A Bologna, il 24 gennaio 1999, arriva il Milan per la prima giornata di ritorno. È il giorno dell’ esordio dal primo minuto di Abbiati; Christian sostituisce lo squalificato Rossi, reo di aver steso con un pugno, nel turno precedente, l’ attaccante del Perugia Bucchi, beccandosi cinque giornate di squalifica. Zaccheroni schiera dall’ inizio sei italiani, accontentando Berlusconi che desiderava un “Milan più italiano” (già allora aveva sta fissa il Cavaliere). Tra gli italiani schierati è presente Sala, sul quale Costacurta scommette ad occhi chiusi, dicendo che “andrà presto in nazionale”. Intanto, per sostituire Rossi, si sta sondando il mercato sudamericano e sul taccuino di Braida compare il nome del portiere del Cruzeiro, tale Nelson Dida.
Di fronte c’è il Bologna di Mazzone che conta su Beppegol Signori, il quale è in splendida forma. Quel Bologna arriverà fino alla semifinale di Coppa Uefa, dove cederà al Marsiglia e concluderà la campagna europea con una memorabile scazzottata.
Il primo gol da milanista, Abbiati lo prende sul proprio palo da Signori, che lo impallina su punizione maligna dopo un quarto d’ora di gioco. Passano sei minuti e Guly, con una bella azione personale convergendo da destra verso sinistra, trova il pareggio con un angolato tiro mancino da dentro l’ area.
Ma i felsinei ne hanno di più e trovano il meritato vantaggio con uno splendido tiro al volo di Signori dal limite dell’ area, su cui Abbiati è esente da colpe. I rossoblu possono chiuderla a inizio ripresa, ma Fontolan si imbarazza sotto porta. Così, il Diavolo, che quell’ anno ha più vite di un certosino, pareggia di nuovo, questa volta su iniziativa di Morfeo: il giovane trequartista calcia defilato sulla destra, la palla incoccia su Magoni, si alza a campanile scavalcando Antonioli e termina beffardamente in rete. Il pareggio starebbe pure bene al Milan vista la prestazione sottotono. Abbiati viene chiamato alla prima vera parata in serie A da Andersson, a dieci dalla fine: incornata dello svedese e Christian bravissimo a distendersi alla sua destra e deviare in angolo.
Zaccheroni fa i cambi per dare freschezza e da spazio pure al presunto astro nascente Aliyu. La partita è, ormai, incanalata verso il pareggio. Ma, come da titolo di una serie delle gag della Gialappa’s, all’ improvviso uno sconosciuto: Bruno N’ Gotty, entrato da poco al posto di Ambrosini, s’ incarica di calciare una punizione di seconda dal limite, trova potenza e angolo e infila Antonioli per il clamoroso 3-2.
Per la quarta volta negli ultimi minuti il Milan segna gol decisivi (purgate nell’ ordine prima del Bologna, Piacenza, Lazio ed Empoli). E ne arriveranno altri, in quel campionato, di gol inverosimili allo scadere, tipo quello di Ganz alla Sampdoria. Abbiati conclude la sua giornata andando a festeggiare sotto il settore ospiti, mostrando una t-shirt bianca con la scritta rossa “briciolina di pane spappolato“, donatagli dall’ allora fidanzata Stefania. Evidentemente, la signora, di regali se ne intende.
Bologna: Antonioli, Rinaldi, Boselli, Mangone, Tarantino (Magoni dal 22′), Binotto (Paganini dal 70′), Ingesson, Maini (Coppioli dal 70′), Fontolan, Andersson, Signori.
All. Mazzone
Milan: Abbiati, Sala, Costacurta, Maldini, Guly, Albertini, Ambrosini (N’ Gotty dall’ 85′), Ziege, Leonardo (Aliyu dal 76′), Bierhoff, Morfeo.
All. Zaccheroni
Arbitro: Borriello di Mantova.
Reti: Signori al 15′ e al 44′, Guly al 21′, Morfeo al 52′, N’ Gotty al 90′.