Italia – Croazia 1-1: meglio due feriti che un morto

Finisce pari la gara di San Siro tra Italia e Croazia ed è un pari che agli azzurri va di lusso. Va di lusso perché come era ampiamente in preventivo la Croazia si è rivelata più forte di noi anche se i gol sono, alla fine, due prodezze individuali: una in positivo (di Candreva), una in negativo (di Buffon). In mezzo c’è una Croazia per che larga parte di gara tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo ci ha praticamente dominato venendo a fare il possesso palla in casa nostra – ed un Antonio Conte che, come nello scudetto 2012, quando trova una squadra superiore trasforma il proprio 3-5-2 in uno dei più classici catenaccioni e contropiede all’Italiana.

Male, male, male il centrocampo con un Marchisio praticamente inesistente come spesso capita in nazionale (giocatore a mio parere personale sopravvalutatissimo), un centrocampo ripetutamente saltato, un attacco tutto sommato sterile (ci fosse stato Balotelli al posto di uno dei due davanti oggi cosa leggeremmo?) ed una difesa che tiene il giusto dove, a livello rossonero, troviamo ancora una prestazione ampiamente insufficiente di Mattia De Sciglio, il motivo della cui titolarità continua tra Milan e Nazionale è francamente ignoto. Se questa è la nazionale di Conte – beh – sarà difficile eguagliare la finale europea del ciclo Prandelli. La partita svolta nel momento in cui entra El Sharaawy – sacrificato prima da terzino e poi nel suo ruolo di esterno: nel momento in cui terminano le energie croate il Faraone è l’arma in più dell’Italia e crea le uniche occasioni azzurre nel finale.

La classifica comunque sorride con l’Italia che resta prima insieme alla Croazia davanti alla Norvegia che ha si accorciato ma che dovrà andare a Zagabria. Le prossime trasferte azzurre con Bulgaria e Croazia con l’obbligo di realizzare almeno tre punti saranno decisive per la qualificazione perché tolte quelle resteranno tre gare su quattro in casa con il solo Azerbaigian fuori. Vedendo però l’Italia di stasera e la Norvegia c’è da ringraziare il fatto che passino in due perché per la prima volta l’Italia non è dominante e non è forse nemmeno la più forte del girone. C’è da riflettere su questo perché se da un lato la qualità dei convocati dipende dal mister, dall’altra a parte il 45 di fenomeni a casa non se ne vedono. E presentarsi in Francia con Soriano, Immobile, Zaza, Candreva, Giovinco e compagnia, francamente, sarei un pochino imbarazzante.

ITALIA – CROAZIA 1-1
Italia (3-5-2): Buffon; Darmian, Ranocchia, Chiellini; De Sciglio, De Rossi, Marchisio, Candreva, Pasqual (30′ Soriano); Zaza (63′ Pellé), Immobile (55′ El Shaarawy). All.: Conte
Croazia (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Pranjic; Brozovic (84′ Badelj), Modric (31′ Kovacic); Perisic, Rakitic, Olic (69′ Kramaric); Mandzukic. All.: Kovac
Arbitro: Kuipers (Ola)
Marcatori: 13′ Candreva (I), 17′ Perisic (C)
Ammoniti: Immobile (I), Kovacic, Perisic (C)

1 commento

  1. Come volevasi dimostrare. Una cosa è fare l’allenatore di un club e altra cosa è fare il selezionatore della nazionale. Conte non ha avuto il coraggio di far giocare Soriano e Bertolacci che, vista la loro condizione smagliante avrebbero fatto meglio di un Marchisio fuori condizione così come già aveva dimostrato d’esserlo in Brasile, Mattia De Sciglio non può giocare in un 3-5-2. Mattia ha fatto meglio quando Cconte è passato, dopo l’ingresso di Stephan El Shaarawy, ad un 4-4-1-1. L’Italia è sembrata più squadra dopo l’ingresso di Pellè. L’impiego di Immobile e Zaza va rivisto. Così come hanno giocato questa sera proprio no comprendo il loro impiego in nazionale. Gigi Buffon ha stampa favorevole e non verrà massacrato come Diego Lopez oppure Christian Abbiati. Il meno in forma, così come in Brasile, è apparso Marchisio. Anche De Rossi non è apparso in buone condizioni. Un pareggio tutto sommato giusto ma la nazionale italiana è apparsa come una squadra tra le più brutte viste a San Siro.

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