Lo stesso Milan dell’anno scorso

Per pronunciarsi con sentenza definitiva è ancora presto: il campionato sta vivendo ancora la sua alba, e noi siamo nelle condizioni di poter perdere tutte le trentadue partite che ancora restano da giocare (inverosimile, a dire il vero, ma pur sempre probabile), di poterle giocare dignitosamente (al limite del probabile) ed anche di vincerle tutte (inverosimile, a dire il vero, ma pur sempre probabile). Escluse quasi immediatamente le possibilità di perderle tutte, ma anche di vincerle tutte – per motivi opposti che non necessitano di spiegazione – al Genio della lampada in questo momento chiederei quantomeno di non rivedere, per il resto del campionato di calcio 2015/2016, partite come quella contro il Genoa. È sembrato, e non credo soltanto a me, di rivedere lo stesso Milan dell’anno scorso. E quello, carissimo Sinisa, è un modello da evitare come la peste nera nell’Europa del 1300.

Ho sempre escluso di avere doti da preveggente, doti che invece, a quanto pare, hanno in molti attorno a me. Domenica scorsa però, già alle 12.40 circa, ho intuito come sarebbero andate le cose. Il Genoa è sceso in campo, davanti al suo pubblico, per fare la c.d. partita della vita: pressing altissimo, ricerca disperata e forsennata della soluzione offensiva. Il Milan invece, che come me evidentemente aveva mangiato un bel piattone di pasta preparato dalla nonna poco prima della partita, è sceso in campo con la pancia piena: ritmi lenti, pressione inesistente, poca, davvero poca voglia di far bene. È sceso in campo lo stesso Milan dell’anno scorso. Sebbene i presupposti, per fortuna, siano diversi. Il Milan dell’annata precedente era una squadra che si credeva scarsa (non che fosse l’Ajax 1970-1971 di Michels, per carità, ma nemmeno una squadra da cinquantadue punti e decimo posto finale) con un allenatore che la faceva sentire scarsa (“Non puoi pensare di dominare l’Empoli a San Siro” è il manifesto di quell’annata disastrosa). Il Milan di quest’anno, invece, ha sicuramente una rosa più competitiva. Incompleta, certamente, e lo ripeterò fino allo sfinimento sebbene il sig. Geometra Galliani ogni sabato viene a consegnarmi i biglietti di tribuna direttamente a casa, a Palermo. Il Milan di quest’anno ha una rosa più competitiva e un allenatore più preparato. Resta il fatto che non possiamo permetterci di affrontare nessuna partita con questo atteggiamento, con lo stesso atteggiamento dell’anno scorso.

Mi fido, ancora, fino ad ora, di Mihajlovic perché sembra capire in fretta i suoi errori. Ha capito in fretta che davanti alla difesa deve starci Montolivo e non De Jong, il quale non può nemmeno fare la mezzala vera e propria (e mi dispiace perché De Jong è un giocatore che fino a poco tempo fa mi appariva insostituibile). Ha capito, più o meno in fretta, che sia Suso sia Honda sono perfettamente inadeguati al ruolo di trequartista (sul giapponese però lascio una riserva, dal momento che credo che, messo in condizione e soprattutto proposto in condizione, non sia affatto il cattivo giocatore apparso in queste prime partite).

Adesso spero che Sinisa intuisca altre due cose :

  1. Balotelli non può essere proposto dall’inizio finché non impara a dialogare con la squadra. Come ho già scritto, Balotelli è uno dei pochi che, in Italia, può veramente fare la differenza. Balotelli è uno dei pochi che può, in base ai suoi umori, farti vincere tranquillamente una partita e, con la stessa facilità, fartela perdere. Ma al momento non siamo nelle condizioni di poterci affidare agli umori del singolo. E, quindi, al momento preferirei vedere la complicità della coppia Bacca-L.Adriano.
  2. Mihajlovic deve accompagnare le sue parole – quasi sempre giuste, quasi sempre appropriate – ai risultati. Altrimenti avremo un allenatore che sostiene che “Il Milan deve dominare l’Empoli a San Siro”, salvo poi vincere senza alcun merito.

12 commenti

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  1. Condivido gran parte della tua disamina tranne la comparazione della partita, stesso truculento e pessimo arbitro antimilanista, dell’anno scorso. Me due partite le ho riviste e non è affatto così come dici tu! Invero i rossoblu, nella passata stagione, avevano una squadra molto più organica e forte di quella di quest’anno. Tagliavento non aveva faticato, per far perdere il Milan, come invece ha fatto quest’anno! Il Milan nel secondo tempo, della passata stagione, risultò totalmente in balia dell’avversario e poteva anche prendere un’imbarcata di gol! Domenica, all’ora di pranzo, l’unica cosa che mi è rimasta indigesta, e credo a tutto l’ambiente Rossonero, è stata l’ennesima invereconda e truffaldina sceneggiata di Tagliavento. Il Milan nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica, meritava quando meno di pareggiare! Ma Kucka, ‘Dio l’abbia in gloria’, farà bene a non fare ‘certi’ errori a San Siro!

  2. Non l’ho espressamente scritto per non sembrare uno che cerca sempre scuse. Genoa meglio sì, ma alle fine dei novanta minuti io ricordo soltanto la punizione (molto fortunata) di Dzemaili. E basta. Per questo mi fa ancora più rabbia il fatto che abbiamo perso.

  3. Giochiamo male. Non ci giriamo intorno . Gli arbitri ci tartassano da sempre ma vincevamo lo stesso alla faccia loro . La difesa da asilo nido non va bene . La critica eccessiva e prevenuta insieme ad un atteggiamento sprezzante di Sinisa nei confronti dei piu’ anziani esperti e titolati ed all’opposto , simpatia e indulgenza verso i
    bambini ed i signor nessuno ha rovinato e rovina lo spogliatoio ed i migliori giocatori . Il 4/3/1/2 senza trequartista buono fa ridere i polli.
    Montolivo in quella posizione e ‘ un colabrodo . Galliani che dopo averli sperperati proprio lui e da solo
    rimpiange i 90 milioni e’ una cosa indescrivibile . E non sento nessuno che protesta .

    1. Galliani invece ha perfettamente ragione. Chi parla di sperpero è un malafede. I giocatori presi sono validi e han rinforzato la squadra. E’ incompleta, non indebolita. Non esiste che un CC sia la differenza tra il 1° e il 5° posto. Giocatori di fronti a responsabilità e tifosi che devono smetterla di dare la colpa sempre ad altri.

      1. Eh, no , caro Diavolo ! Se i giocatori in questione valgono tutti i soldi pagati Galliani non dovrebbe rimproverarli di non giustificare tale spesa .

  4. Caro 18 Maggio , senza spocchia: come mai un ragazzo colto davvero come te sbaglia e scrive probabile dove ci vuole possibile ?

    1. Mi perdoni caro Vittorio ma non ho mai avuto nessuna propensione per le scienze matematiche. Proprio nessuna. Qual è la differenza tra probabile e possibile in questo senso?

      1. A parer mio la differenza è sostanziale. Probabile e possibile hanno due significate molto diversi.

      2. OK, 18 maggio , parliamone . Quando scrivi :
        ” Per pronunciarsi con sentenza definitiva è ancora presto: il campionato sta vivendo ancora la sua alba, e noi siamo nelle condizioni di poter perdere tutte le trentadue partite che ancora restano da giocare (inverosimile, a dire il vero, ma pur sempre probabile), di poterle giocare dignitosamente (al limite del probabile) ed anche di vincerle tutte (inverosimile, a dire il vero, ma pur sempre probabile). ”
        usi ” probabile ” termine che sra a significare ” un buon numero , statisticamente , di possibilita ‘
        che un fatto avvenga ” in modo improprio . Te ne accorgi ancor meglio se rileggi la contraddizione insita sella frase : ( inverosimile ……… ma pur sempre probabile ).
        Avresti dovuto dire : inverosimile ………ma pur sempre possibile .
        Spero di essere stato chiaro .
        Ciao

      3. Scusa , ma anche la frase ” al limite del probabile ” corrisponderebbe piu’ correttemente al confesto se fosse stata ” al limite del possibile “. Ripeto : il concetto di limite non si addice a
        ” probabile ” concetto che esprime di gia’ una certa , piu’ o meno consistente , grandezza .

  5. Grazie Vittorio. E’ un insegnamento che terrò a mente.

  6. ho letto un articolo idiota e maligno di un tal Xavier Jacobelli .
    E’ tale il livore e tante le insinuazioni contro il Milan che chiedo alla Societa’ di reagire .

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