Domenica 16 gennaio, 20.45, Marassi, stadio Luigi Ferraris. Con mercoledì è iniziata la seconda parte della stagione; e anche se vincere in Coppa Italia, ai fini della qualificazione in Europa, era importante, niente è ancora perso. L’Europa League è a 5 punti e perfino la Champions, a 7 punti di distanza, non è lontanissima.
Lo scontro di domani, come tutti gli altri da qui a fine stagione, è vitale. Arrivare in Europa è il simbolo di una grande rimonta -visto il 16° posto di certe giornate di inizio campionato- ed è indispensabile per le casse, visto che pare che anche dopo la cessione dei pezzi pregiati non ci siano soldi da spendere. Prima delle vacanze avrei dato la vittoria del Milan sicura, vista la guida tecnica di Ciro Ferrara che stava portando i genovesi nei bassifondi per la seconda volta dopo una prima ripresa. L’ex difensore della Nazionale è stato sostituito da Delio Rossi, bravo ad ottenere risultati di rilievo con squadre medie (suo l’unico trofeo della Lazio dopo il 2004, di gran lunga il migliore tra le decine di allenatori avvicendatisi al Palermo) e uno dei pochi a non inchiodarsi, storicamente, a un solo modulo. Viene, però, da una stagione di luci e ombre con la Fiorentina, i cui scarsi risultati con Mihajlovic non sono migliorati con il riminese al timone.
Rossi dovrebbe mantenere il 3-5-2 con cui aveva cominciato la partita contro la Juve, con: Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Poli, Krsticic, Estigarribia; Eder, Icardi. Assente Maxi Lopez, squalificato Berardi, il grosso delle attenzioni dovrà andare alla rivelazione Obiang e ai due attaccanti. La Samp non è comunque da etichettare ciecamente come “poca cosa”, specie dopo l’impresa dell’ipermercato di Torino di domenica scorsa. Girano in rete presunte formazioni del Milan che mi auguro con tutto il cuore siano false; comunque i convocati sono 20 e lo schieramento dovrebbe vedere confermato il 4-3-3 con: Abbiati; De Sciglio, Mexes, Zapata, Constant; Montolivo, Flamini, Nocerino; Boateng, Bojan, El Shaarawy. Si parlava di Robinho -appena rientrato da un’infortunio e reduce dalla figura di “guano” con Gabriel- titolare e attaccante centrale; se Allegri decidesse davvero in questo senso, allertate il 118. Ancora assente Muntari, Ambrosini in panchina dopo la grande fatica di mercoledì, c’è Flamini a mediano centrale. Constant in forse per la formazione titolare; se partisse dalla panchina Abate a destra e De Sciglio a sinistra.
Inutile dire che questa è la seconda delle 4 partite in cui il Milan deve fare bottino pieno, o quasi; seguiranno Bologna e Atalanta. Il resto del calendario vede impegnate le dirette rivali Inter, Roma e Fiorentina rispettivamente con Pescara, Catania e Udinese, e soprattutto la Roma è a rischio scivolone. Fare 3 punti qui significherebbe mettere pressione anche psicologicamente alle rivali; toccherà ai rossoneri mettere in campo ciò che è mancato per gran parte della partita col Siena e nei supplementari post-gol della Juve mercoledì: la grinta e la voglia di vincere (oltre, magari, a una certa dose di fortuna, che mercoledì si è girata dall’altra parte).
1 commento
Zona Europa a portata di mano, ripeto zona Europa a portata di mano.
Bisogna vincere assolutamente vediamo se ancora una volta regaleremo il primo tempo. Se perdiamo questa occasione siamo dei polli e Allegri è un coglione.
Lo è a prescindere, ma non può rovinare l’occasione di oggi.