Cinesi, messicani, russi e ora thailandesi. Il Milan del futuro si è colorato di infinte bandiere e linguaggi, tradizioni diverse, poi sempre regolarmente smentite. In attesa della prossima, che dovrebbe arrivare a breve, già sui giornali si parla di certezza. Il finanziere thailandese Bee Taechaubol avrebbe incontrato segretamente (neanche dovessero scambiarsi soldi falsi o altri affari illegali) Silvio Berlusconi, incontro nel quale si sarebbe avviata a felice conclusione la trattativa per la cessione di quote del club, arrivata ai dettagli.
E già si parla di cifre: 200/250 milioni per il 25% della società. Una percentuale che può apparire bassa, ma che rivela la chiara intenzione di Berlusconi di mantenere la maggioranza, in modo da non dover rispondere a nessuno. In molti diranno: e quindi cosa cambia? Se Berlusconi mantiene la maggioranza e quindi il potere decisionale, Barbara e Galliani mantengono i ruoli guida nel settore marketing e nella parte sportiva, cosa guadagniamo? Soldi, rispondo io.
A meno che non si tratti di un altro Manenti, rischio lontano perché non credo che la società dopo anni di tentennamenti si affidi a uno sconosciuto e inaffidabile imprenditore fake, mr Bee dovrebbe portare a Milano quella liquidità di cui la società lamenta la mancanza. Certo, il suo ruolo minoritario forse non gli permetterà di decidere e indirizzare ogni affare e ogni trattativa di mercato, ma credo che, mettendoci i soldi, possa dire la sua. Perché un grande problema del Milan, oltre a quello economico, è la mancanza di scelte di mercato lungimiranti e azzeccate. Da quando non capita un colpo alla Kakà? Da quanto tempo non arriva in rossonero un giocatore poco conosciuto che si rivela un acquisto azzeccato? Troppo. Eppure ci sono persone, team interi, pagati esclusivamente per questo.
Quindi mr Bee, se dovesse realmente prendere parte alla causa rossonera, oltre all’allenatore, allo stadio, al merchandising, all’apertura all’Oriente, intervenga anche sulla qualità del mercato e su persone che sappiano fare il proprio lavoro. E noi tifosi davanti allo stadio, saremo disposti a rinunciare al panino alla salamella e a provare i suoi famosi e cari pad thai.
1 commento
e a provare i suoi famosi e cari pad thai.
Non so che cazzo siano, mangiatevele voi queste schifezze del negro giallo.
Sempre evviva la pasta tricolore di Arcore!