crea qualche corridoio centrale quando ci alziamo per fare pressing; ma a metà del primo tempo, come contro il Napoli, si vanno a posizionare davanti ai nostri tre centrocampisti non dando la possibilità di verticalizzare ai centrali difensivi della Roma. Ecco che i centrocampisti romanisti non entrano mai nel vivo de gioco,  con i nostri che coprono qualsiasi via di passaggio; la Roma allora preferisce non far passare più la palla centralmente dando spinta sulle corsie, trovando però a destra un sempre attento Bonera, e a sinistra un Zapata che sostiene il suo connazionale Armero nel tenere a bada Gervinho.

Tutt’altra partita viene giocata nella ripresa, Inzaghi capisce che può impensierire la retroguardia romanista. Viene alzato il baricentro, e con un buon possesso palla diamo l’impressione di sbloccarla da un momento all’altro ma, come detto in precedenza, ci taglia le gambe non dandoci più la possibilità di offendere.

La sosta arriva nel momento meno opportuno, togliendoci un buon stato di forma; riprenderemo il 6 di gennaio con un Sassuolo che proprio un anno fa fece saltare la panchina ad Allegri, ma questo Milan non ha niente a che vedere con quello di un anno fa.

I migliori:

  • Montolivo: guida il centrocampo, dettando i tempi per il pressing.
  • Mexes: superfluo qualsiasi commento, da fiducia a ogni elemento della difesa.

I peggiori:

  • Honda: avevamo bisogno di velocità, e quando la palla passa da lui ci imbottigliamo in mezzo al campo.
  • De Jong: troppi palloni persi, al suo poste serve qualcuno che ci faccia uscire con tranquillità, e quel giocatore non può essere lui.

8 commenti

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  1. State preparando il terreno per la cessione di De Jong , questo e’ chiaro .
    Altrettanto chiaro e’ che lo ha capito anche De Jong .
    Chiarissimo e’ che Montolivo senza un incontrista lottatore accanto sara’ un colabrodo . E De Jong non lo puo’ sostituire nessuno in rosa e quasi nessuno sul mercato .

    1. No Vittorio. Noi diciamo le cose come stanno, non è che siccome De Jong deve rinnovare il contratto e piace ai tifosi e sta giocando MALE allora dobbiamo stare zitti. De Jong è inutile in questo Milan. Quest’anno è peggio di Essien. E quando manca non si sente nemmeno l’assenza.

      E obiettivamente il salto di qualità lo stiamo facendo, come prevedibile, col rientro di Montolivo a centrocampo.

  2. Siamo purtroppo sul ciglio del baratro , come previsto . Consegnate la squadra a Montolivo e fate fuori De Jong . Il problema non e’ nei riguardi del singolo giocatore. Il problema consiste nel significato morale di queste scelte NON meritocratiche ma nepotistiche . E nel devastante messaggio che si fa pervenire agli altri giocatori .Guardati i giudizi sulle prestazioni di De Jong dall’inizio del campionato . Non soltanto le ultime due partite . Se poi guardiamo anche al campionato scorso dovremmo fargli un monumento . Ma e’ amico di Seedof povero lui !

    1. Dare la squadra a Montolivo è meritocrazia. E sì, la consegno al mio Capitano che ha i piedi buoni ed il carisma per tenerla. Se guardiamo l’intero campionato di De Jong non va oltre il 5. 5,5 ad essere buoni. Quest’anno è stato meglio Essien. Probabilmente nelle pagelle di metà stagione darò 5,5 a De Jong e 6,5 al Ghanese.

  3. Io dicevo la media delle pagelle dei maggiori quotidiani , non quelle che piacciono a voi e basta . Questa vostra presa di posizione , voglio dirvi , prova al di la’ di ogni dubbio l”esistenza della fazione e della faziosita’ all’interno della squadra e della societa’ oltre che all’interno dei tifosi , questo non giova al Milan e non giova nemmeno a Montolivo . Io , senza questo clima di epurazione che tu chiaramente
    rappresenti , aspetterei con calma Montolivo , Abate , De Sciglio e chiunque altro
    per plaudire le loro belle prestazioni , e come me tanti altri tifosi .Questo non giova nemmeno a Galliani che continua ad apparire un ” epuratore ” . Se davvero le cose che temo si avverano , caro Diavolo , tu puoi sbracciarti quanto vuoi ma emergera’ con chiarezza una sola verita’ : nel Milan non vi e’ meritocrazia ma ” giallocrazia ” .

  4. Io non voglio fare fuori nessuno. Dio solo sa quanto a me piace il carattere di de Jong, ma il punto non è la sua voglia, ma nella posizione che ricopre: non può stare li dove è schierato adesso. E’ inutile spaccarsi il culo, come fa lui, per recuperare 10 palloni, se poi in uscita ne perdi 11. Io ho sempre sostenuto, ma ancora non avevo la possibilità di far sentire quello che penso, che se lasci le chiavi del centrocampo a Montolivo e la squadra ha un idea di gioco, il Montolivo gestito da Allegri non esisterà più.
    Ripeto: de Jong può rimanere, ma non alle cifre che si sentono in giro.

  5. Caro Mauro , ti capisco fino ad un certo punto . Affermare che De Jong non crea gioco come Montolivo e’ esatto ma dire che sbaglia 11 passaggi su 10 e’ totalmente errato . Per mia esperienza dico che avere il regista centrale e l’incontrista al suo fianco oppure averli disposti al contrario non cambia molto .
    In passato molte grandi squadre hanno avuto successo con l’una o con l’altra disposizione . Se ti piace il centrocampo alla Carletto , piace pure a me , allora De Jong deve giocare alla Gattuso e Montolivo alla Pirlo . Ma non e’ questo il problema . Tu hai riconosciuto il carattere virile di De Jong , un vero Generale ,
    e qui c’e’ in atto un complotto per farlo fuori . Un vero suicidio per questa squadra .
    Guardati attorno e poi dimmi se dico cazzate oppure no .

  6. Io stavo spiegando il mio punto di vista, di quello che pensano gli altri me ne frego, perchè alcuni parlano soltanto per dar fiato alla bocca. La società farà le sue valutazioni e alla fine vedremo se rimarrà. Ritornando al discorso della posizione, ad esempio la Roma fa giocare De Rossi che sa fa fare i due compiti egregiamente, ecco che la palla esce meglio e più veloce dalla loro trequarti.

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