Lo smoking bianco di Bologna-Inter

Bologna-Inter alla fine si gioca, non con qualche polemica in una vicenda assurda e surreale che fa capire cos’è la Serie A oggi e chi comanda. Di partite rinviate per covid in Serie A ne abbiamo avute tante da quello Juventus-Napoli che fa giurisprudenza – eppure gli onestoni e i loro supporter redazionali ci fanno sapere che no, Bologna-Inter è diversa dalle altre.

Non è come le altre perché il Bologna non ha ritirato la distinta. Fa niente che quella distinta non sia mai stata firmata e quindi non ha alcun valore legale. Fa niente che un provvedimento dell’ASL sia superiore ad una distinta: bisogna dare il 3-0 ma non lo danno perché Bologna-Inter è un caso politico. D’altronde ce lo dicono i giornali, potranno mai sbagliare i giornali? Gli stessi giornali che dicono che Theo Hernandez – Singo era spalla a spalla?

E’ incredibile anche l’atteggiamento dell’Inter ragazzi. Prima ci raccontano che l’Inter voleva fare ricorso in appello “solo per vedere le carte”, poi però vanno al CONI per chiedere un 3-0 a tavolino contro la 12esima in classifica sfruttando un presunto vizio di forma coi supporters che invocano “il regolamento”. Perché “il regolamento” fa comodo quando il covid ce l’hanno gli altri, quando invece il covid fa rinviare Inter-Sassuolo (UNICO caso in cui la lega rinviò d’ufficio perché altrimenti coi ricorsi si finiva a campionato finito) o quando invece non si pagano gli stipendi perché si è preso giocatori che non ci si poteva permettere e si dà la colpa al covid – lì invece è tutto a posto, tutto bello, gli altri devono capire la situazione e aiutare.

Il regolamento che va rispettato (ma il loro regolamento, visto che il tribunale gli ha dato torto tre volte) improvvisamente sparisce in Milan-Napoli, Milan-Spezia, Milan-Udinese, Inter-Venezia, Juventus-Inter, Torino-Inter e Sassuolo-Inter. Lì il regolamento è opinabile a seconda di chi deve vincere il campionato.

Se il Milan avesse cercato di vincere contro la dodicesima in classifica aggrappandosi ad una distinta non firmata me ne sarei vergognato enormemente. Questa ad oggi è la differenza tra noi e la tifoseria del “non” e del “mai stati”, quella che non vive di propri trofei ma del livore e dell’invidia verso gli altri.

Con questo ricorso l’Inter ha ulteriormente perso la propria verginità. Ha perso quella superiorità morale che i suoi tifosi si erano auto-assegnati sugli altri come degli esponenti del centro-sinistra italiano qualunque. Non lo sono mai stati e non lo saranno mai – anzi, la (finta) rivalità con la Juventus (in chiave anti-Milan, la loro vera ossessione) fa quasi capire che loro vorrebbero essere la Juventus e ci stanno riuscendo. Schifavano Iuliano-Ronaldo ma tutto quello che volevano era una chance di essere loro Iuliano.

La farsa andata in scena ieri è purtroppo un altro ed ulteriore danno di immagine per il calcio italiano – basti pensare che in Premier le partite rinviate per focolai sono già state recuperate quasi tutte senza ricorsi ed è stata in primis la lega stessa a disporre i rinvii senza sceneggiate delle squadre. Qua si è preferito falsare il campionato nella speranza di trovare squadre già salve e senza accelerare i procedimenti. 

Bologna-Inter doveva giocarsi una settimana dopo Inter-Liverpool (la prima data utile), con una Inter impegnata su due fronti e in un momento peggiore dell’attuale. Si giocherà con una Inter in ripresa dopo le vittorie contro Juventus e Verona. Magari troveremo un Bologna diverso da quello di San Siro, tutto chiuso dietro – magari arriverà un Bologna con la linea difensiva a metà campo a regalare praterie.

L’importante è che, in fondo, sia fatto tutto “da regolamento”. Lo stesso “regolamento” per cui questo campionato di Serie A è ancora aperto.