Mi fermo un attimo sulla trattativa Balotelli (e Kakà) e demando il tutto al resto della redazione. Fermiamoci un attimo tutti perché è il caso di tornare indietro a sabato sera e ad un episodio che mina la credibilità del calcio italiano – episodio che, ovviamente, non può non riguardare la squadra che più al calcio italiano credibilità ha tolto: la Juventus. Sappiamo tutti cosa è accaduto domenica sera in Juventus – Genoa, partita terminata 1-1 e terminata con le proteste dell’intera squadra bianconera scesa in campo a far capannello intorno all’arbitro – il perché, a primo acchito, non si capisce dato che non solo il regolamento è dalla parte di Guida (la carambola non va punita, si veda Pereira in Inter-Genoa) ma se c’è stata una squadra danneggiata questa è stata proprio il Genoa che si è vista non concedere un rigore solare per fallo di mano di Mirko Vucinic.
Quello che non va bene è quanto successo dopo, è l’atteggiamento con cui Conte, Marotta ed i giocatori si sono presentati per l’ennesima volta faccia a faccia con il direttore di gara come se non bastasse la magra figura di Catania e nel post-partita davanti alle telecamere di Sky. Quella che è stata la corretta applicazione del regolamento è sembrato quasi un atto di lesa maestà: in barba alle dichiarazioni di Carrera del 19 Ottobre che professavano un diverso stile Juve “noi non ci lamentiamo” a cui sono seguite a ruota quelle di Buffon che ha dichiarato un mese e mezzo fa che gli arbitri erano l’alibi dei perdenti o quando, dopo aver rubato – pardon, vinto sul campo – la Supercoppa Italiana al Napoli per via di un rigore molto discutibile e delle lezioni di macedone prese dal guardalinee Faverani a propria insaputa John Elkann tirò fuori un improbabile spirito olimpico: a fare i signori quando non ti tocca o quando sei a debita distanza dalle inseguitrici sono bravi tutti.
Ancor più inaccettabile l’atteggiamento di Conte che si presenta davanti alle telecamere inventandosi presunte frasi del direttore di gara (“non me la sono sentita“) poi smentita sia dai giocatori del Genoa che dallo stesso direttore di gara. Non è accettabile vedere dei media che ancora una volta assecondano l’allenatore più viziato d’Italia al quale sarebbe bastato ricordare – senza tirare fuori gli episodi ben noti della scorsa stagione – uno o due a scelta tra il gol di Peluso tre giorni fa, la punizione inesistente di Giovinco ai quarti contro il Milan, la stessa supercoppa vinta col Napoli o il sacco di Catania così, per citare i più evidenti (gli altri li trovate come sempre nella Moviola di Sulley Muntari) e zittirlo seduta stante: invece no, ancora una volta giornalisti o presunti tali sono stati conniventi con il pregiudicato della panchina e gli hanno permesso di fare la sua patetica scenetta.
Scenetta che, pochi minuti dopo, ripete Marotta – con l’aggravante del contestare platealmente una designazione arbitrale in base alla provenienza del direttore di gara. Fermo restando che lo scorso anno, in Juventus-Cagliari, lo stesso Guida non sembrava per niente essere messo in difficoltà agli occhi di Marot…. allo stesso Marotta. E’ assurda, inoltre, anche la stessa contestazione della designazione in base alla provenienza del direttore di gara: ammesso e non concesso che Guida sia tifoso del napoli (se la maggioranza relativa degli italiani è juventina perché non dovrebbe esserlo anche quella dei direttori di gara?) da che arbitro vuole essere arbitrato il sig. Marotta? Magari, se quello di Napoli non va bene, scartiamo anche quello di Milano, quello di Roma – poi Firenze no, ovviamente, è una rivale storica. Per sicurezza prendiamolo di Torino, va bene? Anzi no, potrebbe essere del Toro: facciamo così, Marotta. Se lo scelga lei come faceva chi prima di lei ha occupato quel posto nel 2006 e poi – magari – se non le piace – lo può sempre chiudere nello spogliatoio a fine partita.
Eppure vedendo questa scenetta non può non balzare alla mente il ricordo di quanto avvenuto a Parma lo scorso anno quando ci fu un analogo episodio ed analoghe scene in una partita dove l’unico rigore che mancava era quello su Giovinco che – all’epoca – non era certo bianconero. Una scenetta studiata ad arte con tanto di silenzi stampa e comunicati ufficiali per mettere pressione ad una classe arbitrale che, evidentemente, non li favoriva abbastanza e che è culminato, purtroppo per noi, in un loro successo di questa strategia del terrore con il gol di Muntari non convalidato che andò poi a decidere lo scorso campionato. Alla Juventus per avere la sicurezza di vincere il torneo servono evidentemente arbitraggi come quello del Massimino – resta quantomeno singolare che a lamentarsi sia la squadra che ha avuto più rigori a favore e che si è trovata in stagione più volte 11 contro 10.
Queste pantomime tanto assurde quanto ingiustificate si riflettono poi sul comportamento dei tifosi – somiglianti sempre più all’applicazione calcistica del vecchio squadrismo fascista degli anni venti: un popolino tutto uguale, identico, che ripete la stessa cantilena di notizie e frasi fatte indipendentemente dalla veridicità delle stesse (vi ricordare il “campionato non falsato?”) e attacca coeso chiunque osi mettersi tra loro e il leader di turno dimostrando un senso del pudore pari allo zero: sia esso Guida, Cesari, Preziosi o Galliani il nemico viene immediatamente individuato e circoscritto e preso di mira dagli stessi supporters che ormai sembrano godere di una immunità pari proprio ai tesserati del vecchio P.N.F. – ultimo in ordine temporale
Ci chiediamo cosa debba accadere, ad esempio, perché venga squalificato lo Juventus Stadium dopo che i supporters bianconeri sono stati capaci di prendere la modica cifra di 378.000 € di ammenda – 174.000 € durante lo scorso anno e già 204.000 € nel corrente – ovviamente entrambi record stagionali che portano in fuga la Juventus nella speciale classifica della coppa disciplina. 28 diverse sanzioni ben 10 delle quali per cori razzisti (in realtà sarebbero 12 ma, dopo Pro Patria – Milan, per evitare danni ulteriori Tosel ha pensato di depenalizzare il tutto scrivendo “discriminazione territoriale”) e alcune, veramente incredibili (o incivili, a seconda delle preferenze personali) come il furto al bar dell’Artemio franchi o le palline di carta lanciate in campo fino agli sputi all’arbitro dello scorso turno. Tutte sanzioni a cui, ovviamente, il buon Tosel ha sempre concesso le attenuanti generiche per avere la società “collaborato con le forze dell’ordine a fini di prevenzione e vigilanza” (come avrà fatto nel caso degli sputi rimane un mistero, salatini al bar?) prevenzione che – viste le 28 sanzioni comminate – ha forse per Tosel un significato diverso da quello scritto nei comuni dizionari della lingua italiana – sicuramente cercando in una enciclopedia “stadio di proprietà” e “zona franca” solitamente si trovano due significati diversi e non “Juventus Stadium”.
Ci chiediamo, forse, se non sarebbe meglio che Andrea Agnelli la smettesse di fomentare tesi di presunti complotti contro la sua squadra e cominciasse ad accettare anche il fatto che possano esistere delle sanzioni contro la Juventus, che gli scudetti sono 28 e che calciopoli non solo è esistita ma alla Juventus stessa è anche andata abbastanza bene, che gli errori arbitrali non sono tali solamente quando, 10 domeniche ogni 11, capitano all’avversario della Juventus, che certi comportamenti del proprio staff andrebbero condannati senza se e senza ma e non incoraggiati: lo specchio degli atteggiamenti della dirigenza sono i propri tifosi e ad oggi le multe comminate da Tosel certificano ampiamente che quelli bianconeri sono i più incivili d’Italia. Si fermi Agnelli, faccia uno, due, tre passi indietro prima che, come ho già scritto a Novembre, ci scappi il morto – perché prima o poi ci scapperà dato che ad oggi delle 10 partite in programma in serie A ogni domenica 9 sono partite di calcio ed una, la sua, sembra sempre una guerra del bene contro il male. Oppure, in alternativa, provi a comprarsi dei tifosi civili – con quel poco che ha pagato il terreno per lo stadio le sarebbero certamente costati meno delle multe.
13 commenti
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Bel post, ma aridaje col morto.. sembra che lo aspetti..
Oooooooh Balotelliiiiiii
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Quando vedi 30mila bambini che alla prima decisione arbitrale non a loro favore tirano di tutto in campo oppure come a Parma quando vanno in trasferta assaltano un bar per famiglie la domanda sorge spontanea: fino a dove si vuole arrivare?
conte vuol far il mourinho ma gli viene male! mou lo fa con stile, lui no!!!!
anche stramerdoni vuole fare il mourinho ma risulta anche più patetico di conte, oltre a non avere stile, è anche scarso come allenatore!!!!
Caro diablo….complimenti…. Un articolo da autentico fuoriclasse. Una rete bella come quella di Mexes a Bruxelles.
Propongo un referendum: tra i partecipanti a questo blog: VOLETE ABROGARE LO JUVENTINISMO?
Basta….. lo juventinismo è il ‘male assoluto’ in quel poco che rimane di sportivo nel mondo del calcio!!!
Si vantano tanto dello stadio nuovo, che per carità è un bene avercelo, ma hanno il record di multe sin da quando ha aperto i battenti. Poi odio quando giustificano il fatto che sono vincenti e antipatici…ci sono squadre vincenti che non sono antipatiche a nessuno.
a te che hai scritto quest’articolo…TI STIMO.
Marcello tifoso del Napoli.
E’ leghista, zizi.
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Non è vero :s
Bellissimo post, ci sono arrivato per caso.
OOOOOOOOOOH BALOTELLIIIIIIIII
Quasi ufficiale, grazie Presidente!
he’s a striker, he’s good at darts!!!
*___*
MARIO *.*
Anche soltanto parlare di queste merde, è dargli troppa soddisfazione!
Ditemi una cosa: sbaglio oppure ho sentito alla radio che hanno anche provato ad inserirsi nella trattativa per Balotelli? Sono quasi sicuro di averlo sentito, oggi!
Se Balotelli al Milan è ufficiale, direi che il ringraziamento va dato a Galliani, non certo al pedopresidente! È lui che si inventa queste “offerte” assurde che al solo pensiero che vengano accettate, fa sentire un pezzente anche me!
Sabato ha gia la serata organizzata con silvio: andranno a zoccole insieme!