La designazione di Fabio Maresca a Parma è l’ennesima goccia che fa traboccare il vaso di troppe cose strane accadute al Milan negli ultimi mesi. Dopo i due rigori negati vs Sampdoria e Napoli, per una partita chiave viene mandato un arbitro di Napoli, che non può arbitrare il Napoli, in piena lotta Champions contro il Milan. Non solo, Maresca è lo stesso arbitro che quest’anno in Milan-Torino aveva negato un rigore netto a noi e ne aveva dato uno inesistente al Torino – solo il VAR ha fermato lo scempio. Per ovviare, a Parma, al VAR ci va Mazzoleni. Maresca è l’arbitro di Suso-Kolarov, un rigore non dato che a Roma ci costò la Champions League. Su Maresca feci a suo tempo un fantastico thread di Milan-Crotone 1-0 e di come provò in tutti i modi a non farci vincere quella partita.
Fallo fuori area su Cutrone. O è rigore o se è fuori ci sta ALMENO giallo. Per Maresca qua non c'è NIENTE pic.twitter.com/PY8Btijv4L
— Rossonerosemper – ???1??9?? (@Rossonerosemper) January 6, 2018
Così come Maresca sbaglia, spesso, contro il Milan – guarda caso Maresca sbaglia spesso, anche, a favore della Juventus. Definirlo inadeguato è riduttivo – mi verrebbe da chiedermi più che altro com’è che tutti gli arbitri inadeguati in Italia siano sempre contro le Milanesi e a favore della Continassa. Quanto è accaduto a Parma lo abbiamo visto tutti e se pensare all’errore è facile – è invece più difficile vedere ciò che è successo: un arbitro che prova a riaprire una partita che era chiusa e una lotta Champions cacciando il giocatore più importante e mandandone in diffida il più possibile.
Solo una volta nella storia della serie A la squadra campione d’inverno è finita fuori dalle prime 4, e parliamo di campionati di 80 anni fa. Questo basterebbe per far capire lo scandalo di enormi proporzioni che si verificherebbe qualora il Milan fallisse un ingresso in Champions League. Ingresso fondamentale per il Napoli e per non ridimensionarsi – non è un caso che il Napoli una volta tiratosi fuori dalla lotta scudetto si sia riavvicinato ad Agnelli in lega, a partire dall’assegnazione dei diritti TV.
Il Milan è solo, isolato. Il Milan è l’unica squadra che lo scorso anno votò contro il blocco delle retrocessioni in caso di sospensione per covid. Il Milan è l’unica squadra che non si è schierata sui diritti TV nella diatriba DAZN-Sky, salvo unirsi solo nel finale. L’unica delle tre big a cui DAZN non ha promesso una cifra spropositata per i diritti d’archivio per ottenere voto ed influenza. Sappiamo tutti che il Milan in Champions sarebbe indubbiamente un problema serio per molti – per le competitor scudetto che si troverebbero il brand italiano calcistico più diffuso al mondo nuovamente nel circolo vizioso di investimenti e ricavi in entrata, con conseguente crescita importante come successo all’Inter negli ultimi anni dopo la qualificazione, ma con numeri ancora migliori visto il maggior numero di seguito nel mondo.
Sarebbe un problema per chi dalla coppa prende già soldi, per via del ranking storico e sarebbe un problema per i De Laurentis e i Lotiti vari che sulle non qualificazioni delle milanesi hanno vivacchiato negli ultimi anni prendendo loro i soldi da quella coppa. Proprio per questo non bisogna dimenticare cosa successe due anni fa, a partire proprio da Suso-Kolarov non fischiato dal signor Maresca a Roma. Ad oggi la qualificazione Champions è pessimistica. E’ pessimistica perché stiamo giocando contro qualcosa più grande di noi. Anche il dover giocare sempre prima di tutti per capire il livello di nefandezze da fare a favore delle inseguitrici non gioca a nostro favore (ieri episodi vergognosi a Genova e a Firenze).
Continuo a chiedermi perché Elliott non interviene per tutelare il proprio investimento da un tentativo palese di frode. Debbo dire che il copione stavolta è stato ben scritto con i rigori nella prima parte di stagione – molti inutili a risultato acquisito – in modo da poter nascondere, poi, come sempre, i mancati fischi decisivi nel finale della stessa come il fallo di Bakayoko su Ibrahimovic in area di rigore che può valere 50 milioni. Al Milan continua a mancare un dirigente che conosca il calcio italiano come è Marotta all’Inter – Gazidis pensa di giocare pulito e alla pari e continua a fare accordicchi per Twitch o gestione dei social come se tutte le altre società non manipolino il contorno con giornalisti e arbitri conniventi.
Abbiamo subito due gravi frodi in Milan-Napoli e Milan-Sampdoria, abbiamo rischiato di subirne un’altra in Parma-Milan e abbiamo visto errori (sì, errori, come no …) a favore delle nostre inseguitrici, tutto in un weekend. La sensazione è che più resteremo lì, più andrà sempre peggio. Sta a noi decidere se fare i fessi, ma moralmente integerrimi, o buttarsi in mare da squalo con gli squali e giocare perlomeno alla pari.
P.s. non ho capito quale disturbo psichico e/o mentale porta i tifosi di una squadra che ha vinto lo scudetto dopo 10 anni a fare tabelle sperando che il Milan non vada in Champions League e preferendovi addirittura la Juventus. Almeno – una volta per tutte – è finalmente caduta quella finta falsa retorica del derby d’Italia inventato per sminuire il vero clasico italiano tra Milan e Juventus e molti secondosquadristi hanno gettato la loro vera maschera di odio e invidia. Godetevi il vostro titolo e fatevi i fatti vostri su corse che non vi riguardano. Grazie.