Quel negro di Rijkaard

Credo sia imbarazzante quasi per chiunque cercare di raccontare cosa abbia rappresentato Arrigo Sacchi per il Milan. E credo sinceramente di essere inadeguato a giudicare cosa abbia rappresentato il profeta di Fusignano per il calcio moderno. Artefice di una vera e propria rivoluzione calcistica, non ha cambiato soltanto il modo di fare calcio. Sacchi ha rivoluzionato il modo di pensare il calcio. In principio fu Nereo Rocco. E il calcio non fu più lo stesso. Poi venne Arrigo Sacchi. E il calcio non fu più lo stesso. Ancora una volta.

Per comprenderne la grandezza basterebbe citare soltanto alcuni tra coloro che si reputano figli di Sacchi e della sua rivoluzione. Ancelotti. Guardiola. Klopp. Nomi a caso, nomi tra i tanti.

Il ricordo degli Immortali però, e di quell’epoca rossonera indimenticabile e forse irripetibile, svanisce e diventa vecchio. Così come sta svanendo e sta invecchiando Sacchi.

Il problema è che sta invecchiando male, molto male.

È probabile che non riceverò molti consensi dopo aver espresso il mio pensiero attorno alle ormai stranote parole di Sacchi sulla questione dei vivai pieni di stranieri.

Semplicemente non sono d’accordo con la linea espressa dal blog. Il motivo è semplice e può essere rintracciato nelle stesse parole dell’ex tecnico rossonero.

Il virgolettato delle parole di Sacchi, così come riportato dalla Gazzetta dello Sport, è il seguente:  “L’Italia è ormai senza dignità né orgoglio perché fa giocare troppi stranieri anche nelle Primavere: nei nostri settori giovanili ci sono troppi giocatori di colore”.

Davanti a queste parole è possibile un duplice approccio: quello in malafede e quello in buonafede.  

Coloro che sono in malafede gridano ormai da giorni allo scandalo e sentenziano senza appello la loro accusa: razzismo. Accusa già di per sé paradossale nel Paese dove si permette a uno come Salvini di fare politica e dove si idolatra una macchietta pseudointellettuale come Oriana Fallaci. Tanto per citare esempi a caso. Casualmente attuali.

Coloro che invece, come me, sono in buonafede cercano di comprendere il senso profondo del discorso di Sacchi. Ripudiandone però la forma, orribile. Resta tuttavia un’impresa difficile ed intellettualmente estrema. Perché Sacchi parla di “giocatori di colore” che, ovviamente, non significa necessariamente “giocatori stranieri”. E soprattutto perché parla di “dignità e orgoglio”. Dignità e orgoglio. Concetti facilmente strumentalizzabili. Concetti che andavano di moda durante il primo cinquantennio del Novecento. Concetti un po’ obsoleti. Obsoleti e anche un po’ pericolosi.

Non credo che Sacchi sia razzista. E non credo volesse esprimere un concetto razzista. Sono d’accordo quando si fa – giustamente – notare che al termine della disfatta mondiale si invocava unanimemente una rivalutazione del settore giovanile italiano. Ma non ricordo si sia mai parlato di una distinzione tra i giocatori neri e quelli bianchi. Come se stessimo parlando di scacchi, e non di calcio.

Non credo che Sacchi sia razzista. E non credo volesse esprimere un concetto razzista. Semplicemente sta invecchiando male, molto male.

Ps. Il titolo è ironico. Non sono razzista. Figuratevi che mio cuggino, che da bambino una volta è morto, ha addirittura avuto a che fare con uno di questi cosiddetti negri.

Pps. Non ho avuto la fortuna di vedere giocare né gli Immortali né gli Invincibili. Ricordo benissimo però i Campionissimi E nel mio cuore ci sarà sempre un posto speciale per Carletto, per Pippo, Andrij, Ricardo … Dopo il Milan, ho seguito Ancelotti ovunque, tanto era (e rimane oggi) grande la mia stima e il mio affetto. E’ per colpa sua se oggi seguo ancora le partite del Chelsea. Ed è per colpa sua se oggi cerco di seguire il Real Madrid. Però, caro Carletto, potevi scegliere un’altra frase per mostrare la tua solidarietà … Non è retorica, ma i simboli sono importanti. Specialmente in un Paese anomalo come il nostro.

35 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. About 18maggio1994, ti perdono perché sei giovane, troppo giovane per capire cosa abbia rappresentato Sacchi per il Milan e per il calcio.
    Certi avvenimenti se non li vivi non li puoi imparare dai racconti, dalle notizie, dai filmati… dalla storia. La mia generazione non ha vissuto la guerra. Può farsene un’idea, può rabbrividire, può immaginare gli orrori, i sentimenti, la paura, ma non può avere dentro quello che hanno avuto i nostri genitori.
    Sacchi, scusa l’aberrazione di quello che sto per dire, rappresenta per i milanisti quello che ha rappresentato il 25 aprile per chi l’ha vissuto. E’ un’iperbole, per spiegarti che quel Milan ha rappresentato finalmente l’uscita da un tunnel buio di 10 anni dove siamo stati per due volte anche all’inferno.
    Sacchi ha espresso malissimo un concetto giustissimo. La crisi del calcio italiano parte da lì e che anche a livello giovanile ci siano i procuratori che ormai dettano legge. E’ un fatto riconosciuto e preoccupante. Ci vorrebbero dei vertici forti, innovativi, capaci di dare una svolta. Invece ci ritroviamo personaggi che contribuiscono solo al quieto vivere e a far affondare la barca ancora di più.
    Non ti perdono affatto e la mia collera è molto alta quando insulti l’Oriana. Quella “pseudointellettuale” come la definisci tu è cresciuta sotto le bombe a Firenze portando a 14 anni le munizioni ai partigiani da una parte all’altra della città. La vita poi l’ha conosciuta in giro per il mondo come inviata di guerra e intervistando gli uomini più potenti del globo senza mai prostrarsi a loro e tenendo sempre la schiena dritta. Donna burbera e forse anche antipatica, ma ferma nella sua coerenza, qualità purtroppo oggi a tanti sconosciuta. Non credo ci siano dubbi a riconoscergli il merito di essere stata la miglior giornalista italiana del XX secolo, conosciuta, apprezzata o temuta anche a livello internazionale.
    Se poi mi aggiungi “nel Paese dove si permette a uno come Salvini di fare politica”, beh, caro ragazzo, questi sono i “difetti” della democrazia. Se fai fare politica solo a chi ti piace, questo era un sistema che era in voga una volta in URSS. Ma torniamo all’inizio del discorso. Non hai vissuto il periodo, non è una colpa, è evidente, ma allora bisogna studiare molto e capire.
    Forza Milan, comunque, sempre e in ogni caso.
    PS. Mi permetto la confidenza perché ho due figlie più grandi di te di poco e ho parlato come se mi rivolgessi a loro.

    1. Questi leggono due-tre virgolettati riportati da Repubblica e pensano di conoscere la Fallaci, poi con boria e impertinenza la etichettano con epiteti come quello sopra, quella roba illeggibile. Pensa, la mettono nello stesso calderone di un buzzurro come Salvini. Poi tornano a tirarsi le seghe su un editoriale della De Gregorio e vanno a dormire beati, cullati dalla loro superiorità intellettuale. Mica come quella leghista della Fallaci.

      1. Allontana Pugnitopo ! A parte il soprannome curiosissimo mi consolo leggendoti . Meno male che qualcuno risponde confutandole alle parole aberranti delle teste vuote cosi’ numerose nella gioventu’ attuale . Per forza!
        Studiano un quarto , al massimo , di quanto studiavamo noi . Non leggono i grandi della letteratura e del pensiero ma si riempiono la testa delle scempiaggini su internet , i giornali e la televisione . Parlare cosi’ della Fallaci e’ da teste senza cervello . Ma e’ anche possibile che non abbiano letto un solo rigo .

      • sadyq il 21 Febbraio 2015 alle 01:05

      Complimenti Milanforever!

  2. Il paragrafo su Salvini e la Fallaci è da togliersi il cappello

    1. Allora te e lui siete solo dei fascisti!

      1. Fascista è l’unica accusa che non sopporto e che non accetto. Ripeto : siamo sicuri che stiamo parlando della stessa persona? Stiamo parlando di quella che ha scritto “Io trovo vergognoso ecc. ecc.”? Quella che ha scritto “La rabbia e l’orgoglio?” E’ troppo facile trattare gli altri con supponenza e uscirsene alla prima uscita disponibile affermando “tu non sai, tu non leggi, tu non conosci”. Volete davvero confrontarvi sui contenuti? Mi trovate disponibile. Ma troverete che è più facile dimostrare che il sole gira attorno alla terra, che confutare il becero razzismo di questa scribacchina, che ha trovato gloria nell’Occidente traumatizzato dall’11 settembre.

  3. 18 Maggio , l ‘unica cosa sensata fra le sonore fesserie che hai scritto e’ la tua ammissione di essere consapevole che avresti ricevuti pochi consensi .
    Io appartengo alla generazione di Milanforever , come tu diggia’ sai , ed anche io ho due figlie che per fortuna hanno letto e riletto i libri della Oriana e non solo . Hanno letto centinaia e centinaia di classici della letteratura mondiale ed oggi , quando conversiamo in famiglia abbiamo la fortuna di di dibattere sui vari argomenti senza dovere rincorrere tesi paradossali per stupirci a vicenda o attirare l’attenzione .
    Cosa che fai costantemente tu . Ricorrendo a studiatissime e contorte elocuzioni ed
    a concetti che sai benissimo essere fonti di dissenso e polemica .
    Ma vedi , giovanotto , il fatto che io non sappia il perche’ tu abbia bisogno di essere , pardon , di apparire , cosi’ diverso non mi esime , diversamente da come la pensa
    Milanforever di censurarti . Non di dissentire da te , cosa che farei se ti ritenessi mosso da un processo logico , ma di censurarti , come si fa , educativamente , quando ci si trova di fronte un atteggiamento moralmente riprovevole .
    Ho dovuto farlo con diavolino , prima costringedolo a uscire allo scoperto con i sentimenti riprovevoli che albergano nella sua interiorita’ e poi dicendogli con chiarezza che non si deve augurare la morte a nessuno e che non si puo’ pensare di scappare in svizzera , abbandonando alla violenza dei nemici i propri cari , sol
    perche’ dissentiamo dalla guerra .
    Tu hai scritto una cosa infame , ingiusta , non vera , offensiva di ogni logica , odiosa per le intelligenze di qualsiasi estrazione culturale . La hai scritta sapendolo ma hai voluto cosi’ attrarre l’attenzione altrui e sentirti ,vanamente , diverso e migliore :
    ” ……….e dove si idolatra una macchietta pseudointellettuale come Oriana Fallaci ” …
    Povero ragazzino se non cresci, e povero diavolino , meno forbito ma della stessa stoffa . Presto , molto presto perche’ il tempo vola , vi scoprirete esattamente quello che pensate di non essere : due macchiette pseudointellettuali .
    Ovviamente , se vi scrivo e’ perche spero che vi sappiate salvare e lavia e’ indicata in questo stesso dibattito . Leggete con la VOSTRA intelligenza la profondita’ e l’onesta’ di ogni cosa abbia scritto Oriana . Se dopo averlo fatto rifatelo fra dieci anni.
    Se ancora non la capite , beh , non so proprio che dire .

  4. Ah! La questione di Sacchi e’ irrilevante a fronte di quella che abbiamo affrontata .
    Comunque Sacchi ha chiarito che non fa alcuna differenza fra straniero e di colore.
    Cosa che appariva gia’ chiara a chiunque non cercasse il pelo nell’uovo .

  5. Vorrei capire , Diavolo . Quando scappi in Svizzera ti porti con te moglie , figli , genitori , parenti , amici , i bambini che giocano con i tuoi figli e quelli che vedi al mattino quando esci , le ragazze che hai amato , i vecchietti che ti raccontavano le storie ? Chi porti e chi lasci a lasciare che i nemici , pardon , i sopravvenuti , ammazzino , stuprino , brucino , torturino ?
    Forza , Diavolino , andiamo fino in fondo , rispondi a queste domande .

    Diavolo1990 // 15 febbraio 2015 a 11:44 // Rispondi
    Io me ne vado da solo, degli altri non mi importa. Penso a me stesso.

    QUELLO DI SOPRA E’ DIAVOLO
    QUELLOCHE SEGUE E’ 18 MAGGIO
    COMPLIMENTI , A TUTTI E DUE ET SIMILIA , DAVVERO!

    Dignità e orgoglio. Concetti facilmente strumentalizzabili. Concetti che andavano di moda durante il primo cinquantennio del Novecento. Concetti un po’ obsoleti. Obsoleti e anche un po’ pericolosi.

    1. Il mio unico orgoglio, caro Vittorio, è di non essere come te. Il mio orgoglio è di non avere mai dato il mio voto a Silvio Berlusconi e di non aver supportato un partito ed una parte politica che è stato il cancro di questo paese. 😉 Per fortuna che c’è Renzi che li sta finalmente mettendo nei posti dove gli spetta. Ogni voto contro Renzi in questo momento è un voto contro il paese.

      1. Tu sei tanto coglione da non avere capito proprio un cazzo . Io voto Renzi . Non ho mai votato Berlusconi . Ho sempre votato Partito Socialista Italiano .
        Quando quelli che ragionano come te erano ritenuti fuori dai dettami della costituzione .

        1. Tu sei completamente matto.

      2. A dire il vero io ho un ruolo importantissimo che disonoro polemizzondo con
        Te . Purtroppo al tifo non si comanda e questo e’ un posto che mi piace . Il tuo unico merito da come ti manifesti .

  6. Tornando al tema dell’editoriale, sul quale mi sembra che parecchi dei commentatori abbiano glissato, mi sembra che ci sia un fastidio malamente nascosto nel doversi addentrare nelle parole usate da Arrigo, che, a un certo punto del suo ragionamento, dice “… nei nostri settori giovanili ci sono troppo giovani di colore”.
    Rimaniamo a queste parole, altrimenti si fa confusione o, peggio ancora, retorica.
    Al buon Arrigo quantomeno sfugge che, trattandosi appunto di settore giovanile, dunque, di una leva che va grosso modo dai 12 ai 17 anni, ci si trova di fronte a giovanissimi di colore che fanno parte a pieno titolo, proprio a livello di formale cittadinanza, dell’Italia, e che, comunque, appartengono alla seconda generazione di quanti, per i motivi più disparati, si sono accasati e lavorano in Italia. Vogliamo forse sbiancarli per questo? Un conto è il discorso sulla difesa della naturalità nazionale dei vivai, un conto è la difesa preconcetta di un’identità nazionale che oggi appare un ferro vecchio apparentato al più becero sciovinismo nostrano, del resto vizio ricorrente nella nostra storia di questi ultimi vent’anni.
    Una difesa di Sacchi non può prescindere da questa doverosa e necessaria premessa, altrimenti gli sdoganiamo tutte le parole e straparole utilizzate nel corso del suo discorso. Vogliamo almeno dire che Arrigo ha utilizzato termini non adeguati al contesto, quando non proprio semanticamente errati per il concetto che voleva esprimere?
    In altri termini, non penso che un ragazzo di colore italiano inquini i vivai calcistici o possa generare imbarazzi cromatici al momento dell’eventuale esecuzione dell’inno nazionale. Almeno, me lo auguro, anche se non ne sono più così certo.
    Piaccia o no è la stessa situazione Balotelli. Non credo che ci sia qualcuno, neanche tra quanti su questo blog hanno difeso Salvini e la Fallaci, che non abbia esultato alle sue reti all’ultimo Europeo contro la Germania. Poi certamente si possono discutere i suoi atteggiamenti e le sue incredibili uscite sui social e si può tranquillamente ipotizzare che sia un ragazzo viziato e mai cresciuto, ma che non merita certamente censure particolari per il colore della sua pelle. Altrimenti, non c’è che una triste conclusione: si è razzisti. Punto.
    Per cui, in conclusione, spezzo una lancia a favore del coraggioso articolo di Marco Pasquale e dell’altrettanto opportuno intervento di Diavolo 1990, col quale, pure, ho avuto alcune discussioni (comunque sempre ben motivate da ambo le parti) sulle recenti sorti degli amati colori.
    Preciso, infine, per quanti reclamano una sorta di primogenitura rossonera a giustificazione delle proprie opinioni che non è questo il parametro per valutare, altrimenti io sarei inattaccabile, dato che rammento perfettamente il Milan di Altafini, Sani e Mora, quando Rivera era solo un “piscinin”.
    Da un Marchese a un altro: caro Marco Pasquale, è molto bella la breve presentazione che fai di te nel tuo avatar, ma mi permetto di toglierti un dubbio sulla scelta tra i due grandissimi da te menzionati: Caravaggio era immenso, il Cigno era semplicemente perfetto. Li ho visti tutti e due. He, he…

    1. Io mi son perso coi Marchese.

    2. Tu dovresti riscaquarti la bocca prima di parlare di Arrgo Sacchi . Lui e’ un uomo ammirato e rispettato in tutto il mondo e tu un povero coglioncello presuntuoso .
      Quello che ha detto Sacchi e’ chiaro e poi lui stesso lo ha confermato : vi sono troppi stranieri , vedete quanti ragazzi di colore ……
      Poiche’ non si VEDONO gli stranieri bianchi , non si distinguono guardandoli , Sacchi ha fatto notare , A SCOPO ESEMPLIFICATIVO , i tanti di colore .
      Ma per le menti ottuse come la tua e compari tuoi , capire e’ troppo difficile .

    3. Per dire la verità la primavera dell’Inter ha in rosa 16 stranieri tra i 17 e i 19 anni, almeno 10 dei quali provengono da vivai stranieri, quindi non sono figli di genitori che abitano in Italia e difficilmente potranno far parte della nazionale italiana. Forse Sacchi voleva dire semplicemente questo, visto anche che aveva appena visto giocare proprio l’Inter. D’altra parte la stessa beneamata è la squadra più straniera della serie A e spesso a giocato con formazioni interamente composte da stranieri. Nulla in contrario, per carità, ma poi non possiamo neppure lamentarci troppo se la nazionale fa spesso schifo.
      Balotelli è stato un idolo. Vedere giocare un ragazzo di colore, che parla con accento bergamasco, che tifa Milan, con i nostri colori addosso mi ha riempito fin da subito d’orgoglio e di felicità. Poi lui, purtroppo e fatto così. Me ne dispiace perché fosse cresciuto nella testa come nel fisico sarebbe diventato uno dei più grandi campioni.

    4. Mariani , Schiaffino , Bean , Grillo , Cucchiaroni.
      Ti dice qualcosa ?

  7. “Cari miei, l’Islam moderato è un’altra invenzione. Un’altra illusione fabbricata dall’ipocrisia, dalla furberia, dalla quislingheria o dalla Realpolitik di chi mente sapendo di mentire. L’Islam Moderato non esiste. E non esiste perché non esiste qualcosa che si chiama Islam Buono e Islam Cattivo. Esiste l’Islam e basta. E l’Islam è il Corano. Nient’altro che il Corano. E il Corano è il «Mein Kampf» di una religione che ha sempre mirato a eliminare gli altri. Una religione che ha sempre mirato a eliminare gli altri. Una religione che si identifica con la politica, col governare. Che non concede una scheggia d’unghia al libero pensiero, alla libera scelta. Che vuole sostituire la democrazia con la madre di tutti i totalitarismi: la teocrazia. Come ho scritto nel saggio «Il nemico che trattiamo da amico», è il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel «Mein Kampf», e qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro. E se dire questo significa vilipendere l’Islam, Signor Giudice del mio Prossimo Processo, si accomodi pure. Mi condanni pure ad anni di prigione. In prigione continuerò a dire ciò che dico ora. E continuerò a ripetere: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere”.

    1. Bellissimo discorso pronunciato a New York nel 2005 pochi mesi prima della morte. Un testamento intellettuale e politico di una persona che odiava profondamente le ipocrisie, il perbenismo e la viltà.
      Dare della razzista a Oriana Fallaci vuol dire non avere capito un c…o! Se c’è stata una persona che ha combattuto ogni forma di razzismo è proprio lei.
      L’Islam è un’altra cosa. Non è razzismo. L’Islam è teocrazia, come dice bene l’Oriana. Ti ricordi quando c’è stata in Italia l’ultima forma teocratica vero? Ti ricordi che tempi erano e cosa facevano? Questo lo trovi oggi in tutti i paesi governati dall’unica legge che conoscono: il corano.
      L’Islam moderato? Io la penso come lei. Stiamo molto attenti perché loro rispetto a noi hanno un grande vantaggio: amano la morte.

    2. Quando si combatteva per la giustizia sociale , per la pari dignita’ delle donne , contro il razzismo , per il diritto di divorziare , per il diritto se necessario ad abortire in ospedale , insomma quando sopravvivevano i valori del Socialismo e della cultura di Sinistra . Allora l’integralismo religioso e ancor peggio il fanatismo religioso erano sinonimo di fascismo inteso come barbarie culturali e politiche .

  8. Parliamo della stessa persona ?

    Mi dispiace soltanto che la discussione sia degenerata in altro. E ringrazio (in maniera sentita) per questo il mio omonimo Marchese per aver commentato l’editoriale, non le virgole.

    1. Marchese giovane o Marchese anziano fai sempre afrore di marcnese .

  9. Marchese giovane o Marchese anziano fai sempre afrore di marchese .

    • sadyq il 21 Febbraio 2015 alle 01:06

    Un post ridicolo di un ciucciabiberon!

  10. Il discorso su Arrigo Sacchi ha preso una piega che, su questo blog, non condivido. Gli autentici milanisti(tranne uno che non mi fa paura) amano quasi visceralmente Arrigo! Lo ‘omino’ di Fusignanoi è stato la massima espressione della rivoluzione culturale, in temi calcistici, che ha segnato forse il passo storico più significativo nel mondo del calcio del secolo scorso. Discutere delle qualità di Arrigo e di cosa è stata la sua rivoluzione nel calcio italiano, è come discutere sull’esistenza o meno dell’Universo. Chi ha osato infangare una così nitida figura di sportivo, dandogli del razzista, non è degno neppure d’essere menzionato. Arrigo è stato il maestro. Arrigo è stato l’innovatore. Arrigo è stato il calcio moderno…. punto è basta!

  11. Ho preso spunto dall’interessante editoriale di Marco per discutere della recentissima questione delle dichiarazioni di Sacchi, mantenendomi su una linea strettamente riferita a quanto detto da Arrigo. Se poi qualcuno, per la verità i più, preferisce parlare di altro non posso certo impedirlo.
    La cosa che fa più specie è che ognuno sbandiera i propri santini privati come fossero verità assolute. Io sul comodino del letto tengo solo la sveglia, rigorosamente al quarzo perché non ho mai sopportato il ticchettio dei meccanismi di precisione accanto all’orecchio.
    Qui si è assistito, invece, a una discussione che è presto virata all’insulto e al dileggio su dati pretestuosi. Un colpo di clava e via: socialisti, ex socialisti, renziani, proto-marxisti, fascisti e razzisti. Ma non era un posto dove poter parlare delle dichiarazioni di Sacchi?.
    Sacchi ridotto ad emblema, un altro inattaccabile santino che potrebbe dire qualunque cosa e sarebbe comunque emendato da ogni giudizio negativo o anche solo dubbioso.
    Accanto all’acclarata grandezza di Sacchi nei primi anni milanisti, rammento che il mago di Fusignano poté avvalersi della conoscenza della zona di giocatori tutti passati sotto Liedholm (e scusate se è poco), ossia di atleti che, segnatamente per la face difensiva, erano abituati a guardare l’azione e non solo l’uomo: il fuorigioco di Sacchi nasce da questo e non dalla modalità tecnica del fuorigioco, che sa insegnare pure un allenatore di quarta categoria. Inoltre, correttezza vuole che si dica che Sacchi ha stravinto e convinto in Europa, ma ha vinto pochino in Italia, e che, soprattutto, ha vinto con uno squadrone irripetibile. Un conto è schierare Van Basten, un conto Cantarutti. Il nostro Arrigo col Parma in serie B non vinse un bel nulla (sbancò San Siro in Coppa Italia, ma arrivò sesto o settimo nel campionato mi sembra), perché, puoi essere anche un mago, ma se all’ala sinistra ti tocca giocare con Sorce (sic!) tanta strada non puoi farne.
    E’ l’eterna questione dello schema e degli uomini che hai. Tu puoi essere anche Shakespeare, ma se la parte di Amleto tocca affidarla ad Alvaro Vitali perché Carmelo Bene non è disponibile, raccoglierai solo carciofi avariati e pernacchie.
    In ogni modo, non sento più il bisogno di scomodarmi oltre. Ringrazio Milanforever che ha portato un contributo fattivo alla discussione tecnica suggerita dall’editoriale, ma se questo blog deve diventare una palestra di insulti, meglio frequentare le piazze per sfogare i propri istinti. Del resto, lo facevo anch’io negli anni belli, quando i socialisti italiani avevano Lombardi e De Martino e Craxi spegneva l’interruttore del gas alla sezione di Milano.
    Comunque, per dirla alla Ringo Dj, vi voglio bene a tutti, perché soffrite come me per questo malandato Milan.
    Ma, per favore, smettiamola di insultarci!

  12. Marco Il Giovane alias Marchese Il Vecchio la via degli insulti e’ stata tracciata da te con gli insulti alla memoria di Oriana Fallaci . Per quanto riguarda Sacchi non hai avuto le palle per rispondere al mio commento che ti ripropongo

    ” Quello che ha detto Sacchi e’ chiaro e poi lui stesso lo ha confermato : vi sono troppi stranieri , vedete quanti ragazzi di colore ……
    Poiche’ non si VEDONO gli stranieri bianchi , non si distinguono guardandoli , Sacchi ha fatto notare , A SCOPO ESEMPLIFICATIVO , i tanti di colore visivamente riconoscibili …….

  13. Allora, Vittorio, sarebbe stato meglio che Sacchi, allargando il senso delle sue originarie parole, avesse chiarito da subito che non ce l’aveva con i ragazzi di colore che giocano al calcio ma con il sistema che non prevede alternative all’utilizzo di calciatori di qualsivoglia nazionalità.
    Sarebbe stato più semplice e più utile e si sarebbero evitati tutti i malintesi sorti successivamente.
    Quanto alla Fallaci, che politicamente non rientra nelle mie simpatie, non ho mai insultato nessuno per le opinioni umane e politiche, anche quando da me non condivise.
    Resto sempre del parere che questo editoriale ha dato la stura per sfogare acrimonie di altra natura e su questo non temo smentite, dato che i vari interenti sono eloquenti.
    Ancora una volta si é persa l’occasione per discutere su quanto affermato da Sacchi, che, al di là del modo (secondo me, discutibile), porta alla luce un nervo scoperto del calcio e della nostra società.
    Noto – e la cosa non mi rallegra – che Sacchi é diventato un altro intoccabile, e il senso del mio ultimo intervento andava in questa direzione, anche quando esprime concetti “border line”.
    “Triste quel popolo che ha bisogno di eroi”, cito a memoria Bertold Brecht.
    Personalmente, ho sempre preferito ragionare (magari male, non sono così presuntuoso da ritenermi infallibile) che rifarmi a modelli precostituiti. Quali, poi?
    Sacchi, allenatore e conoscitore di calcio tra i più geniali degli ultimi 30 anni, non é detto che quando parli dica sempre e solo verità. O, quantomeno, può dire cose giuste espresse in modo sbagliato o ambiguo.
    Almeno su questo, spero che saremo d’accordo.
    Con serenità, Vittorio, perchè questa non è una guerra di religione.

    1. Perdonami Marchese, ma stiamo parlando di sport e Brecht forse non c’entra molto. Sacchi non è comunque in ogni caso un eroe, è però quello che, ci piaccia o meno, ha rivoluzionato il calcio degli ultimi 25-30 anni. Non mi è piaciuto il tuo sminuire il suo lavoro citando Parma o le vittorie in Italia. Sacchi era un prototipo di quello che è un certo modo di interpretare il calcio e naturalmente quel prototipo è soggetto a evoluzioni e miglioramenti. Quel Milan era esplosivo e come tale si adattava perfettamente a gare uniche come erano (sono ancora) quelle di coppa. Il suo modo esasperato di interpretare la gara non si adattava facilmente al campionato.
      Detto questo è evidente che Arrigo non debba essere considerato un guru e, se vogliamo, un pizzico di paranoia lo ha invaso da un pezzo. Però oggi basta che uno parli per sbaglio di un nero che si scatena il putiferio. E che cavolo! Balotelli (mon amour) era ed è insultato non perché nero, ma perché il suo comportamento spesso e volentieri istiga all’insulto. Muntari ed Essien sono sistematicamente insultati dagli stessi tifosi milanisti non perché neri, ma perché ormai cotti e un po’ brocchi.
      Il senso delle parole di Sacchi credo siano state quelle che ho indicato qualche commento sopra.
      Sul degenerare dei commenti, 18maggio1994 ha lanciato il sasso, non può nascondere la manina. Io sono arrivato in un eccesso d’ira a dargli del fascista, assieme all’altro, ma mi sono fermato lì.

  14. Non sono così triste da dovermi inventare un account per commentare positivamente quello che scrivo. E non sono così patetico da chiamarlo col mio stesso nome. Caro Vittorio alias … Feltri ?

    1. Ah .Mi era sfuggita . No , non Feltri . Se vuoi Carlo Rosselli .

  15. Era una battuta! Non ricominci con la storia del passato socialista! Quanti ce ne sono in giro di ex socialisti …

  16. Per quello che può valere, confermo che il mio account deriva da un titolo nobiliare provenuto per successione materna e, dunque, perso per sempre. Lo uso autoironicamente, dato che i miei amici mi ci sfottono da lunghi anni.
    Preciso, ad abundantiam, che il Marco Pasquale Marchese é un altro soggetto, che ho avuto modo di apprezzare – lo ribadisco – per il suo editoriale, al quale invidio almeno due cose:
    1) l’età
    2) il fatto che viva vicino alla baia di Scopello.
    Almeno così spero di aver fatto giustizia di sospetti o di altri sentimenti poco nobili.
    Mi ritiro nelle stanze del mio triste condominio.

I commenti sono disabilitati.