Rivoluzione silenziosa

Nove punti per rialzare la testa, nove punti per fare un gran bel salto in avanti, nove punti per ridare fiducia ad un ambiente che sembrava averla persa del tutto, per sempre. Difficilmente pronosticabile solo qualche settimana fa, è arrivata una striscia di vittorie, oltre al pareggio contro il Toro, che ha proiettato il Milan nelle posizioni che merita.

Lasciamo stare per un attimo la classifica, ancora migliorabile e comunque in continua evoluzione, e concentriamoci piuttosto sulla rivoluzione silenziosa di Mihajolovic. Lo abbiamo duramente criticato, e a ragione per come la vedo io, quando si ostinava a mandare in campo una squadra inadatta, con un modulo insostenibile e priva di idee chiare. E in tutto questo lui è stato bravo ad incassare, a metabolizzare, a trattenere dentro di se la frustrazione e convertirla in attenzione e in idee. Meno sfuriate davanti ai microfoni e più confronti diretti, silenziosi, ma non meno produttivi. Il risultato è stato il cambio di modulo, la scommessa Cerci, tra le altre cose ampiamente vinta se giudichiamo le ultime uscite, e il rischio Donnarumma, fino a ieri interpretabile come operazione “bastone” verso chi non lo ascoltava, e poi diventata assoluta necessità per le condizioni fisiche non proprio ottimali di Diego Lopez. Ha saputo rischiare, si è preso tante responsabilità, e il campo lo ha ripagato, la squadra lo ha ripagato. Il gruppo probabilmente c’è sempre stato, ma mancava la convinzione, la sicurezza nelle giocate, la capacità di rimanere sul pezzo per 90 minuti. La Lazio ha rappresentato la svolta, in tutto questo. Squadra compatta, sempre presente, attiva nel pressing e negli inserimenti, ma al tempo stesso mai scoperta sulle ripartenze (poche) biancocelesti. Tralasciando il goal, subito in situazione di emergenza con Montolivo fuori dal campo e cambi terminati, il Milan ha continuato a subire poco o nulla. Goal su calcio di punizione diretto contro il Sassuolo, rete inviolata contro il Chievo e goal in emergenza sullo 0-3 con la Lazio. È da questi numeri che riparte il Milan; da squadra colabrodo si è rivelata finalmente compatta, sul pezzo, e molto attenta a non concedere nulla.

Il centrocampo ha ritrovato certezze molto importanti e un grande equilibrio, e sarà importante mantenerlo anche senza Bertolacci. La sfortuna colpisce ancora, su di lui, e nel momento migliore in cui si era riconquistato mister e tifosi, un nuovo stop a bloccarne la continuità. Spero vivamente non sia così grave il suo infortunio, perché finalmente stava facendo vedere il suo reale valore, e il Milan ne stava ampiamente beneficiando. Con Kucka, grande acquisto per quanto è stato pagato, e Montolivo, sempre più leader indiscusso, il centrocampo è risorto, portandosi dietro certezze e lasciando alle spalle le vecchie paure.

E ancora, come non considerare il passaggio dalle due punte al singolo attaccante centrale? Altra mossa coraggiosa di Sinisa, che ha lasciato in panca tanti milioni per ridare equilibrio, rispolverando Cerci e facendo brillare di luce ancor più forte il talento di Bonaventura. È lui il nostro cuore pulsante, colui che incarna l’anima e lo spirito di questa squadra. Aveva dominato lo scorso anno, risultando sempre e comunque l’unico in grado di emergere anche nelle situazioni più difficili, ma quest’anno si sta prendendo un posto da leader. É a lui che va la palla quando è tutto bloccato, è lui che si fa tutto il campo anche al novantesimo per guadagnare secondi, è sempre lui che tira punizioni e sforna assist deliziosi. Il nostro vero numero 10 è lui, perché oltre alla tecnica e alle giocate, ha tanta umiltà e tanta voglia di non mollare mai. Tutto ciò che ci serviva, insomma, lui lo incarna.

Gigio tra i pali, tra sorpresa e certezze, Alessio a guidare la difesa, nonostante le cazzate di tanti, Monto capitano, con una crescita continua, e Jack fantasista, ad inventare goal e assist e a prendersi l’attacco sulle spalle. Milan italiano, Milan fatto di uomini e non di figurine, Milan con gente che non molla mai e vuole realmente il bene della squadra. Questa è la rivoluzione silenziosa di Mihajolovic, questo è il Milan che deve essere da qui in avanti. Non esaltiamoci oltre misura, perché la continuità dirà se qualcosa è realmente cambiato per sempre, ma i primi passi sono stati fatti e i 9 punti consecutivi che non arrivavano da troppi anni ne sono prova inconfutabile. Avanti così, Sinisa, senza mollare!!!

5 commenti

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  1. In tutto questo i contestatori degli acquisti e di Montolivo cosa fanno si ammazzano?

    Sabato tutte queste certezze non ci saranno e giochiamo di fronte a quelli che hanno contestato la squadra.

    Critiche all’ allenatore sacrosante. Aveva sbagliato tutto. O si ravvedeva in tempo o era giusto mandarlo via.

    La contemporanea assenza di Bertolacci, Bonaventura e Montolivo ci priva completamente di qualità. Sarà molto difficile come partita perché abbiamo troppe assenze pesanti. La vera svolta della stagione sarà la partita di sabato in caso di vittoria

  2. Ma montolivo leader di che?

  3. Si amico mio però evitiamo voli pindarici. Con l’Atalanta sarà durissima e guai a sottovalutare i bergamaschi. La squadra funziona e lasciatemi la presunzione di dire che avevo visto a Torino, contro i granata, i prodromi della squadra poi sbocciata a Roma contro la Lazio. Dare continuità non sarà facile ma visto il pregresso degli ultimi tre anni disastrosi… i giocatoti e tutto il team lo devono allo sterminato popolo Rossonero!

    1. Diciamo che sarà una partita infernale

    • sadyq il 4 Novembre 2015 alle 22:30

    Ma non erano estinti i prodromi?

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