Ultima giornata di esordi nel mondiale brasiliano, con Belgio chiamato a giustificare i pareri positivi della vigilia, e la Russia nella notte italiana per il battesimo di Capello. In serata invece, è andata in scena già la seconda gara del Brasile, contro il Messico. Ma andiamo per gradi.
La prima formazione a scender in campo è stata quella belga, contro l’Algeria. Caldo ed emozione giocano un brutto scherzo alle furie rosse che per 45 minuti di fatto non mostrano nessuna delle qualità ampiamente dimostrate nel girone di qualificazione. Ci si affida ad Hazard, come previsto, ma non basta. E l’Algeria ne approfitta, sfruttando una disattenzione di Vertonghen che atterra in area Feghouli: il centrocampista del Valencia si incarica della battuta del rigore e spiazza Courtois. Nemmeno le fiammate nel finale di Hazard servono al Belgio per rimettere le cose in pari, e si va così negli spogliatoi. La scossa decisiva non arriva dalla pausa, ma dai cambi, uno di seguito all’altro nei primi 20 minuti. E i cambi si rivelano più che azzeccati: i neo entrati Fellaini e Mertens ribaltano tutto, il primo con la specialità della casa, il colpo di testa, il secondo con un destro perfetto. Rimonta compiuta e Belgio che tira un enorme sospiro di sollievo dopo aver sfiorato la figuraccia.
Di caldo e di emozione, ma soprattutto di pressione, si era parlato anche in occasione dell’esordio del Brasile contro la Croazia. Stasera ci si aspettava la smentita, un cambio di rotta, e invece è andata se possibile ancora peggio. I padroni di casa sono apparsi troppo disorganizzati, senza una reale idea tattica. Certo il Messico, ha fatto la sua parte, confermando di aver cambiato rotta rispetto al regime tenuto nel girone di qualificazione: sacrificio e dedizione hanno messo in crisi le certezze brasiliane, e i miracoli di Ochoa hanno fatto il resto. Il portiere messicano ha di fatto salvato la partita con tanti interventi strepitosi: due su tutti quello nel primo tempo su Neymar e quello nel finale sul colpo di testa di Thiago Silva da due passi. Per il resto Brasile lento e prevedibile, imballato dalla grande dedizione in fase difensiva dei messicani. E alla fine a soffrire maggiormente è stata proprio la difesa della Selecao, con il Messico che ha sfiorato il goal con due conclusioni di Marquez e Jimenez. Magari, con il Chicharito in campo fin dall’inizio, la Tricolor poteva anche portarsi a casa il bottino pieno. C’è tanto da rivedere per Scolari, che senza il favorino arbitrale di turno (Marcelo nel finale ci ha provato!!) potrebbe trovare diverse difficoltà sulla strada verso la finale.