Aspettando De Sciglio

Nel bel mezzo dell’esaltazione mediatica per l’arrivo di Podolski, buon giocatore, ma a mio avviso non di certo Maradona come lo vogliono presentare, resto con i piedi per terra e alla promessa del nuovo arrivato di trascinare l’Inter in Champions sorrido. Un giocatore non può risolvere i problemi di un’intera squadra: non li risolverà Podolski all’Inter come non li risolverà Cerci al Milan. Il Milan però per questa ripresa del campionato potrà contare su qualche novità in più. A partire dal ritorno della difesa più o meno titolare. Con il Sassuolo torneranno infatti Rami, Abate e De Sciglio, mentre Inzaghi dovrà fare a meno di Mexes. Il recupero dei primi due è una boccata d’aria fresca, visto l’inizio stagione più che promettente di entrambi. De Sciglio merita un discorso a parte.

Mi sono più volte interrogata sui motivi e sulla dinamica di una preoccupante involuzione che ha colpito un giocatore che mi aveva impressionato nelle prime apparizioni in maglia rossonera. Non ero certo tra quelli che parlavano di un nuovo Maldini (non sia mai!), ma di certo apprezzavo le qualità che in un terzino al Milan non si vedevano da tempo: accelerazioni, buona copertura, cross pericolosi e spesso efficaci. Sicuramente De Sciglio ha subito a livello mentale le pressioni e le responsabilità che una piazza come quella rossonera gli ha affidato, ma non è solo quello. A 22 anni, la strada da percorrere è ancora lunga, ma sembra quasi che il giocatore abbia già bruciato le tappe, facendo un notevole passo in avanti a soli 20 anni e perdendo fiducia e stimoli l’anno dopo. Gli infortuni e gli stop hanno certamente influito, ma ciò che mi preoccupa di più di questo 22enne che indossa la maglia da titolare nel Milan è la mancanza di mordente, di voglia e di aggressività.

Nelle 11 presenze collezionate quest’anno non ha mai convinto, non si è mai dimostrato determinante e la delusione di tutte le aspettative che erano state create su di lui ha finito per mettere in luce il suo compagno di reparto, quell’Ignazio Abate che da molti era già considerato finito e da vendere, ma che quest’anno ha dimostrato di poter dare ancora moltissimo a questa squadra. Il problema terzini è una costante in casa Milan: da Cafu in poi a destra nessuno ha mai veramente convinto e a sinistra in troppi fanno ancora i paragoni con un totem come Maldini. Siamo abituati bene, dicono in molti. Vero, ma non per questo dobbiamo accontentarci. De Sciglio ha le potenzialità e i numeri per diventare grande in quel ruolo. Deve solo ritrovare quella motivazione che lo hanno fatto esplodere solo 2 anni fa. E a 22 anni non dovrebbe essere difficile. Noi per ora lo aspettiamo. Chissà fino a quando.

16 commenti

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  1. I problemi del Milan non li risolve Cerci per la semplice ragione che i problemi del Milan non sono di rosa.

    Questa Rosa è superiore a quella del Napoli, forse poco sotto la Roma che comunque spende più di noi. I problemi sono prima di tutto di testa, di gruppo, di schemi e di coesione dello spogliatoio. Li può risolvere e li sta risolvendo solo Pippo Inzaghi.

    1. Cerci è fortissimo ed è un’ acquisto fantastico. Da peso velocità e goal al nostro attacco. Innnoltre viene dal Torino di Ventura e quindi è abituato a sbattersi per la squadra. Insomma il migliore acquisto ce potessimo fare non vedo l’ora di riscattarlo.

  2. GIU’ LE MANI DA DESCIGLIO

  3. I problemi del Milan non li risolve Cerci per la semplice ragione che
    E’ UNA MERDA

  4. De Sciglio così come El Shaarawy, evitando di dire di Balotelli, pagano lo scotto di una notorietà ottenuta troppo facilmente sulla base di qualità intrinseche, che hanno, ma che devono dimostrare ancora in maniera completa. Con i giovani si deve avere pazienza e non mi va di confrontare le generazioni che venivano sfamate con la crusca rispetto a quelle che sono abituate a fare colazione con le brioches. Quello che non mi entusiasma, nei due promettentissimi rampolli Rossoneri, è la mancanza di ‘cattiveria agonistica’ e la capacità di soffrire al limite di sopportazione del dolore da trauma fisico. Il calcio è uno sport in cui il contatto fisico è nella normalità. La fragilità e la mancanza di sopportazione del dolore, conseguenza dalle inevitabili botte che si prendono nei contrasti, è un limite che può diventare invalicabile se si ha una bassissima soglia di sopportazione del male fisico. Questi due ragazzi sono campioni potenziali ma devono imparare a soffrire per meglio temperare il proprio fisico. Una volta a 20 anni si veniva definiti abatini, all’oratorio ‘signorine’, soltanto perchè ci si lamentava per qualche calcione preso. Oggi ci sono forse soverchie prevenzioni e forse eccessive attenzioni all’irrobustimento del fisico, come nel caso di Pato, che tendono a modificare la struttura corporea e non soltanto a potenziare la muscolatura. Io sono un ‘antico’ e penso che ciò che madre natura ci ha donato sia difficilmente alterabile. In genere un atleta eccelle in una disciplina sportiva grazie ad una adeguata preparazione e soprattutto a doti fisiche intrinseche. Ma per preservare il tutto vi è necessità di fare ‘vita da atleta’. Una vita che si può definire morigerata se rapportata a quella di altri ragazzi che non hanno l’ambizione di svolgere una professione straordinaria come quella del calciatore. Va da se che per distrazioni intendo anche gli obblighi con gli sponsor e tutto quello che circonda il ‘dorato ed effimero’ mondo pallonaro. Forse un ritorno a considerare il calcio soprattutto uno sport non sarebbe un così grave passo all’idietro.

    1. Si ma non insultiamo El Shaarawi paragonandolo a De Sciglio. El Shaarawi è un giocatore fondamentale della rosa. De Sciglio il meglio di se lo ha dato quando si è rotto lasciando giocare Armero che fisicamente c’ è e che sul fondo a crossare ci arriva sul serio.

  5. Tra Podolski e Cerci non c’è paragone, non scherziamo.

    Condor Ausilio.

    1. Infatti meglio Cerci tutta la vita. Anche perchè a noi serviva un’ ala mentre all’ Inter serviva una seconda punta ed un esterno ed hanno preso un’ altra punta dopo Inutilardi e Goffaldo.

  6. Forte queesto editoriale.

    Si passa da Inzaghi a De Sciglio passando per Galliani. Ammettilo rappresenta l’ involuzione della specie 🙂

  7. Io conosco poco Cerci , quindi aspetto . Non ti capisco , La Paura ,per il tuo giudizio cosi’ presto , Speriamo che ti sbagli se no siamo rovinati .
    Su De Sciglio c’e’ da aspettare e sperare che Inzaghi impari presto il piu’ importante compito di un allenatore . Fare uscire dolla botte il vino che contiene senza che diventi aceto . A questo proposito debbo dire che non ho condiviso la cessione di Balotelli come non ho condiviso nessuna delle cessioni di giocatori di grande classe ma di difficile carattere o che attraversino un brutto momento . Ho sempre considerato queste cessioni alla stregua di un fallimento , una sconfitta , per allenatore e staff tecnico . Da Panucci a Ronaldinho a Cassano a Pato a Ibra allo stesso Balotelli ed in ultimo Torres , botti piene di ottimo vino sono state abbandonate sopratutto per incapacita’ dell’enologo e del bottaio . Poco male , fatto salvo il rimpianto e la frustrazione di uno spreco che si matura sotto i tuoi occhi nel tuo tifo , se gli acquisti successivi aumentano o almeno mantengono il tasso tecnico della squadra . Ma , quando i successivi acquisti consistono in insignificanti
    ( per una squadra come il Milan ) giocatori , magari soldatini dell’allenatore insignificante anche lui , magari pedine del gioco del mercato …, allora e’ , inarrestabile il DECLINO . Ora , amici tifosi ( quelli veri ed appassionati ) questo ci e’ capitato ma riconosco che qualche , piccolissimo , segno di inversione di tendenza lo si vede . Io lo attribuisco alla presenza di Barbara .

    1. Piccolissimo?

      Barbara Berlusconi ha rivoluzionato il Milan e ha progettato il nuovo corso della squadra. Barbara ha salvato il Milan, Silvio e pure Galliani. Altrimenti sarebbe andato tutto allo sfascio.

      Dubito che LPF sia in grado di giudicare Cerci essendo un bimbo prevenuto che da giudizi in base al nome sull’ album delle figurine.

      E’ una colonna portante della tifoseria affezionato al vecchio ciclo che si rifiuta ne nascano di nuovi, quindi tutto ciò fa parte del nuovo ciclo non lo capisce o lo disprezza a prescindere (ma fondamentalmente non lo capisce)

  8. Ma è normale che il ciclo di Barbara sia difficile da comprendere in Italia.

    Quello di Silvio si basava sui soldi. Quello di Barbara sul talento. E’ normale che il talento sia più difficile da comprendere e per questo più esclusivo.

  9. Vittorio per quel che riguarda i calciatori che hai menzionato io penso che non vi siano appunti di rilievo che si possono muovere al team e soprtattutto a Filippo Inzaghi. La scelta di Ménez, caldeggiata fortemente da Pippo, si è rivelata eccellente. Ora mi attendo uguale eccellenza nella scelta di Cerci fortemente perorata dall’allenatore del Milan. Io seguo e faccio il tifo(per Balotelli in maniera sfegatata) ma ti devo confessare di pensarla come Mino Raiola. Mario si sta bruciando anche l’ultima canche. Per quel che riguarda gli altri calciatori, che hai menzionato, non credo che nessuno faccia ed abbia fatto la differenza nella squadra d’approdo. Anzi molto spesso i tifosi di quelle squadre hanno pensato ad un vero e proprio ‘pacco’ rifilatogli dal Milan. Le scelte della società, concordo con il canterano, privilegiano giocatori talentuosi ed aggiungo anche professionalmente inappuntabili(Bonaventura docet). Quindi non saprei se per esclusivo merito di Barbara, io penso che i meriti siano quanto meno da distribuire equamente tra lei, il padre ed Adriano Galliani, il Milan sta ritornando ad essere quella società modello che è sempre stata.

  10. Piccolissimo , piccolissimo . Non ci montiamo la testa che fa sfiga .
    Barbara mi piace molto . Mi aspetto moltissimo da lei . Il piccolissimo passo avanti lo vedo nell’atteggiamento di Galliani . Sembra meno ingrugnito e forse ha capito la profonda delusione che ha dato negli ultimi anni ai suoi estimatori di un tempo .
    Se collabora con la famiglia Berlusconi , cui deve tutto , fara’ un regalo alla sua
    immagine .
    Ma Cantera non dire , per favore , che Silvio si basava sui soldi . Lui e’ stato un genio e ci ha regalato soddisfazioni che non ha avuto mai nessuna tifoseria al mondo . Altro che soldi . Genio assoluto . E speriamo che Barbara gli somigli .
    Per Borgofosco . L’allenatore cui non piacciono i fuoriclasse e’ Allegri . Che e’ riuscito a rovinare il Milan e pure molti grandi calciatori che avrebbero potuto regalarci magnifiche emozioni . Con Balotelli e credo anche con Torres hanno sbagliato tutti in Societa’ Si vedra’ in futuro se mi sbaglio .Poi aggiungo che su Balotelli sta sbagliando tutta l’Italia calcistica e mediatica . E’ una vergogna . Ci stiamo abituando a concentrare cattiveria su chi capita prima sul palcoscenico della TV. C’e’ poca o niente differenze con gli spettacoli che allestiva Nerone al Colosseo .C’e’ invidia e pure razzismo, stiamo diventando una vera schifezza .

  11. Silvio Berlusconi è stato un genio perchè ha capito prima di quasi tutti gli altri che il calcio poteva essere immensa fonte di consenso e di potere ed ha investito nel Milan nel modo e al mometo giusto.

    Quando Berlusconi è entrato nel Milan (rilevandola per pochi soldi) era uno dei pochissimi potenti che ad investire nel calcio seriamente. Grazie ai soldi mise insieme uno staff eccellente (anche razie a grandi intuizioni) e soprattutto cominciò a comprare i talenti più forti al mondo, ma questo potè farlo essezialmente perchè non c’ erano molti concorrenti che fossero entrati nel calcio con simili disponibilità. Quindi si può dire che Berlusconi ha costruito principalmente con i soldi le fortune del suo ciclo rossonero. E’ innegabile.

    Barbara Berlusconi è Genio allo stato puro perchè a differenzza di Silvio non può contare sugli investimenti della proprietà in un momento in cui invece altre società internazionali hanno ampiamente da investire grazie agli sceicchie magnati vari.

    Barbara Berlusconi è un modello perfetto di manager moderna. Ha visioni grandiose e sa come ricercare investitori internazionali per finanziare i suoi progetti di svilupp. Insomma sintetizzando Barbara è l’ esatto opposto di Silvio. Barbara è meritocrazia che diventa potere

  12. Mi ci è finito un che di troppo, sorry

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