Palermo – Milan 1-2: è arrivato Lapadula

Con un po’ di quella fortuna che ha contraddistinto questo inizio di stagione il Milan passa anche a Palermo e va in fuga per il terzo posto mettendo ad una partita di distanza le rivali più prossime – Lazio ed Atalanta – sfruttando anche il pareggio del Napoli. Passiamo con un gol di Lapadula, il primo in serie A, bello come erano belli i gol che faceva nella serie cadetta ed altrettanto pesante visto che rimette in carreggiata una partita che sembrava essersi messa male. Chiariamoci: non abbiamo sfangato nulla – Posavec ha fatto tre miracoli e noi non abbiamo rischiato quasi niente a parte il gol. Ha indisposto l’atteggiamento in posizione di vantaggio che ha ricordato quello di settimana scorsa col Pescara ad aspettare e soffrire.

La notizia è che abbiamo reagito dopo il gol subito che ci ha, forse, dato lo scossone. Perché il gol non è casuale ed arriva dopo due occasioni abbastanza nette di Suso (man of the match) salvate da due miracoli del portiere. Ha rimesso forse in carreggiata la partita un cambio tardivo di un Bacca sempre più in crisi, sempre più corpo estraneo in campo che non sembra avere voglia di correre, sbattersi, tenere alta la squadra e recuperare palloni: se vuole andare al PSG lo dica, quella è la porta. Sono contento per Lapadula che meritava questo gol per la pazienza con cui lo ha atteso senza mai pretendere spazi o fare polemiche.

Il resto della partita ci dice di un Montella che a tratti sembrava accontentarsi del pari. A centrocampo è stato tolto il migliore (Pasalic) invece di un Locatelli che oggi si è limitato al compitino (secondo me non è un regista: ha un buon tiro da fuori, anche interdizione, ma a passare palla continua a fare buonissimi lanci alternati da tiri fuori misura, però come su Montella non si può dire niente, perché è giovane e perché Montolivo merda). In attacco bisognava avere il coraggio di levare Bacca dopo 45′ perché la misura è ormai colma. La buona notizia della partita, però, è il rientro di Mati Fernandez che in attesa di Bertolacci è essenziale per dare qualità a centrocampo (sì, credo ancora nel giocatore del Genoa – se molti son migliorati perché non lui?)

Arriviamo al derby nelle condizioni più o meno ideali visto che potremo perderlo e rimanere comunque terzi. La classifica, visto il pareggio tra Napoli e Lazio non ci sorride: di più. E come vale per la Juve, che qua vinse a Palermo con autogol di Goldaniga soffrendo non meno di noi, alla fine a contare è proprio quella, è solo quella. Perché, alla fine, ci si può lamentare per l’aver sofferto ma contano i punti: nel calcio vince chi fa gol e le squadre vere sanno anche vincere soffrendo. La differenza tra questa e la scorsa stagione sono proprio Palermo e Pescara contro i Carpi e Verona contro i quali Mihajlovic un anno fa perse i punti che ci costarono l’Europa. Se continuiamo a fare punti quando li dobbiamo fare potremo continuare la lotta per i primi tre posti in classifica – tutto quello che verrà nei big-match, quindi, sarà qualcosa in più.

Ora la sosta: saranno due settimane lunghissime in cui l’attenzione sarà tutta su di loro ed il loro cambio di allenatore: occhio che, di solito, da queste situazioni ne escono bene. Temo il derby più di ogni altra partita perché può essere la svolta in positivo per una ed in negativo per l’altra. Per ora godiamoci questi 15 giorni da secondi o terzi a seconda del risultato della Roma, godiamoceli osservando non evoluti e giannisti sclerare sempre di più perché stanno mano a mano perdendo le redini di quel gregge costruito seminando odio con calunnie, diffamazioni e slogan facili per arringare – osserviamoli orgogliosi di avere questi esempi di come non si tifa Milan. Non gli resta che sperare nel settimo posto per non vedere crollare i castelli faticosamente costruiti da questi avvoltoi. Per fortuna, alla fine, il tempo è sempre galantuomo. Ciaone!

PALERMO-MILAN 1-2 (primo tempo 0-1)
MARCATORI Suso (M) all’11’ p.t.; Nestorovski (P) al 26’, Lapadula (M) al 37’ s.t.
PALERMO (4-3-3) Posavec; Cionek, Andelkovic, Rajkovic, Aleesami; Hiljemark (dal 40’ s.t. Quaison), Gazzi, Bruno Henrique; Embalo (dal 12’ s.t. Lo Faso), Nestorovski, Sallai (dal 12’ s.t. Diamanti). (Marson, Fulignati, Morganella, Vitiello, Goldaniga, Pezzella, Bouy, Jajalo, Chochev). All. De Zerbi.
MILAN (4-3-3) Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (dal 27′ s.t. Poli), Locatelli, Pasalic (dal 18’ s.t. Mati Fernandez); Suso, Bacca (dal 34’ s.t. Lapadula), Bonaventura. (Gabriel, Plizzari, Ely, Gomez, Zapata, Antonelli, Sosa, Honda, Luiz Adriano). All. Montella
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
NOTE spettatori 13.545; ammoniti Cionek, Diamanti e De Sciglio. Tiri in porta 7-6. Angoli 6-5.

10 commenti

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    • marchese il 6 Novembre 2016 alle 18:02

    Meglio un asino vivo che un dottore morto: andate a rileggervi i miei commenti su Bacca. Non da ieri, fra l’altro.
    Con questo, non penso certo che Lapadula sia un asino e Bacca un dottore…

  1. Come al solito più o meno siamo in sintonia. Io l’ho vista così:

    Come avevamo previsto l’assenza di Niang ha pesato moltissimo sulla prestazione dei rossoneri.
    Ma bisogna fare alla squadra ed a Montella infiniti complimenti soprattutto per la reazione intervenuta a seguito del meritato pareggio del Palermo.
    La reazione è stata tanto concreta quanto rabbiosa ed ha mostrato di che pasta sono fatti i ragazzi che vestono di rossonero.
    Nonostante la stanchezza ed i disagi ambientali, si giocava ad una temperatura di 25° che è un clima estivo in confronto al clima di Milanello.
    La reazione si è concretizzata anche grazie agli innesti di Mati Fernandez, Poli e Lapadula che si sono dimostrati determinanti per vincere la partita.
    Vincenzino ha fatto scelte sapienti per dare grinta e concretezza alla squadra.
    Anche Pasalic aveva ben giocato sino a quando è rimasto sul terreno di gioco e questo ha dimostrato che la panchina del Milan non è poi così scadente come molti ‘critici della mutua’ sostengono.
    Un altro grande passo avanti rispetto al Milan degli ultimi tre anni.
    L’allenatore Vincenzo Montella sta dando alla squadra schemi di gioco credibili ed ha portato sin qui soprattutto serenità e grande unità d’intenti.
    Com’era sperabile e non facilmente prevedibile la squadra ha sopperito all’assenza di M’baye Niang che è stata calmierata dall’impegno straordinario non soltanto dell’insostituibile Jack Bonaventura ma da tutti.
    Una vittoria sofferta ma meritatissima. Avanti così splendidi ragazzi rossoneri.

  2. Al contrario dell’ultimo post di due giorni fa, di questo condivido abbastanza tutto tranne le ultime righe.
    Che avremmo sofferto ero stato facilissimo profeta mezzora prima della partita e questo trend ce lo porteremo dietro per tutto quest’anno, salvo sostanziali iniezioni con il mercato di gennaio.
    Quello che invece mi ha fatto enormemente piacere e mi ha sorpreso è stata la reazione rabbiosa dopo il pareggio. In pochi minuti abbiamo creato palle gol a ripetizione come non avevamo fatto in tutto il resto della gara e solo due parate miracolose di Posavec ci hanno impedito il gol.
    Lapadula era palese che non potesse che essere una manna dal cielo perché onestamente peggio di questo Bacca non si può davvero fare. Ha realizzato un gol incredibile che legittima una vittoria e la sua soddisfazione di sbloccarsi in serie A. Nel derby però ho la sensazione che tornerà il colombiano che deve avere particolari garanzie societarie per non essere panchinato, salvo magari tenerlo giù con la scusa che arriverà tardi dalla rimpatriata in nazionale.
    Il derby è comunque una partita a se stante indipendentemente da tutto. Non credo sia il cambio di panchina che determinerà il risultato della gara e credo che si debba giocare come contro i gobbi con la convinzione che sono loro che hanno l’obbligo di dimostrare qualche cosa.
    Infine le ultime righe del post. Mi spieghi dove trovi, salvo nella tua paranoica mania, tutta questa gente tifosa o pseudo tale che aspetta una nostra sconfitta per godere non si sa bene di cosa? I non evoluti (dei quali forse faccio parte, perché il mio tifo per il Milan è stato assolutamente ignorante da 55 anni a questa parte) godono eccome di questi risultati. E i “giannisti”, che sono quelli che odiano il così detto Giannino (squadra di Milano con sede in un noto ristorante, amministrata dal un signore che veste quasi sempre con una cravatta gialla, e che vorrebbe rappresentare la caricatura, triste, di una grande, grandissima squadra conosciuta e apprezzata in tutto il mondo) non possono che esultare alla notizia che il sopra nominato amministratore non accetterà incarichi nella nuova società. Tutti tranquilli. Il Milan sta tornando a vincere e se lo farà come lo deve fare ritroverà tutti, evoluti e non, a tifare e a urlare FORZA MILAN.

    PS: Borgofosco, calma. Mai perdere l’equilibrio.

    1. Il problema è che il cosiddetto Giannino non esiste. O se esiste ha vinto 5 coppe dei campioni. E’ troppo comodo chiamarlo Giannino quando non piace o considerare solo 5 anni di gestione o non 30. E siccome questa gente che in questi 5 anni ha campato fomentando odio, mettendo i tifosi contro la squadra, calunniando, insultando e diffamando è sempre più alla frutta io godo. Semplice.

      Galliani va via a testa altissima lasciando il Milan in zona CL. Tutt’altro che lasciarlo al settimo posto. E vediamo dove i cinesi lo porteranno a fine anno. Se poi qualcuno esulta perché Fassone prende il posto di Galliani beh, fa la figura dell’ossessionato in malafede.

      1. Che il Giannino non esiste è naturalmente la scoperta dell’acqua calda. Ho odiato per anni quelli che parlavano di Giannino, fino a quando ci siamo ridotti a livello degli ultimi tre anni.
        Continuo a non avere nulla a che fare con la stragrande grande maggioranza di loro che fondamentalmente odia Berlusconi per tutt’altra cosa del calcio, ma dopo l’ultimo campionato sono arrivato ad una tale saturazione che mi consente di sopportarli.
        Ho avuto per tanti anni una stima e una grande considerazione in Galliani, nonostante alcune cadute di stile e alcune uscite da padroncino indispettito, e le sue esilaranti esplosioni di gioia in tribuna mi hanno fatto tanta simpatia.Purtroppo gli ultimi anni no. Nelle ristrettezze economiche ha dimostrato di non avere nessun tipo di genialità se non quella di affidarsi a improbabili amici procuratori e compagni di merende tipo il presidente Preziosi (detto il gormitaro) o altri sempre poco affidabili e trasparenti. Gli ultimi tre anni, quando probabilmente già sapeva che il Milan non avrebbe avuto più un futuro con Berlusconi e Fininvest, ha pensato solo e unicamente al suo tornaconto. Grazie e tante per tanti anni belli, ma che se ne vada pure a gozzovigliare da altre parti.
        Non esulto per niente dell’arrivo di Fassone e spero solo sia capace di fare il suo mestiere, ma la figura dell’ossessionato in malafede la fa solo chi continua a rimanere attaccato a qualcosa che da tempo puzza di marcio.

        PS: Se il Milan è attualmente in zona CL (mi auguro che sia lì o lì vicino anche a gennaio) è solo merito di Montella, non certamente di Galliani, e forse qui c’è qualcuno che gli rode dentro doverlo ammettere, come gli rode altrettanto dover vedere che da quando è uscito il suo amato capitano (tanti auguri per la sua guarigione e disprezzo per gli insulti infamanti), sul 1 a 3 per il Sassuolo, il Milan abbia collezionato 5 vittorie e un’unica sconfitta. Per la serie tutti sono utili e nessuno indispensabile.

        1. Galliani non ha meriti? Se si perde ha colpe, se si vince ha meriti. O tutte o nessuna

        2. Galliani non ha meriti o colpe QUEST’ANNO! Perchè non ha fatto praticamente nulla se non buttare via soldi per qual gran giocatore che è Sosa.
          La squadra è più o meno quella dell’anno scorso. Poi si possono obiettivamente avere pareri più o meno discordanti tra il lavoro svolto da Mihajlovic e Montella, ma Galliani è del tutto ininfluente.
          Ad esempio, sai quanto ho difeso il serbo, ma l’interrogativo sul prestito di Paletta e Suso mi ha sempre tormentato. Tanto per essere obiettivi.

        3. Veramente Galliani ha preso Sosa solo perché sono stati bloccati altri giocatori. Se vogliamo essere obiettivi. E se vogliamo esserlo fino in fondo è stata una scelta condivisa col tecnico. Galliani ha meriti per aver assemblato questa rosa anche negli anni scorsi visto che non è arrivato solo per l’ultimo mercato. Come ho sempre detto, i giocatori non erano scarsi come si diceva.

        4. Sta diventando un monologo a due.
          Quest’estate non c’erano disponibilità e il mercato era bloccato. Sosa, come Lapadula, sono stati acquistati con la cessione di El Shaarawy. Scelta condivisa dal tecnico? Te che vorresti fare una bella cena al ristorante, ma non hai soldi, ti accontenti o no di un panino all’autogrill?
          Questa rosa è scarsa, ma soprattutto è risicata. Lo sanno anche i muri. Proprio ieri lo stesso Montella ha detto che questo Milan non può permettersi di giocare sufficientemente con nessuno, neppure con il Palermo. Ha un senso o no questa frase?
          Poi, ripeto, stiamo calmi e con le alucce abbassate perché non abbiamo fatto ancora niente. I merdosi l’anno scorso alla stessa giornata avevano due punti più di noi, guarda come sono finiti.

        5. Ripeto, la rosa scarsa è terza. Magari impariamo a non giudicare prima

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