Nonostante tutto, ci siamo ancora

Il momento che sta attraversando il Milan è uno di quelli che fino allo scorso anno ci avrebbe stroncato le gambe, ad assieme a quelle anche le nostre speranze e convinzioni. Infortuni gravi, partite non eccelse e una condizione fisica messa alla prova dalle tante gare ravvicinate: le stiamo passando tutte, eppure non siamo ancora morti e sepolti come tanti vorrebbero.

Prima il Bologna e poi la Lazio ci danno indicazioni abbastanza chiare in merito: le difficoltà sono tante, gli equilibri non sempre sono perfetti e il risultato è che siamo capaci di subire il gioco di qualsiasi avversario, di qualunque caratura. Dall’altro lato della medaglia c’è però il cuore, che ci ha tirato fuori prima da Bologna con 3 punti e poi dall’Olimpico con 1. Quel cuore impersonato da Deulofeu prima e Suso poi, gli spagnoli tecnica e polmoni che pur con la fatica nelle gambe non hanno mollato, regalandoci questi piccole ma importanti soddisfazioni.

Non dimentichiamoci che sono già diverse partite che l’arbitraggio nei nostri confronti è a dir poco scandaloso, e anche da questo punto di vista bisogna fare qualcosa per invertire la corrente. Per l’Europa questi alibi e queste partite non bastano, servono altri ritmi e altre gare, ma per il momento siamo ancora attraccati ad un treno che va veloce e potrebbe scappar via se non facciamo qualcosa per contenerlo. Ogni settima sui giornali cambia il “protagonista” deputato a portarci in Europa: prima ci aggrappavamo a Bacca, poi a Bonaventura, poi a Deulofeu e infine a Suso. Quello che non è forse chiaro, in tutto ciò, è che la cosa più importante che Montella ci ha regalato in questo anno è sicuramente il gruppo, lo spirito di appoggiarsi e sostenersi l’un l’altro, senza puntare tutto su un unico pilastro. Da un lato questo porta alla mancanza di un vero punto di riferimento, specie quando si tratta di risolvere le partite, ma dall’altro enfatizza le capacità di ognuno, stimolando chiunque scenda in campo a dare tutto ciò che ha.

In aggiunta, negli ultimi giorni sono rimbalzate voci circa il futuro di Montella. Il mio punto di vista a riguardo è abbastanza chiaro: Montella sta facendo grandi cose con il gruppo a sua disposizione e sono certo che possa fare cose enormi qualora a avesse a disposizione una rosa realmente competitiva e all’altezza delle altre grandi del campionato. Bisogna dargli la fiducia e la squadra che vuole e solo allora lo si potrà testare al 100%, senza più scuse e senza più alibi. 

2 commenti

  1. Appunto amico mio. Se gli arbitri fossero stati equanimi nei giudizi sui penalty da assegnare ed assegnati e sulle espulsioni che hanno sempre riguardato giocatori rossonero… il Milan avrebbe almeno 10 punti in più in classifica e si starebbe parlando del miracolo dei ragazzi di Montella. Doha è stata la svolta sia per quel che riguarda l’ultimo trofeo dell’era Berlusconi sia perché Montella ed i suoi ragazzi hanno dimostrato, nelle immani difficoltà di una proprietà assente se non nella mitica figura di Adriano Galliani, che con qualche rinforzo di qualità a questa squadra nessun traguardo poteva essere e sarà vietato. Ci mancherà l’Europa dei grandi ma questo Milan già da ora avrebbe meritato, sul campo, di poterci arrivare. A me l’altra Europa non interessa un fico secco. Non è quella la competizione da Milan e per il Milan! Ribadisco che avrei accettato, di buon grado così come ho fatto in passato, una competizione tra i vincitori delle coppe nazionali(che grande finale a Rotterdam tra Milan ed Amburgo con due gol del fantastico Kurt Hamrin). L’Europa kalergiana dei dopolavoristi che giocano al calcio…proprio non mi interessa almeno sino a quando non si cambierà formula ed in quella competizione potranno arrivare squadre di calcio e non squadre di postini ed imbianchini. Qusti ultimi mi basta andare al campetto per vederli giocare e senza spendere denaro! Quindi mi dichiaro molto soddisfatto del lavoro di Montella e soprattutto dei suoi fantastici ragazzi che nonostante tutto e tutti stanno facendo un campionato straordinario!

  2. http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/napoli/napoli-de-laurentiis-attacca-sarri-160-non-condivido-le-scelte-fatte-_1140585-201702a.shtml

    Questo è un intervento alla Diavolo, fatta però da un presidente che non vincerà mai un cazzo.
    Non vincerà mai un cazzo perchè questa è un’uscita imbecille, fatta nel momento più sbagliato e soprattutto fatta da chi non ha capito un cazzo di calcio.
    Il nostro Silvio, adesso si è un po’ rimbambito, ma all’inizio della sua grande avventura non ha mai fatto nulla di simile, anche quando Sacchi stentava ed era già ampiamente contestato dai soloni del giornalismo sportivo che già si immaginavano non mangiasse il panettone. Berlusconi era troppo intelligente e vincente per non capire che nel momento che contesti il tuo allenatore la squadra ha già acquisito l’alibi per giustificare la sconfitta.
    Poi negli anni si è perso anche lui. Politica, presunzione e megalomania sono deleteri per chiunque.

I commenti sono disabilitati.