Milan-Atalanta 2-2, la Partita Tattica

23 Settembre 2018, Stadio San Siro.
Il gol allo scadere di Rigoni è la perfetta sintesi di un Milan che vorrebbe, ma che nel corso dei 90 minuti ha dimostrato di non sapere come si fa.

La formazione del Milan
Formazione standard per Gattuso, in settimana si era parlato del debutto di Caldara, ma è un indolenzimento alla schiena a tagliarlo fuori, Musacchio in campo per l’ex-atalantino.

La formazione dell’Atalanta
3-4-1-2 per Gasperini, con Barrow davanti per Zapata, e Pasalic ad agire come incursore tra le linee.

La partita
Parte fortissimo il Milan che dopo 93 secondi trova velocemente Suso sul centro destra, rapido sguardo in mezzo dello spagnolo che vede il taglio del Pipita e lo serve, volè che a San Siro non si vedeva da qualche anno e palla in rete.
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L’Atalanta come d’abitudine pressa alto, Barrow su Romagnoli, Gomez su Mustacchio, Pasalic su Biglia e Freuler su Kessie sono i “blocchi” preparati, ma Suso e Calhanoglu sempre alti costringono Goosens e Castagne a restare indietro ed il Milan grazie anche ad un ottima prestazione con i piedi di Donnarumma (finalmente) riesce sempre a far uscire la palla sui terzini.

Donnarumma, con il 76% di precisione nei passaggi a fine gara, aiuta molto i Rossoneri ad uscire dal pressing Atalantino nel primo tempo.

A stupire in questo primo tempo è l’atteggiamento dei rossoneri quando non hanno il possesso della palla, per la prima volta in stagione, i ragazzi di Gattuso difendono alto e cercano subito il recupero della palla.
Quando i bergamaschi giocano di rimessa sono Romagnoli e Musacchio ad alzarsi subito su Barrow e Gomez impedendo all’Atalanta di trovare l’appoggio o la profondità, il Milan recupera palla e costringe l’Atalanta a non giocare sulla profondità e possono ripartire da  una posizione più avanzata rispetto alle uscite precedenti.

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Romagnoli alto su Barrow, impedisce all’Atalanta di allungare il campo. Qui sfruttando il campo “corto” Biglia ha appena recuperato palla, servendo Calabria mentre 4 rossoneri attaccano l’area, l’azione finirà con il gol annullato per fuorigioco di Bonaventura.

Romagnoli alto su Barrow, impedisce all’Atalanta di allungare il campo. Qui sfruttando il campo “corto” Biglia ha appena recuperato palla, servendo Calabria mentre 4 rossoneri attaccano l’area, l’azione finirà con il gol annullato per fuorigioco di Bonaventura.
L’Atalanta si rende pericolosa solo quando Gomez si abbassa a ricevere palla nello spazio tra Biglia e Kessiè, l’argentino è quindi libero di attaccare lo spazio tra le linee rossonere con la possibilità di verticalizzare o aprire a sinistra per l’arrivo in velocità di Goosens.
Nel primo tempo le due occasioni bergamasche da calcio piazzato una delle quali culminata con l’errore sottoporta di Pasalic nascono infatti da Gomez troppo libero di ricevere alle spalle della mediana rossonera e attaccare lo spazio tra le linee.

All’intervallo Gasperini e Tullio Gritti non hanno dubbi né esitazioni e tatticamente colmano il gap inserendo Duvan Zapata per Barrow, garantendo peso e muscoli, e Rigoni per Pasalic inserendo un giocatore in più tra le linee rossonere, schierando così un 3-4-2-1 più offensivo.
E’ evidente sin dai primi minuti che il Milan non riesca più a difendersi come prima, Zapata è difficile da anticipare e la difesa rossonera è costretta a stare bassa, aumentando lo spazio con il centrocampo a disposizione per i veloci Bergamaschi.
Al 50′ Duvan Zapata si libera di forza, ma calcia addosso a Donnarumma, al 53′ Rigoni è libero di ricevere palla dietro al centrocampo rossonero andando a giocare un rapido pallone per Zapata sul cui pallone rasoterra Gomez anticipa Calabria per l’1-1.

Milan_Atalanta_1-1

Da inizio stagione il Milan soffre lo spazio tra difesa e centrocampo, a difesa bassa il centrocampo non riesce a filtrare, qui Rigoni riceve libero e attacca la difesa Rossonera dando origine al gol del pareggio.

Da inizio stagione il Milan soffre lo spazio tra difesa e centrocampo, a difesa bassa il centrocampo non riesce a filtrare, qui Rigoni riceve libero e attacca la difesa Rossonera dando origine al gol del pareggio.
Il pareggio dura poco, perché nuovamente il Milan riesce a trovare in velocità Suso libero di andare all’1vs.1 con Goosens, lo spagnolo vince il dribbling, va sul fondo e serve un pallone rasoterra per il taglio di Bonaventura sul primo palo che insacca la rete del nuovo vantaggio.
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Gritti al 75′ decide di continuare a giocare sul tallone d’Achille del Milan, inserendo anche Ilicic, schierando un 4-2-3-1 con Gomez, Rigoni e lo sloveno a giocare tra le linee di difesa e centrocampo rossonera.
I cambi di Gattuso sono conservativi nella misura in cui non vanno a porre nessuna modifica alla struttura dei rossoneri, che dopo aver sprecato la possibilità di chiudere l’incontro con Calhanoglu ed Higuain (palo), e con un contropiede gestito malissimo da Bakayoko, dimostrano di non saper gestire il vantaggio minimo, facendosi attaccare senza mantenere il possesso della palla e senza provare ad abbassare il ritmo di gioco.
Tocca a Rigoni al 90esimo, cancellare uno strepitoso intervento di un Donnarumma in crescita per il definitivo gol del 2 a 2.

Conclusioni
Nel primo tempo il Milan ha fatto intravedere qualcosa di sicuramente interessante, un impianto di gioco più rapido ed un sistema difensivo pronto a salire, garantendo un recupero del pallone in zone pericolose.
All’Atalanta sono bastati però due cambi all’intervallo per cancellare tutto, facendo emergere la solita tendenza del Milan nel correre all’indietro senza palla e lasciare troppa libertà di ricezione dietro ai propri centrocampisti.
Poteva essere il primo passo avanti, Milan-Atalanta è invece il solito passaggio a vuoto che fa perdere punti in classifica.

L’Atalanta è una realtà consolidata, che decide di accettare la sfida a tutto campo con chiunque, anche se a volte questo significa lasciare metri e metri a disposizione degli avversari quando l’intensità della fase di non possesso non è ottimale.