Lo strano caso di Inter – Atalanta e il concetto di prima data utile

Hanno fatto scalpore tra gli addetti ai lavori non venduti alla causa della Marotta League, quindi due o tre eroi alla stregua di Falcone e Borsellino, le dichiarazioni di Gasperini riguardo il recupero di Inter – Atalanta. Mi ha dato fastidio dove ci hanno piazzato il recupero con l’Inter, tre giorni dopo il Milan a San Siro – ha detto l’allenatore della Dea -. Saremo gli ultimi a recuperare, si poteva inserire nelle settimane precedenti che di spazio ce ne era…

Effettivamente, se possiamo concedere che questa settimana visto che le quattro squadre devono tornare dall’arabia lunedì sera, non si giochi niente (anche se nel 2007 la sempre lungimirante lega serie A ci fece giocare giovedì sera la coppa Italia contro il Catania dopo aver giocato l’ìntercontinentale a Tokyo la domenica prima) – non c’è alcun motivo per cui tali partite non siano state messe in programma la prossima settimana, tra il 29 gennaio e il 2 febbraio.

Lo statuto-regolamento di lega, consultabile qua, recita testualmente. “Per le gare annullate, il Presidente o l’Amministratore Delegato in caso di impedimento del primo o su delega anche generale del primo, provvede a fissare la data di ripetizione della gara, da effettuarsi entro 15 giorni“. Insomma, non c’è alcun margine di trattativa, Inter – Atalanta si sarebbe dovuta giocare tra sette giorni insieme agli altri tre recuperi, togliendo gli asterischi in classifica immediatamente favorendo quindi la regolarità del torneo.

Qualcuno obietterà che l’Inter si sarebbe trovata a giocare contro l’Atalanta tra Fiorentina e Juventus. Spiace, ma le regole devono valere per tutti. Nel 2018 il Milan si trovò, nonostante le richieste, a dover appunto recuperare il derby il 4 aprile, esattamente dopo aver affrontato la Juventus a Torino. Fu un derby che finì 0-0 anche se non fu decisivo per la lotta Champions causa suicidio nel finale del Milan. In quel caso il Milan incassò, rispettò il regolamento e perdette dei punti visto che nella data originale era in un momento di forma nettamente migliore.

Se però il Milan è stato obbligato da regolamento a giocare tre giorni dopo Juventus – Milan non si capisce perché tale regolamento debba fare figli e figliastri e quando tocca all’Inter giocare tre giorni prima della Juventus non essere applicato. Il vero paradosso è che Atalanta – Inter non si gioca nemmeno alla seconda data utile, la settimana successiva, visto che finirebbe tra le partite contro Juventus e Roma. Non si gioca nemmeno il 13 o 14 febbraio, la terza data utile, poiché evidentemente troppo vicina alla Champions.

Insomma, il recupero è stato piazzato dagli addetti ai lavori nella prima data utile, dove per utile si intende utile all’Inter – tra le temibilissime partite contro Lecce e Genoa. Un piccolo scandalo regolamentare che come sempre passa sotto silenzio salvo forzare nuovamente la mano per quanto riguarda il regolamento la prossima volta che tale regolamento farà comodo all’Inter.

Altri precedenti? Atalanta – Torino nel 20222 fu anticipata dopo l’uscita dell’Atalanta dall’EL per farla giocare alla prima data utile, il tutto dopo piagnistei nerazzurri riguardo l’applicazione di tale regolamento che in quella occasione fu applicato alla lettera. L’anno precedente Juventus – Napoli invece non si giocò il 17 marzo per mutuo accordo tra le squadre e fu una piccola vergogna – accordo che chiaramente, come si evince dalle parole di Gasperini, non c’è stato in questo caso.

E allora mi sentirei di chiudere con le parole dell’ex dirigente dell’Inter, Paolillo, quando fu spostato il recupero di Fiorentina – Milan per non farla giocare tre giorni prima del derby, mantenendo, comunque, un impegno per il Milan (l’Udinese in coppa Italia) in tale data:

«Una partita di campionato non è un jolly che uno si gioca quando vuole. Ripeto, c’è un’aria tesa a riaprire i giochi, come dimostrano la mancata espulsione di Bonucci a Bari (nel match che l’Inter ha pareggiato 2-2 in Puglia, ndr) e la penalizzazione di Lucio ieri dopo la prima ingiusta ammonizione. Io mi trovo a guidare un’azienda dove ci sono dei giocatori professionisti, devo far vedere loro che li tutelo -afferma l’a.d. È giusto dire queste cose quando si vince sennò sembrano piagnistei. Stare zitti sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dell’azienda per la quale lavoro. Io non credo ci sia una congiura premeditata -precisa- ma tutti gli elementi che portano a una riapertura del campionato vengono favoriti. Sarà per psicologia, per l’aria, per la volontà di rendere il campionato più attraente, ma questo sta avvenendo nei fatti. Quello che è successo in Lega è stata una mancanza di rispetto»

Ernesto Paolillo, 25 gennaio 2010

Chissà, il signor Paolillo, cosa direbbe oggi. Quello che è evidente, però, è che il regolamento non è uguale per tutti e alcune squadre anche oggi sono più uguali delle altre. Ad esempio al Milan per il momento non viene concesso di giocare al lunedì sera dopo l’EL e chissà se gli sarà concesso passando il turno. Le regole, in fondo, per i nemici si applicano e per gli amici si interpretano.