Certi orrori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano

Confesso ,con schietta sincerità, che resto grato agli editori di questo blog per avermi concesso l’opportunità non solo di scrivere, ma anche di condividere il mio pensiero con alcuni appassionati lettori. Trovo che questa sia un’attività piacevole a cui dedicare un po’ del tempo della mia vita. Senza prendermi troppo seriamente, con il giusto grado di realismo e di distacco. Probabilmente molti non condivideranno le mie argomentazioni. Probabilmente molti non apprezzeranno il mio stile letterario, colmo di iperboli e di barocchismi, di metafore estreme e forzate, di ironie non troppo celate (che non fanno ridere nessuno), di retorica estetica. Probabilmente qualcuno mi accuserà di essere troppo antiberlusconiano per poter essere milanista, e forse qualcuno si chiederà come faccia a difendere Galliani (o Allegri, per esempio) pur essendo – così – milanista. Il difetto più grande resta comunque quello di predicare insistentemente una certa idea razionale (e anche un po’ filosofica) di tifo, pur commettendo spesso gli stessi errori e cadendo nelle stesse ingenuità che sono solito ravvisare e biasimare negli altri che , disgraziatamente, mi capita di leggere ed ascoltare. Nella speranza che il contributo svolto con piacere venga giudicato altrettanto gradevolmente soprattutto da coloro che mi leggono, devo aggiungere a questo punto che proprio l’attività di editorialista per il blog ha rivoluzionato in una certa misura il modo di approcciarmi alle partite giocate dal Milan. Consapevole di dover scrivere e di dover quindi formulare un pensiero critico almeno riguardo ad uno degli aspetti della Squadra, analizzo attentamente i novanta minuti di gioco. Sono infatti convinto che il modo in cui si esprime la Squadra, il modo in cui i giocatori esultano dopo un gol, oppure il modo in cui incassano e rispondono ad una rete subita o ad una sconfitta (oltre che il modo in cui gli stessi reagiscono ad un torto ricevuto) rivelino in maniera molto più esplicita l’umore della Squadra stessa, molto più di quanto possano fare i giornali e quelli che disgraziatamente vi scrivono.

Il gioco espresso dai Rossoneri domenica scorsa contro l’Udinese, non ne farò mistero, mi ha particolarmente divertito. Aggressività e velocità. Precisione e passaggi di prima. Attenzione e imprevedibilità. Voglia di vincere, voglia di far bene e voglia (forse) di mettere un po’ a tacere tante (troppe) critiche ingiuste, spietate e quantomeno pregiudizievoli.  Rami sontuoso. Van Ginkel ordinato. Essien (finalmente) costante. Honda dinamico. Menez entusiasmante. Diego Lopez non pagante. Persino Bonera non mi è affatto dispiaciuto. A voler essere saggi, in effetti, potrei anche evitare di trattare l’aspetto che sto per discutere. Il Milan ha dimostrato di sapere giocare bene. Ha segnato due reti, senza subirne, ed ha vinto. In altre parole, la Squadra è riuscita a concretizzare quanto di buono messo in campo, conquistando i tre punti, e mostrando quindi di essere in grado di poter portare a compimento una certa (bella) idea di calcio (purtroppo, il peccato più grande di questa prima parte di campionato è stato proprio questo : al di là di brutte prestazioni – come quelle contro Juventus , Palermo e Cagliari – nelle altre partite infaustamente pareggiate il Milan non è stato in grado di concretizzare una superiorità che credo , in tutta onestà, di aver intravisto).

L’incanto, l’incanto di una domenica tranquilla e di un editoriale sotto forma di panegirico, si è disgregato nell’ attimo esatto in cui l’arbitro non ha concesso il gol a Rami.  In quel preciso istante ho realizzato che avrei dovuto scrivere di un argomento che mi infastidisce non poco e che trovo realmente molto sgradevole. Questa sorta di auto-imposizione morale kantiana (laddove morale è sicuramente l’aggettivo più inadatto, perché, in fondo , questo è solo calcio, non è mica politica, che invece è una cosa seria) sorge spontaneamente – e immediatamente – nel momento in cui un divertissement così basso, diviene motivo di rabbia e fonte di ingiustizia.

La questione della tecnologia applicata al calcio mi irrita. Mi irrita a tal punto che sto quasi scrivendo questo articolo controvoglia , consapevole del fatto che non produrrò un buon lavoro. Ed il motivo è semplice : le argomentazioni che adduco a favore della mia tesi, sono argomentazioni banali. Argomentazioni talmente banali che provo quasi vergogna ad esporle. Altresì mi chiedo: potrebbe essere altrimenti ? Potrebbe non spiegarsi banalmente perché sarebbe giusto applicare la tecnologia al calcio ? Potrebbe non spiegarsi banalmente perché l’utilizzo di alcuni strumenti permetterebbe un maggior grado di approssimazione nel raggiungimento della giusta decisione ? Potrebbe non spiegarsi banalmente il fatto che sia assurdo come soltanto il gioco del calcio non si avvalga ancora appieno della tecnologia ?  Potrebbe non spiegarsi banalmente come l’ostinazione degli organi nazionali – ed in alcuni casi internazionali – non faccia che perpetuare un sistema di valutazione che ormai appare evidentemente inadeguato ?

Certamente no. Soltanto un ragionamento spiacevolmente banale potrebbe dimostrare l’utilità (e l’opportunità) della tecnologia nel calcio. Soltanto un ragionamento spiacevolmente banale dimostrerebbe l’assurdità dell’arroccamento in un sistema che ha generato , e che probabilmente continuerà a generare orrori. Magari sempre a San Siro. Magari sempre contro il Milan. Magari sempre contro maglie bianconere.

Il risultato più sconfortante, alla fine, è il risultato stesso. Dal momento che i Rossoneri hanno vinto, l’ingiustizia non è stata poi perpetrata così a fondo. Dal momento che l’arbitro ha decretato un calcio di rigore a favore del Milan, la squadra di Inzaghi non è stata poi così sfavorita. L’ingiustizia non è stata ingiustizia fino in fondo. La notizia non è poi così interessante come potrebbe (e dovrebbe) essere. Ha vinto il Milan e in un Paese strano come il nostro sembra quasi una colpa. In un Paese dove Massimo Mauro fa il giornalista e Giampaolo Pozzo il presidente di una squadra di calcio.

Ingenuamente comincio a sospettare che nel calcio ci sia anche un po’ di politica. E allora resta da capire quale delle due sia l’attività sia la meno seria.

Ps. A molti non interesserà, ma vorrei condividere con chi mi legge una decisione. Ho deciso che da grande farò il giudice di porta. In fondo, esiste qualcosa di più bello di guadagnare senza lavorare ?

8 commenti

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  1. Il tempo di applicare la tecnologia nel calcio è giunto checché ne pensi Platinì. Vorrei essere cattivo nell’affermare che il francese ex ‘giuve’ è contrario alla tecnologia perché ha maturato questa decisione nella tragica serata di Bruxelles. Sarebbe stato meglio applicare la Legge, anche sportiva, ed assegnare a tavolino la vittoria alla ‘giuve’. Avevano meritato quella Coppa sul campo. Per me avrebbero vinto esattamente come avevano fatto nella Supercoppa europea. Ma le regole assurde di una polizia incapace di frenare i violenti, gli ubriachi inglesi, drogati psicologicamente e forse anche fisicamente, hanno fatto il resto. 39 italiani innocenti, spettatori ignari, vittime più dell’imbecillità dei sistemi di sicurezza dediti alle manifestazioni sportive che non dei drogati ed ubriachi inglesi. Platinì era in quel contesto e forse ha ritenuto che aver avuto ‘regalato’ un rigore che gli ha consentito di alzare una Coppa sporca di sangue italiano, sia stata una sorta di giustizia dovuta. Platinì non ha capito nulla. Ma non è solo colpa sua. Gli ignoranti dovrebbero avere la modestia di svolgere professioni adeguate alle loro conoscenze. Non è il caso di Platinì e tanto meno di Blatter che sta cambiando in peggio quello che era lo sport più bello del mondo. Blocchi irregolari, arbitri che non vedono perchè non devono vedere(soprattutto quando si veste di bianco e nero) e tutto un corollario di demenzialità che hanno escluso l’ineluttabilità della tecnologia che significherebbe modernità e progresso. Allora avanti così con campionati falsati da ‘decisioni alla Muntari’ con arbitri che potrebbero indossare direttamente, come hanno detto in Svezia di Proença, la loro casacca bianca e nera. Avanti così in questo mondo che ci toglie anche l’illusione che almeno nello sport dovrebbe prevalere chi lo merita. Avanti così ad ascoltare soloni come Pozzo che non ha sbraitato quando più volte a Udine il Milan è stato penalizzato da decisioni ancor più cervellotiche e sviste ancor più pregnanti di quelle di Valeri nel pomeriggio milanese che ha visto una sola squadra in campo; il Milan(la strameritata vittoria rossonera avrebbe dovuto spegnere sul nascere qualsivoglia contestazione). La squadra di Silvio Berlusconi da fastidio? E a chi? Barbara conclude un eccellente affare e viene sminuito e perché? Galliani opera la sua miglior campagna acquisti a costo zero e viene vilipeso e oltraggiato ben oltre il lecito…perché? Se per me il Milan non fosse una fede, prima ancora che una passione, avrei smesso di seguire questo mondo che se non è di ignoranti ed incompetenti, mi sembra un mondo di pazzi sfrenati o di incapaci di intendere e volere.

  2. Caro 18 Maggio
    Sono davvero esterefatto dalla tua prosa . Ma letto cosi’ tante inutili parole per esprimere praticamente nulla . Ti piace specchiarti ,un po’ come un Narciso , nel relativismo vacuo di concetti insignificanti ma ornati da forbite costruzioni e scelte parole . Capisco i tuoi studi di legge ma avrei timore della inconcludenza finale con la quale ti trastulli . Temo amico mio che tu sia sostanzialmente uno dei tanti scontenti di se stessi , ed un poco frustrati da successi non pervenuti , che affoga nell’invidia e nel rancire il proprio scontento . E , come tanti di questi tempi , individua nell’odio verso Berlusconi , la panacea per guarire la propria mancanza di autostima . Non posso condividere pertanto un solo rigo di quanto scrivi ne’ apprezzare , neanche un poco , il tuo sforzo scribale . Stiamo su due pianeti opposti . Ci unirebbe il tifo per il Milan se tu abbandonassi il tentativo dualistico ma insussistente di vedere i meriti , ove ci fossero , in Galliani , che alla fine e’ un dipendente , e le colpe in Berlusconi che piaccia o no e’ il proprietario e deve caccia via i quattrini . La ricerca del motivo di tanti , troppi , torti arbritrali cercala dunque nel diffuso sentire anti milanista in salsa anti berlusconiana . Forse non te ne accorgi , ma in mezzo a questi ci sei anche tu , Non PUOI SENTIRTI TIFOSO DEL MILAN , dentro di te i sentimenti te lo impediscono . A te come a tanti altri su questo blog .

    • sadyq il 4 Dicembre 2014 alle 00:08

    O perché non te lo vai a stroncare nel culo tu e berlusconi?

  3. Semplice, perche’ non si pensi che tutti i tifosi del Milan si siano ridotti a burattini della politica che sperano che il Milan perda sempre per andare contro a Berlusconi. A te del Milan non interessa un cazzo , ti interessa solo che Berlusconi venga distrutto , e se questo distrugge pure il Milan affanculo il Milan . Basta , finiamola su questo blog con l’ipocrisia . La tifoseria del Milan e’ spaccata perche molti hanno preferito i sentimenti politici alla fede rossonera . E si sono inventati San Galliani per avere un santo a cui votarsi . Visto il dilemma che li dilania dentro .
    Fai solennemente in culo caro mio , insieme a quelli coe te . ED A QUELLI CHE CERCANO DI BARCAMENARSI FRA I DUE SENTIMENTI IN CONFLITTO , POLITICA E TIFO , PROPONGO DI CONFESSARSI CON SE STESSI . SE VINCE LA POLITICA E NON RIESCONO PROPRIO A SOPPORTARE L’IDEA DI AVERE UN BERLUSCONI PRESIDENTE CHE NON SI OCCUPINO PIU’ DI CALCIO O DIVENTICHINO INTERISTI O JUVENTINI .MA CHE SI RICORDINO COME SOPPORTAVANO VOLENTIERI QUANDO ERAVAMO I PIU FORTI DEL MONDO . TROPPO FACILE PER TUTTI VOI ACCETTARE IL DIAVOLO A CONVENIENZA.
    QUESTO SIGNIFICA ESSERE IPOCRITI DI MERDA . E TU SADIQ COSA SCRIVEVI DOPO LE VITTORIE ? Cosa facevi? Al tempo per caso non manifestavi nelle strade . Riuscivi a odiare Berlusconi pure quando segnava Van Basten o quando Maldini alzava la coppa al cielo ? Sei o non sei un grande ipocrita ? Io sono qui per questo e di certo non lascio che tu possa impunemente vomitare veleno . Piuttosto spero che prima o poi decidi di scegliere : o prima di tutto il Milan o invece il tuo credo , penso politico . E con tutto il rispetto per la politica della quale personalmente non mi interessa un cazzo spero che torni a tifare , ma autenticamente pre li Milan . Sempre , non a convenienza , capito?
    Ma visto che ci siamo , cari Diavolo , Margherita , Borgofosco , Cantera , La Paura,
    E tutti i pochi altri , non vi sembra che il dualismo di sentimenti che ho rimproverato al vaffanculo Sadiq ed al Forbito Professore , sti immiserendo tutto il mondo rossonero coinvolgendo anche questo blog? Forza e coraggio parliamone , basta far finta di niente , basta non avere le palle per rispondere e rispondersi . Qesto concra va

    • sadyq il 4 Dicembre 2014 alle 13:08

    Ma quando mi hai sentito tifare contro il Milan? Perché continui a scrivere una marea di stronzate cercando di darti un tono usando paroloni ricercati? Parla di quello che pensi tu, senza sproloquiare su cosa pensino gli altri, chè gia hai problemi a spiegare cosa pensi tu!
    Ma da dove cazzo è uscito questo, dove l’avete trovato, in una discarica di stronzi?

    • sadyq il 4 Dicembre 2014 alle 13:09

    E se vuoi che ti legga, scrivi meno, pagliaccio!

  4. Mi dispiace non essere stato in grado di far passare un concetto, pur avendo scritto (con parole inutili) quello che era il mio intento (con tutti i dovuti rischi). La forma (criticabilissima) voleva essere essa stessa un concetto.
    Caro Vittorio, lei pensa che sia veramente ancora opportuno parlare dell’utilità (o meno) della tecnologia nel calcio? Pensa che sia necessario dover elencare scolasticamente i PRO e i CONTRO di questo argomento ? A me sembra , sinceramente , stupido. Sarebbe come chiedersi se è utile la penicillina o internet (tanto per citare le prime due “stupidaggini” che mi sono venute in mente).
    Allora la questione che mi pongo è : perché , se la tecnologia è così evidentemente utile, non la si adoperare nel calcio ? Evidentemente ci sono degli interessi politici (in senso lato). Ecco, mi dispiace incontrare un’altra vittima di vent’anni di berlusconismo, ma non è che se in Italia qualcuno dice POLITICA si debba per forza fare riferimento a Berlusconers e Comunisti (Chi? Ma quali comunisti? Ma dove?). Non è vero che la politica non c’entra niente con il calcio. Anzi. Nonostante tutto ho sempre amato inconsideratamente questa Squadra e i suoi colori. E , comunque, non riesco ancora a capire dove abbia potuto cogliere una mia certa ostilità verso il Milan a causa di Berlusconi. Avrebbe semmai dovuto cogliere il contrario. Amo il Milan NONOSTANTE Berlusconi, personaggio ambiguo che ha avuto un ruolo assolutamente decisivo e indiscutibile nella Storia di questa squadra. E poi vabbè , rimane il fatto che sono un frustato, depresso, disilluso e deluso dalla vita (a vent’anni) soltanto perché adopero una prosa forbita. Certo. Prima di suicidarmi passerò sicuramente il resto dei miei giorni ad ascoltare Kurt Cobain e ad invidiare quelli che trascorrono la propria vita felice cercando di psicanalizzare le esistenze altrui nell’anonimato della rete.
    PS. La prossima volta, si ricordi : un buon psicologo dà sempre la colpa ai rapporti con il padre o con la madre.

  5. Vabbe’ ,
    “Probabilmente qualcuno mi accuserà di essere troppo antiberlusconiano per poter essere milanista”
    …….”morale kantiana (laddove morale è sicuramente l’aggettivo più inadatto, perché, in fondo , questo è solo calcio, non è mica politica, che invece è una cosa seria “…….
    Hai scritto tu stesso i motivi della mia critica ed hai definito da te i limiti della tua prosa barocca . Comprendo bene i giovani e sono mosso solo dal desiderio di stimolare in loro la necessaria autocritica per riuscire ad evolvere . Prendila solo in tal senso .Ma non ti uniformare , a venti anni , alla retorica ingannevole della
    politica . Credimi se vuoi e se puoi , l’amore per la tua squadra , il “tifo” , come tutti i sentimenti sani , buoni e giusti , non vanno rinnegati , o anche solo immiseriti dalla passione politica . Per fare convivere questo dualismo basta usare la logica , la riflessione, la moderazione . Rigettando slogan e proclami nonche’ i “troppo ” e gli ” anti ” che hai tu stesso hai usato . E per avere venti anni scrivi gigioneggindo troppo . Certo io ho piu’ del triplo dei tuoi anni , Certo , io non ho studiato legge ma ho insegnato Chimica . Ma ho incontrato generazioni di ventenni e sempre con affetto . Sei dotato , penso comprendi cosa ho inteso dire.

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