Dalla Samba do Brasil all’afa di Milano: il mercato comincia bene, buona fortuna Pippo!

alex-milanMi piacerebbe aprire questo post con un ringraziamento. Vorrei ringraziare Clarence Seedorf, esonerato qualche giorno fa; ma ringraziarlo non tanto per l’operato, comunque migliore di quello del predecessore, sulla panchina del Milan, bensì per la dignità e il rispetto mostrato nei confronti dei tifosi. Spilla fino all’ultimo centesimo, Clarence, e goditi le spiagge di Copacabana. Detto questo, i Mondiali sono iniziati, finalmente, e non avrebbero potuto farlo in modo più esaltante: circa 40 gol segnati soltanto nelle prime partite dei rispettivi gironi, sorprese a non finire, dall’Olanda alla Costa Rica, e Italia partita bene. Cosa volete di meglio? Personalmente, non mi sarei mai aspettato la goleada dell’Olanda alla Spagna: probabilmente Robben e Van Persie avevano negli occhi la finale disputata 4 anni prima, e hanno accantonato qualunque possibile forma di pietà. Meno sorpresa, personalmente, l’Uruguay: dietro a Cavani e Suarez (assente) sono una squadra normalissima, ed è bastata la velocità di verticalizzazione della Costa Rica per dimostrarlo. Ma di questo, e molto altro, ne parleranno i colleghi.

Io, infatti, sono qui per parlarvi del nostro caro e vecchio Milan. Adesso, si può dire davvero tutto, ma non che il Diavolo non abbia iniziato a dovere il mercato: Alex, a parametro 0, può formare con Rami, qualora venisse riscattato, una coppia centrale tutto sommato solida e affidabile. Ci vorrebbe un terzo per poter completare il reparto, magari sacrificando Zapata e sperando in una sua rivalutazione al Mondiale, ma nel complesso Alex-Rami, a parametro 0 uno e riscattato a 4 milioni l’altro, la ritengo una coppia di centrali affidabile. In attacco, probabilmente a sostituire uno tra Kakà, Robinho e Taarabt, è arrivato Jeremy Menez: non un estremo, non una cima, d’accordo, ma come terzo/quarto esterno, a parametro 0 va benissimo: salta l’uomo, qualche gol lo segna e conosce la Serie A. Per il resto, provo ad avventurarmi nel terreno del fantamercato.

Kakà e Robinho andranno via? Ma si dai, diciamo di si. Taarabt verrà riscattato? Non credo: probabilmente, visto il carattere del marocchino, si vuole evitare un “Boateng 2”. Del resto, al momento i 3, eventualmente 4 ruoli dell’attacco sono coperti: El Shaarawy e Menez esterni, Honda terquartista, Balotelli prima punta. Iturbe? Difficile, da dove prendiamo i soldi? Da Balotelli? Da De Sciglio? Poco credibile, almeno in tempi brevi. Ma farebbe molto comodo, visto il cristallino talento e la giovane età. Falcao? Fantamercato più puro e assoluto. L’unica, remotissima, possibilità, consisterebbe nell’Italia campione del Mondo con Balotelli trascinatore: scambio Balotelli-Falcao più conguaglio. Ma l’ingaggio? Il colombiano prende 14 milioni: fantamercato, fine.

Va anche sostituito Montolivo, e Inzaghi promuoverà Cristante. Inoltre, bisogna vendere e rescindere, vendere e rescindere, vendere e rescindere, i nomi già si sanno. Però, qualcosa si sta muovendo. Si tornerà a giocare molto sulle fasce, che sia con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1: saranno necessari terzini forti, e il Mondiale potrebbe portare consiglio (Darmian?). Vedremo un Milan dinamico e veloce, non per forza bello, non per forza divertente; purchè ci sia uno schema, un canovaccio da seguire facilmente applicabile da ogni giocatore. Ho aperto il post ringraziando Seedorf, lo chiudo con un incoraggiamento a Filippo Inzaghi: proprio come con l’allenatore olandese, Pippo avrà il mio sostegno, e credo quello di tutti i tifosi. Gli auguro tutta la buona sorte del mondo, sperando che la dirigenza lo aiuti regalandogli una squadra competitiva.

6 commenti

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  1. Bensì per la dignità e il rispetto mostrato nei confronti dei tifosi. Spilla fino all’ultimo centesimo, Clarence, e goditi le spiagge di Copacabana.

    Non sono d’accordo. In primis perché vogliamo il bene del Milan, ed il bene del Milan è che i soldi restino in società e vengano rivestiti in società. In secondo luogo perché Seedorf i suoi scheletri nell’armadio li ha e mentre faceva il doppio gioco coi tifosi trattava con le pezze al culo Tassotti e gli italiani in squadra.

    • Vittorio il 18 Giugno 2014 alle 02:31

    Amico, parli di doppio gioco e di scheletri nell’armadio . Se ne sai davvero qualcosa , ma sul serio , non ti sembra il caso dimparlare chiaro almeno tu che sei qui uno di noi.?

    1. L’ho già scritto tempo fa, veramente. Qua http://milanorossonera.it/we-are-ac-milan-cosi-se-vi-pare/

    • Vittorio il 18 Giugno 2014 alle 03:27

    Sembra il diluvio. Possiamo vendere Balotelli , non fa niente se De Jong se ne va , non fa niente ,anzi e’ meglio se va via anche Kaka’ , Seedorf e’ un bene che non e’ piu’ tra le palle . Affidiamo le sorti della patria ai nostri eroi ! Forza , e’ il vostro momento signorine ! Per favore un minuetto e muovere il culetto !
    Temo un futuro di merda, di froci , e noi gialli di rabbia e di bile.
    Io ( che sono un cretino) spero solo in Barbara.

    • Papin III il 18 Giugno 2014 alle 13:30

    Cercando in rete la frase incriminata dovrebbe essere quella, riportata dal leader della Curva Sud, secondo la quale durante il faccia a faccia post-Parma, il tecnico avrebbe rivelato: “Non mi fido di questi calciatori, non sono da Milan. A fine stagione cambio tre quarti della rosa”. Frase del tutto in linea con quanto aveva dichiarato il presidente qualche mese fa quando disse che il Milan era una squadra costruita male.
    Altra frase riportata da terzi e pubblicata sulla gazzetta riguarderebbe una presunta email in cui Seedorf direbbe al vice allenatore “alzati quando lo dico io” (chi lo sà magari cercava di ipnotizzarlo seguendo i consigli di Jucas Casella).
    Ora sicuramente ci sarà dell’altro però se fossero solo queste le gravi “voci che circolano” … l’idea che uno si fa è che si stia cercando di di far passare la tesi del licenziamento “per giusta causa” e quindi in sintesi non pagare quanto ancora spetta da contratto… contratti assurdi ,soldi tolti al popolo ma purtroppo è la prassi in certi ambienti.

    1. Non è stata quella frase, quanto ciò che ne è seguito. E soprattutto il suo voler decidere qualsiasi cosa senza voler passare da AD e presidente. Al Milan non comanda e non comanderà mai, giustamente, l’allenatore.

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