Un centrocampo da cui ripartire

a3c0ee4f5d226b203e0f6a7067005f2d-039--473x264La vittoria con l’Udinese fa bene all’umore mio e della squadra. Ho rivisto corsa, pressing e qualche sembianza di schema che sembrava sparita e soprattutto sembrava non dovesse più tornare. Portiamo a casa 3 punti fondamentali, 3 punti che non colmano l’abisso che ci separa dalla prima, ma che ci permettono di credere nella rimonta e nella rincorsa al terzo posto. La mia fiducia si basa sui segnali positivi visti in campo e soprattutto sulla crescita di alcuni giocatori che penso si siano guadagnati un posto da titolare. Le mie maggiori preoccupazioni dello scorso anno si concentravano sul centrocampo: un reparto con pochi interpreti di valore, con poca classe e tanta quantità, un centrocampo formato da giocatori da squadra di mezza classifica. Ma qualcosa è cambiato. Purtroppo non ci è ancora stata data la possibilità di poter godere delle prestazioni dei nostri centrocampisti migliori, a casa di infortuni e squalifiche che in un modo o nell’altro hanno sempre tenuto fuori qualcuno, ma credo che il trio formato da Poli, De Jong e Montolivo sia di altissima qualità. Mi azzarderei addirittura ad affermare che questo centrocampo sia tra i migliori delle squadre di vertice.

L’assenza di De Jong lo scorso anno è pesata non poco e quest’anno ha già dimostrato la sua importanza in diverse occasioni: ricordo molte partite in cui l’olandese è stato costretto a recuperare palloni in ogni zona del campo, correndo per 90 minuti e occupandosi del lavoro sporco. Un vero perno recupera-palloni di cui non possiamo più fare a meno. Montolivo sta tornando ai livelli a cui ci ha abituati, dopo l’infortunio e qualche partita sottotono: inventa, lancia, distribuisce palloni ed è in grado di ricoprire diversi ruoli, fornendo al centrocampo quella qualità di cui ha bisogno. Infine mi sembra giusto soffermarmi sulla grande prova di sabato sera di Poli, troppo spesso tenuto in panchina da Allegri, ma certamente meritevole di una maglia da titolare, soprattutto vista la scarsa concorrenza in panchina. Corre, recupera palloni, risolve situazioni difficili, e non disdegna di puntare verso la porta: un acquisto decisamente azzeccato nel mercato estivo rossonero e soprattutto un giocatore di cui il Milan non può di certo fare a meno. Conosciamo tutti la grande stima di Allegri nei confronti di Muntari, riproposto in varie occasioni, anche se spesso impresentabile, e mi risulta difficile da capire come si possa tenere in panchina un giocatore come Poli per far posto al ghanese. Un dubbio che si ripresenta anche in vista del Barcellona, quando il mister ritroverà De Jong e dovrà scegliere chi affiancare all’olandese e a Montolivo: a me la scelta pare ovvia, visto anche il buon momento di Poli e lo smarrimento e gli errori dozzinali di Muntari, anche nella partita di sabato sera. Ma niente può più stupirmi e sono ormai abituata ad accettare cambi o scelte a me incomprensibili. Credo che però sia ormai chiaro quale sia il centrocampo ideale per questa squadra: tutti gli altri, da Muntari a Nocerino a Emanuelson non sono sostituti validi, ma neanche buone riserve. È da queste certezze che il Milan dovrebbe ripartire per iniziare quella che in molti si augurano sia una rincorsa o una ripresa, da questo centrocampo e da quello splendido trequartista che è Ricardo Kakà che, anche se per soli 20 minuti e senza grandi colpi, mi ha già fatto sognare, mi ha fatto riprovare l’emozione di quella corsa, di quei tocchi e di quella classe. Forse sarà solo fumo negli occhi, ma al cuor non si comanda.