Certe volte il tempo porta a riflettere, certe volte il tempo è un fattore che rende giustizia. Il tempo ci ha finalmente portato ancora una volta a riflettere su come certi acquisti siano stati una sciagura. Andiamo a rivedere nel dettaglio, due anni e mezzo dopo, come stanno “le cose formali”
Leonardo Bonucci: data la fascia di Capitano con una delle più ignobili manovre fatte dalla dirigenza del Milan nella storia, sfasciando il capitano in carica*. Appena ha capito le vere intenzioni ha lasciato la barca che affondava. Ora sverna ben pagato alla Juventus che comunque da quando non c’è più Chiellini ma Shiro – due cuori nella pallavolo – De Ligt prende un gol a partita. Diciamo che la sua esperienza al Milan ha comunque evidenziato come sia un difensore che al di fuori di una certa protezione e di un certo sistema sia comunque di valore, ma non certamente tra i migliori al mondo. Valore di acquisto: 42 milioni, valore di mercato: 28 milioni.
André Silva: sbolognato ovunque in prestito rientra più nella categoria ‘fotomodelli’ che in quella dei calciatori. Il copione è sempre lo stesso, sia a Siviglia che a Francoforte: un paio di gol ad inizio anno, uscita delle vedove dalla fogna e poi scompare per il resto della stagione. Pensare che abbiamo fatto fuori un vero bomber come Bacca per far posto a questo qua fa rabbrividire. Valore di acquisto: 32 milioni, valore di mercato: 22 milioni.
Andrea Conti: voce “pacchi di Gasperini“, capitolo 1. Ha azzeccato tre partite in due anni contro Crotone, Chievo e l’ultima con la Juve dove giocava sì contro Ronaldo, ma praticamente zoppo. Vedendolo giocare in molti hanno dovuto chiedere scusa ad Abate. Valore di acquisto: 24 milioni, valore di mercato: 15 milioni.
Hakan Calhanoglu: il pacco turco uno dei pochi a salvarsi più per via del background costruitogli dietro dagli addetti ai lavori che hanno profili social o trasmissioni multimediali direttamente a doppio filo con la ex dirigenza. Praticamente fa bene due partite ogni dieci, in sostanza rendimento opposto a Suso che ogni dieci ne sbaglia due. Ma siccome non lo ha preso Galliani può continuare a disonorare la 10. Honda Turco. Valore di acquisto: 23 milioni, valore di mercato: 18 milioni.
Lucas Biglia detto Beagle: cioè qua spariamo proprio sulla croce rossa. Stiamo parlando di uno che ha giocato – male, poi Montolivo lo ha scavalcato sul campo quindi qualcuno ha ordinato di metterlo fuori per non far sfigurare l’argentino. Nuova stagione, nuova dirigenza, 18 fuori rosa per motivi con l’allenatore e si fa fregare il posto da Bakayoko che parte con due mesi di ritardo di preparazione (grazie di esserti infortunato, l’avessi fatto due partite prima eravamo in CL). Prestano Bakayoko, rientra titolare, si rifà fregare il posto da Bennacer. Che purtroppo per lui è a titolo definitivo e non ci sarà più un Mirabelli a salvarlo. Rappresenta al meglio il simbolo degli ultimi anni – ovvero voler distruggere progetti validi (su questo ci torno dopo) sull’onda populista per compiacere la pancia del tifoso. Valore di acquisto: 19 milioni, valore di mercato: 6 milioni.
Mateo Musacchio: altro acquisto alla voce di cui sopra. Ormai che era peggio di Zapata lo sapete tutti. Il dramma è che gioca solo perché Caldara non si sa che fine abbia fatto e sia ancora un calciatore, mentre Duarte è un pacco ancora peggiore dell’argentino. Anche qua da non dimenticare la propaganda stile Goebbles che diceva che non ci serviva prendere De Vrij a zero perché avevamo lui. Valore di acquisto: 18 milioni, valore di mercato: 15 milioni.
Ricardo Rodriguez: non sa difendere. Preso come esterno da 3-5-2 per fare il terzino. Appena arriva un terzino buono perde il posto e non rivede più il campo. Valore di acquisto: 15 milioni, valore di mercato: 13 milioni.
Frank Kessie: voce “pacchi di gasperini”, capitolo 2. A dire la verità lui era anche partito bene ma negli ultimi anni a Milanello si è distinto più per la vita fuori dal campo che quella in campo. Non a caso Maldini ha provato a sbolognarlo tutta estate senza trovare mezzo acquirente. Attualmente non convocato per scarso impegno – chissà se a Gennaio troviamo il pollo. Valore di acquisto: 32 milioni, valore di mercato: 30 milioni.
Nikola Kalinic: c’è veramente bisogno che scriva qualcosa? Valore di acquisto: 27 milioni, valore di mercato: 10 milioni.
Fabio Borini: finito l’effetto Mirabelli ci si è finalmente resi conto che il calcio non è atletica, che l’esterno deve fare assist e non il mediano aggiunto a recuperare palloni. Quindi è finito dove deve stare: tra panchina e tribuna. Un giorno scopriremo che Borini è un esperimento globale che prova che chiunque con buoni polmoni può giocare in Serie A a 2.5 milioni l’anno, ma non è questo il giorno. Valore di acquisto: 6 milioni, valore di mercato: 7 milioni.
Antonio Donnarumma: questo sono buono e non lo considero, solo perché l’acquisto non era legato al suo rendimento.
Pepe Reina: ancora mi devono spiegare a cosa serve un portiere a 3 milioni l’anno. Arrivato a parametro zero, valore di mercato: 1 milione.
Ivan Strinic: acquisto inutile. Niente da aggiungere.
Alen Halilovic: il caso più imbarazzante di tutti prima della liberazione. Un giocatore meno che onesto descritto come futuro fenomeno dai Mirabellers in tutto l’etere che non gioca mezza partita e viene sbolognato allo Standard Liegi che lo ribalta di nuovo al Milan e finisce all’Heerenveen. Dopo questo – per fortuna – ci siamo liberati del duo anche se chi gli ha fatto propaganda è ancora lì che circola tra noi. Arrivato a parametro zero, valore di mercato: 2 milioni.
Marco Fassone: ad oggi non amministra nemmeno il proprio condominio. Non malaccio avere nel CV fallimenti in Juventus, Inter, Napoli e Milan.
Massimiliano Mirabelli: ad oggi è disoccupato. E’ incredibile che dopo cotanti acquisti e cotante basi stando a quello che si legge su Twitter non abbia trovato posto nemmeno in una squadra di Lega Pro ma sia costretto ad ospitate nostalgiche tra Sportitalia e Telelombardia. Facendo un rapido calcolo con le cifre riportate sopra (spesso generose sul valore attuale), i suoi acquisti valgono oggi 73 milioni in meno. Se in una azienda bruciate il 33% del capitale in due anni, difficilmente lavorerete ancora in quel settore.
Si apre quindi una doverosa riflessione:
- Rosa 2014-15: Lopez; De Sciglio, Mexes, Rami, Abate; Van Ginkel, Montolivo, Essien; Bonaventura, Menez, Honda
- Rosa 2015-16: Donnarumma; Antonelli, Romagnoli, Alex, De Sciglio; Bonaventura, Montolivo, Kucka, Honda; Bacca, L. Adriano/Balotelli.
- Rosa 2016-17: Donnarumma; De Sciglio, Romagnoli, Paletta/Zapata, Abate; Pasalic, Montolivo, Kucka; Bonaventura/Deulofeu, Bacca, Suso.
Dall’ultima rosa, grazie al grande e mirabile lavoro di Fassone-Mirabelli, il passivo è triplicato, gli ammortamenti raddoppiati e la classifica migliorata di UNA posizione in due anni. La rosa attuale, ma anche quella delle stagioni precedenti a quante di queste erano superiori? Considerato che quelle rose erano spesso male allenate (Inzaghi, Montella) ed erano costrette – a differenza di quelle seguite – a giocare in uno stadio semivuoto che fischiava al primo pallone sbagliato per colpa dei soliti avvelenatori dei pozzi da social (e chissà chi c’era dietro di loro). Roba che ci costava 7-8 punti a campionato (d’altronde come ha detto Suma nel video su Montolivo settimana scorsa, non tutti hanno esultato nel 2012-13 quando siamo andati in Champions). Io lo dico tranquillamente: per me, nessuna. Anzi, averceli, Pasalic e Kucka.
Qualche manager del ritardo mentale dirà che molti di quei giocatori oggi sono ritirati o giocano in squadre peggiori. Io direi anche “eh grazie a sta cippa” visto che erano giocatori in prestito e/o a fine carriera. E’ come dire che il Milan del 2011-12 era scarso perché due anni dopo Seedorf, Gattuso, Nesta e compagnia avevano appeso gli scarpini al chiodo. Poi è chiaro che i giocatori non erano dello stesso livello, ma gente di livello di quel Menez di quella annata oggi sarebbe titolare. Chissà dove saremmo stati se invece di prendere undici bidoni si fosse rafforzato quel 4-3-3 che già funzionava.
La cosa veramente preoccupante non è quindi come ci han ridotto Fassone e Mirabelli (che, ricorderò sempre, per fare quel mercato fallimentare hanno stracciato un Voluntary Agreement già intavolato con la UEFA per farci buttare fuori dalle coppe scaricando la colpa sulla gestione precedente – repetita juvant) quanto che alla prova dei fatti non al fallimento sul campo, non alla possibilità di mancata iscrizione alla Serie A, e nemmeno al ripetuto fallimento, perdita di titolarità e invendibilità dei giocatori stessi da loro presi ci sia ancora gente che continui a difenderli senza il minimo senso della vergogna.
P.s. complimenti al Monza, capolista in Lega Pro.
Tutti i valori di acquisto e di mercato sono presi da Transfermarkt anche se non sempre li condivido.
*(a proposito di questo, vorrei rispondere a qualche portatore di 104 dopo l’ultimo post, per dare la fascia a Montolivo nel 2013 non è stato ‘sfasciato’ nessuno visto che non era ufficialmente stato nominato alcun capitano dopo Ambrosini se non appunto lui)
1 commento
Sono milanista da 50 anni, orgoglioso di esserlo stato in serie B e orgoglioso di non essere andato ad assistere a quella partita giocata in agosto di due anni fa a San Siro dove erano presenti 60000 persone (non tifosi) Ogni volta che muovevo critiche a quella dirigenza, venivo insultato. Dirigenza (parola grossa) che aveva come unico scopo distruggere il milan e la sua storia, prendendo piu interisti possibile e…prendendo un gobbo per dargli la fascia di capitano. (guardavo le partite dopo 5 minuti per non vederlo a centrocampo con il gagliardetto). Mi sono sempre chiesto se questo avesse chiesto la maglia numero 6? Erano pure capaci di assegnargliela, e quel che è peggio che una parte di tifosi li avrebbero pure assecondati. Dove sono adesso tutti quei tifosi? (tifosi di quella dirigenza non del milan). Che insultavano Abate Montolivo ecc..? Certo non erano fenomeni e qualche volta facevano incazzare pure me, ma erano milanisti veri e onesti giocatori.