Ansia pre-derby

Le settimane che precedono il derby della madonnina sono da sempre ricche di polemiche, titoloni e tante chiacchiere. Questo non farà eccezione, anzi sono già iniziate le schermaglie, complice anche la sosta.

L’Inter ci arriva sicuramente meglio, con il favore dei pronostici e della critica, che la considera una squadra bella, completa e già pronta a vincere. Bene, basta guardare la fatica che hanno fatto per vincere le prime due partite contro due squadre che lotteranno per non retrocedere per capire che tutto ciò non è vero. È stata esaltata al massimo una campagna acquisti che ha rivoluzionato tutto la rosa titolare, cosa che non è affatto sintomo di successo, ma non è facile da capire. Il Milan, dal canto suo, ha i problemi che ha: un mercato che si è chiuso senza il botto sperato, la delusione cocente dei tifosi, la rabbia di Mihajlovic per una schiera di riserve poco all’altezza e poco affamate per meritarsi un posto, e per finire tutti i dubbi sulla società.

Già, non lo scordiamo, perché quello che sembrava un affare fatto è stato avvolto da una nube torbida, inquietante, che potrebbe aver influenzato anche il mercato appena concluso, giustificando di fatto i colpi finali che non sono arrivati. Non corriamo troppo, ci mancherebbe, ma un po’ di paura c’è, e anche questo concorrerà a rendere la vigilia pre-derby ancor più incandescente. A tutto ciò ci aggiungiamo i problemi di formazione, e i dubbi che regnano sovrani nella zona nevralgica del campo; Bertolacci non ci sarà, quasi sicuramente, e l’unico titolare certo al momento sembra possa essere quel Kucka preso quasi per caso dal Genoa. Accanto a lui non si sa ancora chi scenderà: si giocano il posto De Jong, Poli, e Montolivo, mente Bonaventura dovrebbe essere il titolare sulla trequarti. Dubbi, incertezze e tanta voglia di ripartire con tutt’altro atteggiamento e altre prestazioni. Lo vuole Sinisa, lo vuole la dirigenza e lo vogliono sopratutto i tifosi: abbiamo sofferto per un mercato non all’altezza di quello che chiedevamo, e sarebbe veramente insopportabile una figuraccia nel derby. Contiamo sul lavoro e sulla voglia del nostro mister, per il quale a maggior ragione non sarà una gara come tutte le altre.

Ultima parentesi per la nazionale. Anche qui le cose non sono tutte così esaltanti: arriva si la seconda vittoria su due partite, ma regna sempre sovrana quella paura di perdere partite dominate per disattenzioni o per errori dei singoli, specie perché si fa sempre fatica a chiudere il risultato. Quando poi in campo hai un De Rossi che dovrebbe guidare la squadra e invece si ostina a fare cavolate che costringono la squadra in dieci, capisci che non c’è età che possa far maturare o eliminare certi comportamenti. Vale per lui come per gli alti: va bene l’agonismo, ma fino ad un certo punto ed entro certi limiti.

3 commenti

  1. Arriviamo al derby sicuramente da sfavoriti. Non perché l’ inter abbia impressionato chissà quanto ma perché ha dimostrato di avere il controllo del proprio gioco e sopratutto dei tempi della partita. È proprio sui tempi, più che sul gioco che sta andando a sbattere il nostro allenatore, forse un po troppo fissato con il calcio a 2 tocchi in verticale e il pressing ossessivo che toglie lucidità e qualità alla manovra.

    Purtroppo come dissi in Estate Mihailovic sembra essere un Allegri in versione cazzuta nelle diverse fasi della partita e nelle interviste. Comunque le scappatoie non mancano (Balotelli è una di quelle) e i pronostici non assegnano i 3 punti.

    Sicuramente ce la possiamo giocare anche se servira’ tanta umiltà e concentrazione

  2. Mah… nascondersi dietro le cabale non regge. I nazionali lontani che rientrano all’ultimo istante sono una mina vagante per quel che concerne la preparazione alla partita tattica e nelle premesse e forse anche la concentrazione. Abbiamo visto a Firenze che è stato sufficiente un Sousa qualsiasi, che cambia impostazione tattica, per sconvolgere i piani nell’impostazione del Milan. Allora diventa tutto aleatorio soprattutto se si deve giocare un derby che è partita diversa da tutte le altre. Nella campagna acquisti è mancato il colpo di reni ma, per me, ci siamo ben rinforzati. Se miracolosamente Montolivo tornasse, nel derby, ad essere un buon calciatore forse avremmo risolto tutti i problemi. Al momento il centrocampo del Milan è un laboratorio ed i centrali difendenti sono stati handicappati da un antimilanista qualsiasi come ‘Renatino’ de Roma. Le certezze sono state messe in dubbio così che anche il modulo pare inadatto soprattutto nel ruolo ricoperto da De Jong. Il Milan è un laboratorio ma anche una sorpresa che potrebbe rivelarsi buona nel derby! La speranza è sempre l’ultima a morire!

  3. Ci asfaltano.

    Ricordate il 4-0 dell’inter del triplete contro il Milan di Leonardo?

    Finirà così.

    Perisic, Icardi, Icardi, Liajic.

    Non escludo le dimissioni nel post gara del pallone gonfiato serbo.

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