Rimpianti

I soliti errori e la consueta confusione hanno caratterizzato anche il Milan visto a Torino. Nessun cambiamento così evidente, nonostante adottassimo un modulo differente, e un risultato che solo per la paura di perdere è rimasto in parità fino alla fine. È l’ennesima settimana dei rimpianti, e non ci sono all’orizzonte risultati così positivi da poterli cancellare.

C’è il rimpianto di vedere ancora in campo, a distanza di un anno, lo stesso Milan di Inzaghi: pochissime idee, gioco stentato, interpreti incostanti e un allenatore che dimostra di non essere ancora riuscito ad imporre le proprie idee in un gruppo devastato dalle paure e dai complessi di inferiorità. Come uscirne? Non lo sa nessuno, credo, e qualunque allenatore farebbe fatica in un tale ambiente. Si possono cambiare uomini e moduli, ma se non scatta qualcosa a livello mentale credo che non si riuscirà a far nulla di buono. Torino ha ancora una volta confermato che a ritmi bassi possiamo reggere i confronti, ma non appena la partita si sblocca e gli avversari iniziano a spingere, le difficoltà e le paure riemergono in modo incredibile. È così che non riusciamo a rimontare mai una volta andati sotto o, ancor peggio, non riusciamo a gestire il vantaggio acquisito. Non penso, sinceramente, che in settimana non si lavori o si lavori male, ma penso piuttosto che davanti a un blocco psicologico di tale natura ci sia poco da fare. Servono campioni e personalità importanti per riportare serenità e certezze in un gruppo pauroso e demoralizzato.

E il secondo rimpianto è proprio quello di non aver operato meglio sul mercato: la rosa ha limiti incredibili, dalla difesa al centrocampo, passando per un ruolo totalmente dimenticato ma che forse andava valutato meglio, ovvero quello del portiere. Diego Lopez non è quello dell’anno scorso, e su questo ci sono pochi dubbi: da certezza si è trasformato in un incredibile elemento di disturbo. Sbaglia tantissimo con i piedi ma, ancor peggio, subisce goal evitabilissimi, che tanti alti portieri non subirebbero. Non era prevedibile, forse, ma pensare al futuro con un portiere ultratrentenne non ha gran senso, e bisognava tutelarsi prima. Adesso ci ritroviamo con un ragazzino come secondo portiere e con Abbiati come terzo. In pratica ci mancano le alternative reali, e mandar via Gabriel potrebbe essere stato l’ennesimo errore della scorsa estate. È un rimpianto lui, ed un rimpianto anche Baselli: cercato, contattato, voluto e poi mollato sul più bello, senza un motivo spiegabile. Ovvio, nessuno pensa che avrebbe cambiato tutti gli equilibri, che avrebbe risolto tutti i problemi, ma sarebbe stata l’occasione per svoltare, per iniziare realmente un nuovo corso con un nuovo tipo di campagna acquisti. Abbiamo perso anche quell’occasione, e ora siamo qui a mangiarci le mani e leccarci le ferite.

C’è poco da aspettarsi, da qui a breve, e il copione sembra ormai lo stesso da anni: prestazioni indecenti, risultati altalenanti, allenatore ottimista, società sull’attenti in attesa della bastonata che costa l’esonero e tifosi incazzati, sempre più incazzati. Stanchi di non essere protagonisti, stanchi di essere presi per culo, stanchi di essere illusi e poi scaricati nel più cattivo dei modi. Finirà, prima o poi, ma questi anni nessuno potrà cancellarli, e ci serviranno come monito per non fare errori catastrofici che ci hanno portato fino a qui. Non si vive di rimpianti, anzi di rimpianti si muore per logoramento: questo non è il Milan che vogliamo, questi non sono i risultati che vi piacciono, ma restano sempre e comunque gli unici colori che amiamo. Prendetevi qualche responsabilità, voi in alto, e fateci uscire da questa merda.

5 commenti

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  1. Qualcuno ha scritto in passato quanto sotto :

    Lo vuoi sapere perchè Montolivo è involuto? Perchè è Montolivo!

    Mi dispiace per voi se credevate fosse Gerrard. Ma è Montolivo. E non parlo di Pirlo e del gol di domenica per non infierire.

    Ora, d’accordo che la rosa rende meno di quel che vale, ma avete un tantino rotto il cazzo a ipervalutare buoni/medi giocatori per qualche mese importante.

    Adesso aspettiamo Pazzini manco fosse Ruud Van Nistelrooy.. c’è Boldi che è in trepidante attesa del Pazzo Pazzini.. vedremo quante partite vincerà da solo!

    Montolivo.. in valore assoluto Montolivo vale la tibia sinistra e la chiappa destra di Andrea Pirlo, siamo seri.

    ricordate?
    Galliani , Allegri , Montolivo capitano , I congiurati ad Arcore e la cacciata di Seedorf ,ecco le cause del disastro .
    Ed ancora l’attesa infinita del Messia / Monto , la rinuncia all’acquisto di un regista per non danneggiare il capitano , la campagna acquisti a base di doppioni e lo spreco del denaro disponibile .
    Ed ora l’ostracismo a due combattenti come Mexes e De Jong .

  2. Prendetevi qualche responsabilità, voi in alto, e fateci uscire da questa merda.

    Torna titolare Zapata? E’ colpa di chi lo fa giocare ancora oppure di chi lo ha acquistato?
    Mexes non gioca per colpa del presidente?
    Basta fornire alibi per allenatori presuntuosi?
    Perché a Torino non hanno giocato Calabria, Poli e De Sciglio? Erano stanchi come Bacca?
    Perché gioca ancora Diego Lopez responsabile in almeno la metà dei gol subiti dal Milan?
    Mihajlovic vorrebbe comportarsi come Seedorf ma lui verrà esonerato perché non ha nel Milan il carisma e la storia di Clarence?
    Tra dieci giorno capiremo tante cose
    ps. Fininvest e Mr Bee, ad Hong Hong, tutto ok e questo alla faccia dei gufi e delle cassandre!

    1. Aspettiamo Borgofosco .Tu forse sei a conoscenza di cose che ti aiutano a capire o addirittura a sperare . Io sono fermo alla evidenza dei fatti manifesti . Sono
      per natura ottimista e spero nel closing con Bee . Poi tutto virerebbe al meglio .
      Altrimenti sarebbero altri dolori . Per chi non lo capisce l’appeal del Milan e’ legato indissolubilmente all’immagine vincente di questo Presidente . Bee sembra che lo abbia capito . Galliani secondo me non solo non lo ha capito ma crede povero illuso di essere lui stesso carismatico . Forse ne vuole prendere il posto e persegue questo obiettivo .Ma di carisma non se ne parla proprio .

    • yan il 20 Ottobre 2015 alle 14:40

    ragazzi, non gettiamo la croce su “Mortolivo” che ci sono delle squadre che in quella posizione hanno il coraggio di schierare Medel…..e ho detto tutto!

    1. Non si tratta di buttare la croce su nessuno . Montolivo e De Jong sono fatti per giocare accanto come facevano i ben piu’ titolati Pirlo e Gattuso. Fa schiattare di rabbia vedere che nessuno riesce a farli giocare insieme . Sinisa che cazzo fai ? Fa schifo sentire e leggere idioti incompetenti che li aizzano un contro l’altro per interesse o per ostinata presunzione . Fa incazzare di piu’ Montolivo perche’ fra i due appare quello piu’ presuntuoso ed intransigente . Pure coglione perche’ De Jong correrebbe pure per lui che non ce la fa .Questo fatto , insieme all’ostrcismo a Mexes unico difensore di valore che abbiamo ci sta facendo perdere un sacco di punti

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