La fine del teatrino

Al 90esimo più recupero Maldini ha rinnovato ponendo fine ad un mese che per certi versi è stato peggio del giugno 2015, quello di Ibrahimovic, Kondogbia e Jackson Martinez saltati contemporaneamente. Un teatrino partito dall’intervista alla gazzetta e chiuso ieri sera con il rinnovo di Maldini che è costato la faccia alla società. Quest’ultima come sempre è brava a ringraziare e far sentire i tifosi parte del club quando c’è da vendere abbonamenti (campagna aperta molto in anticipo, prima che tutto scoppiasse, bella e furba mossa) e merchandising – meno quando c’è da comunicare con chiarezza le cose. Basti pensare che Maldini il rinnovo se lo è annunciato da solo uscendo da casa Milan.

Questo giochino è costato un mese di mercato e non solo per colpa della società – un professionista che ha il contratto fino al 30/6 ha comunque potere di firmare e fare trattative fino a quel giorno, cosa che non è stata fatta. E’ arrivato solo Origi che probabilmente il contratto lo aveva firmato in un periodo tra il 1/2 e due giorni fa – non si sa chi ha incontrato e con chi ha firmato visto che non è uscita mezza foto. In tutto questo la nostra competitor pur essendo tecnicamente fallita ha preso Lukaku e Asllani rinforzandosi in due ruoli chiave mentre noi dobbiamo recuperare dall’addio di Kessie e Romagnoli.

Il ritiro comincia il 4, tra pochissimo e il campionato il 13 di agosto, praticamente tra sei settimane con un avvio “scientifico” giusto per non farci mancare niente in una stagione dove la Champions League nella sua fase a gironi sarà compressa per via del mondiale, come successo due anni fa per il covid, e dove quindi occorrerà farsi trovare più che pronti e con una rosa profonda (mentre noi, di fatto, negli ultimi anni, abbiamo dato il meglio quando giocavano sempre gli stessi ad una settimana di distanza).

E’ inutile che vi dica i problemi, li sappiamo tutti. La palla dopo questo mese semplicemente indecente sta a Maldini e i risultati che porterà a casa giudicheranno quanto successo. Se Maldini ha tirato lungo per ottenere garanzie adeguate per rinforzare la squadra alzando l’asticella verso la seconda stella passerà da eroe che ha salvato il Milan contro la dirigenza che voleva vivacchiare con uno dei primi quattro posti e per cui lo scudetto è quasi un incidente di percorso che rende la cosa problematica. Se invece arriverà un mercato di Lazetic, Bakayoko, Messias e altra gente indecente sarà solamente qualcuno che per motivi personali ha tenuto il club e il suo mercato un mese in ostaggio.

Due buone notizie: da oggi il club può ufficialmente esibire lo scudetto sulla maglia, che mi aspetto sarà presentata o subito nella giornata odierna o a questo punto in ritiro. La seconda è che con l’addio di Kessie la rosa è stata ufficialmente demirabellizzata. Vedo onestamente troppi ringraziamenti per un giocatore che ha iniziato da febbraio in poi a giocare una volta che si è reso conto che si poteva raggiungere l’obiettivo dimenticando l’indecenza da settembre a dicembre e la priorità data alla nazionale per Olimpiadi e Coppa d’africa su chi lo pagava. Il Kessie di fine stagione mancherà e sarà difficile da rimpiazzare – ma che per favore, arrivi un professionista – possibilmente a tempo pieno.