L’insostenibile pesantezza di un’altra sconfitta

Non so dire, in tutta sincerità, se la categoria degli scontenti , all’ interno dell’ambiente rossonero, sia sempre esistita o sia emersa soltanto negli ultimi anni, anni di vacche magrissime. Dispiacersi per una sconfitta, va da sé, è estremamente naturale. Così come posso certamente ritenere naturale che a quest’innato sentimento di dispiacere subentri o si aggiunga  un po’ di rabbia, la giusta dose di dolore, e anche un accenno di frustrazione . Non riesco però ancora a decifrare il sentimento degli scontenti : quel sentimento che oscilla costantemente tra l’indifferenza per una partita vinta (indifferenza accompagnata dalla giusta quantità di ironia) e la collera per una persa. Un’ambiente in crisi come quello del Milan non fa che enfatizzare i malumori, non fa che accentuare le critiche, in un contesto ormai profondamente diviso e quanto mai eterogeneo . Inquietudini e inappagamenti nascono a causa della crisi di risultati (e , a volte, di gioco) e si perpetuano proprio a causa della mancanza di risultati, in una sorta di ideale concretizzazione del solito cane che si morde la coda.

Dopo la sconfitta contro il Genoa – sconfitta che, oculatamente, eviterò di analizzare, per evitare di apparire noioso  ma soprattutto ripetitivo – ho appurato che in molti hanno avuto l’accortezza di catalogare le varie tipologie di tifosi. Peccato che non abbia riscontrato, con la stessa facilità, la capacità degli stessi di (auto)analizzarsi e (auto)criticarsi , inserendosi in una delle tante categorie dagli stessi proposte. Semplice dimenticanza o ingenua esaltazione dell’Io (ingiudicabile e inclassificabile) ?

Personalmente, se dovessimo ridurre una certa fenomenologia comportamentale in un discorso un po’ più semplice e semplicistico – e per evidenti ragioni, lo faremo – , credo che dovrei inserirmi (o, per bontà loro, essere inserito) nella categoria degli anti-societari , con tendenze razionaliste. Per scongiurare il pericolo di fraintendimenti, pongo immediatamente una premessa. Come ho già scritto in un commento di risposta nel precedente editoriale, la mia passione per il Milan (vera passione, sentimento sconsiderato e irrazionale) non ha mai trovato un limite o un ostacolo nel mio personalissimo antiberlusconismo (chiedermi cosa penso di Silvio Berlusconi, sarebbe come chiedere a Madre Teresa di Calcutta cosa pensa di quel mattacchione di Charles Manson). Le critiche che pongo e propongo nei confronti di Berlusconi, cercano di non tener conto di ciò che lo stesso rappresenta al di fuori del suo ruolo di Presidente (onorario) del Milan. Un dato penso, sottintendo questioni veramente complesse, sia quantomeno pacifico : Berlusconi è un personaggio quantomeno ambiguo, che, nonostante tutto, ha segnato la Storia recente del Milan. Nessuno ha però mai goduto di una riconoscenza infinita, e sebbene ci troviamo dinanzi all’ Unto del Signore, nemmeno Berlusconi fa eccezione a questa regola.  Nell ’opinione di chi scrive , scagliarsi contro la Squadra non tiene conto della responsabilità di chi quella stessa squadra la allena e la segue giorno dopo giorno e di chi quella stessa squadra la mette in campo. Allo stesso modo , tuttavia, scagliarsi contro l’allenatore non tiene conto della responsabilità di chi ha voluto quell’ allenatore e di chi ha costruito la rosa, seguendo un progetto più o meno definito. In una triste di fiera di modi di dire, al cane che si morde la coda segue colui al quale viene indicata la luna e guarda il dito. Non si sta affermando che squadra e allenatore non abbiano responsabilità : soltanto uno stupido potrebbe arrivare a pensare che la mia intelligenza possa essere sfiorata da un pensiero simile. I problemi del Milan hanno una radice molto più profonda, e si replicano ormai ripetutamente e vergognosamente dalla fine del ciclo ancellottiano. Per quanto Inzaghi (o Allegri prima di lui) possa avere un’intuizione poco felice sulla formazione da mettere in campo o sul modo di affrontare e di gestire una partita, e per quanto Bonera o De Jong (per citare gli stendardi delle due fazioni più rappresentative di milanisti, gli oltranzisti e i razionalisti) possano commettere degli errori individuali più o meno marcati, più o meno decisivi, i problemi del Milan sono talmente costanti e ripetuti nel tempo da non potere che essere considerati come problemi sostanzialmente strutturali, problemi che trovano la propria origine e la propria ragion d’essere in una totale mancanza di progettualità da parte della Società.

Non è la sconfitta di Genoa ad abbattermi. Non è nemmeno la posizione in classifica a frustarmi. Abbiamo già perso tante partite e ci siamo già trovati a rincorrere le posizioni più nobili del campionato, sempre con altalenante ottimismo, sempre con ingenua fiducia. A infastidirmi profondamente, è la piena consapevolezza del fatto che stiamo sprecando questi anni. Stiamo gettando al vento intere stagioni. Anziché sfruttare proprio questa crisi di risultati, ponendo in essere un progetto serio basato sull’affiancamento di un gruppo solido – e fidato – di senatori  (termine non a caso adoperato con costanza nell’ era ancelottiana) con un gruppo di giovani attentamente scelti e selezionati (nel presupposto che , alla base del progetto, vi sia l’intensificazione della collaborazione tra la prima squadra e i settori giovanili e, senza alcun dubbio, la costruzione dello stadio nuovo ), continuiamo a vivacchiare, continuiamo a sopravvivere (sul limite della decenza), continuiamo a sperare che mosse avventate e disperate diventino geniali e salvifiche. Eccomi : ne avete finalmente trovato uno disposto ad aspettare , ad aspettare forse anche due, tre stagioni (se solo la Società esternasse con chiarezza le proprie intenzioni di progettualità e le inerenti difficoltà). Non è questo però il destino che ci attende. Berlusconi, travolto ormai dalle questioni personali ed extracalcistiche, non ha più (forse anche giustamente) nessun interesse nei confronti del Milan : da parte del proprietario del Milan non vi è più nessun interesse e nessuna voglia di rendere nuovamente grande la Squadra. Stiamo soltanto aspettando che gli altri diventino scarsi. Più scarsi di noi. Con l’Inter ormai ci siamo. A indebolire il Napoli ci sta pensando già il proprio allenatore. Adesso dobbiamo attendere che Juventus e Roma cadano definitivamente in declino, e poi potremo tornare a lottare per lo scudetto. Sempre che lo permettano squadre come Genoa e Sampdoria, ovviamente.

Ps. La Juventus ieri sera ha fatto una grande partita contro i vicecampioni d’Europa dell’Atletico. Ho visto una squadra a lunghi tratti dominante, affamata e mai doma, capace di mettere in difficoltà la macchina (quasi) perfetta di Simeone. Chi si aspettava (forse un po’ malignamente) un pareggio soporifero che accontentasse entrambe le squadre, sarà rimasto deluso dallo spettacolo offerto dalle due contendi allo Juventus Stadium. Pogba ha giustamente dichiarato che questa Juve vuole andare lontano. Llorente ha opportunamente affermato che questa Juve può giocarsela con tutti. Io non posso far altro che complimentarmi con i bianconeri per il passaggio del turno. E invito tutti i miei amici tifosi juventini a non prestare attenzione a quanti beffano la squadra di Allegri , sottolineando il fatto che l’Atletico non abbia mai tirato in porta, che non abbia mai pressato i portatori di palla e che in definitiva abbia giocato con inverosimile sufficienza . Sono soltanto dei frustati e anche un po’ invidiosi. Tranquilli amici miei juventini, la strada verso Berlino continua.

16 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. Probabilmente neppure Freud potrobbe mitigare le tue contraddizioni. Il tuo rapporto di amore(per il Milan) e odio(per Silvio Berlusconi)è annacquato da richiami filosofici ma non capisco se nel tuo aspettare ci sia anche la speranza che il Milan cambi proprietà. Non importa perchè condivido poco o nulla di quello che hai scritto. Il Milan è una squadrta che si è rivelata mal costruita? Lo spagnolo è un peso e prima ci scordiamo del suo ingaggio, del suo glorioso passto, della volontà vera o presunta di recuperarlo a livello atletico, e meglio sarà? Per il proseguio del cammino del Milan, in questa travagliata stagione è indispensabile che Pippo proceda nel progetto che ha in mente. Punto. ps Non condivido l’esaltazione dei gobbi per il biscotto di ieri sera. Vedremo ma di quella gente, che ha rubato cinque scudetti al Milan, non può fregarmi di meno. Tornando a Domenica Pippo ha sbagliato formazione e tra le righe lo ha pure ammesso. Certamente a questo Milan manca un giocatore che abbia la cattiveria agonistica che aveva Pippo. Ho pensato per un attimo se ci fosse stato Pippo, e non Mènez, solo davanti a Perin. Io sono certo che quella partita sarebbe finita in ben altro modo nonostante gli svarioni difensivi e Tagliavento. Già forse il barbiere poteva annullare l’eventuale gol di Pippo. Infatti nessuno mai ricorda che la grande ‘giuve’ è nata dopo l’affaire Muntari. Una squadra che ha assunto altre proporzioni grazie ad una ‘truffa bella e buona’ ordita ai danni del Milan. Ti invito a rileggere gli episodi, Firenze, Roma, Catania etc, che hanno favorito la, diciamo così vittoria, di quella squadra. Se il Milan avesse avuto gli stessi aiutini ora sarebbe in queste condizioni? Io credo proprio di no e tu?

  2. Non sono d’accordo sul P.s.

    Ieri è andato in scena un biscotto indegno. Con una Juve che ha solo tenuto palla ma la migliore occasione è stata dell’Atletico. Un Atletico che ha venduto i migliori giocatori rispetto alla finale 2014. Non è questa una juve destinata a far strada in coppa.

    Sui giovani… il Milan non può permettersi di farlo. Niang è un giovane, Gabriel pure e venivano e vengono fischiati al primo pallone. Il milan deve vincere o perlomeno andare in Champions come è sempre stato. Se i giovani sono buoni non li prendiamo certo noi ma Real, Barça, Bayern e compagnia bella.

    i giovani non sono scuse per gli investimenti mancati. Coi giovani non si va da nessuna parte. Meglio duemila volte i Menez e gli Honda. I problemi di questo Milan non sono loro, la rosa c’è. L’Arsenal è la prova vivente che coi giovani non si vince una sega. Comprare giovani vuol dire diventare l’Udinese.

  3. Berlusconi è un personaggio quantomeno ambiguo,

    E tu un povero coglione.

  4. Giù le mani dal Presidente Berlusconi.

    1. Per tornare grandi c’è bisogno che Berlusconi venda e se ne vada. Date un po’ di soldi ad AG e vi solleverà la coppa.

    2. Condivido. Il Presidente non si tocca

  5. Silvio Berlusconi ha fatto la storia del Milan. Barbara Berlusconi sta facendo nuovamente la storia del Milan e lo fa con passi evidenti.

    La storia del Milan e il suo futuro sono legate al nome di Berlusconi. Si può discutere dell’ inserimento di nuovi soci o di un rinnovamento dei vertici societari, ma la sostanza non cambia.

  6. Per tornare grandi occorre che Galliani vada per sempre fuori dai coglioni cos’ Barbara potra’ investire senza il timore di buttare i soldi nel cesso .
    Circa il sopracitato cesso , quello e’ il luogo adatto a tutti i frustrati e FRUSTATI che preferiscona allevare sentimenti abietti di odio ed invidia piuttosto che di lealta’ alla bandiera e chi la rappresenta . Nel cesso , poi nel water poi tiriamo la catenella !
    Per l’ineffabile ed eziandio distimico professore , sia pure in fasce , di sofistici dilemmi , una precisazione: Berlusconi , che tu odii senza nemmeno sapere il perche’ , come tanti , vacui e vuoti cervelli contenenti pensieri altrui , non e’ solo il Presidente Onorario del Milan . Solo un giovane (?) presuntuoso , come tu vuoi apparire , puo’ tentare di far passare per buona tale diafana affermazione . Berlusconi e’ il PROPRIETARIO DEL MILAN . Con i soldi di Berlusconi abbiamo vinto tutti tutto . Con i soldi di Berlusconi si sono arricchiti calciatori , allenatori , addetti vari e sopratutto l’abbarbicato AD . Con i soldi di Berlusconi hanno gioito per quasi trent’anni tutti gli ingrati ipocriti come te il cui posto giusto e’ nel water .
    E dopo tiriamo la catenella . Alla fine del percorso caro distimico giovanotto troverai il premio giusto per i bei compitini che vai facendo : la tua amata Giuve .
    E , infiltrato , non piu’ tanto giovane , piglia per il culo i tuoi pari ma non provare a prendere per il culo noi . NON PUOI FARCELA MAI .

  7. Sono veramente dispiaciuto .
    Pensavo che fosse evidente la mia ironia nel post scriptum ( uno spazio che tra l’altro, di per sé, utilizzo generalmente per scrivere qualcosa di meno serio) . Chi ha visto la partita ieri sera, ha assistito ad un spettacolo un po’ indecente e penso che nessuno sano di mente possa affermare il contrario . Però ripeto mi dispiace . Mi dispiace e mi scuso perché non sono stato chiaro e non sono stato divertente . Scusate. Scusate tutti. Chiedo perdono. È tutta colpa mia . La prossima volta lo scriverò tra parentesi (sono ironico).
    Ps. Su bianconerosemper , dove scrivo ogni giorno i miei editoriali , sono tutti più ironici.

  8. Caro 18maggio1994 finalmente una disamina seria e centrata: sono stufo di leggere che le colpe di questa situazione è di Bonera, di Abate o del giocatore che nell’ultima partita a fatto più pena del solito. Mi girano le palle quando sento criticare l’allenatore di turno, mi da persino un poco (ma solo un poco) fastidio addossare le colpe all’ AD, mi si attorcigliano le budelle quando il solito furbone indica con sicumera che i veri colpevoli sono quegli idioti di tifosi che osano criticare cotanta società.
    Pensiamoci bene: se un giocatore scarso fa parte della rosa del Milan, se l’allenatore capra o inesperto allena la nostra squadra, se all’AD viene lasciato potere di vita e di morte su tutto, il vero e unico colpevole è la proprietà. Nel Milan da anni non funziona la catena di comando: la proprietà si è, orami da anni, disempegnata (solo i gonzi pensano che una visita a Milanello di venerdi trasformi Torres in Ronaldo) lasciando alla dirigenza immensi poteri, purchè non chieda soldi. Questo ha creato il proliferare dei parametri zero, la ricerca del nome per dare l’illusione di essere ancora grandi (Essien, Torres, Alex) e il non programmare nulla ma sperare nella botta di culo che ti permetta di barcamenarsi ancora un anno.
    Berlusconi ha sicuramente dato tanto al Milan ma ne ha anche ricevuto moltissimo sia in termini di polarità, che di prestigio . Non mi interessa il Berlusconi politico (che ha contribuito a mandare a puttane il paese come sta facendo con il Milan) ma se al Berlusconi proprietario del Milan interessa ancora questa squadra che dice di amare faccia qualcosa o si faccia da parte: il Milan ne ha passate e viste tante e sopravivverà lo stesso.

  9. Il paese lo hanno mandato a puttane gli amici tuoi trasformando un popolo operoso,
    Intraprendente, coraggioso , in un esercito di zombie . Platone docet .

  10. Vittorio i miei amici, se permetti, me li scelgo io.
    Comunque il buon senso non si vende al mercato. anche perchè che ne avrebbe bisogno non lo comprerebbe. Mio nonno docet. Che pur essendo un ignorante e robusto contadino pavese, ne capiva molto di più di certi laureati in chimica.

  11. Ma figurati ! Ci mancherebbe che io ti suggerisca quali amici scegliere .Solo che mi permetto di pensare che oggi tuo nonno la penserebbe esattamente come me ..

  12. No Vittorio; mio nonno era un vecchio socialista partigiano. Non penso proprio.

  13. Io non sono stato partigiano ma sono stato per dieci anni , molto tempo fa , segretario politico del PSI del mio paese . Sono da molti , troppi anni ferito dalla fine del mio partito e non mi sono piu’ occupato di politica attiva . A quel tempo , ed al tempo di tuo nonno usavamo le nostre teste per pensare , Non era un merito , bada bene , era assolutamente normale farlo . Oggi le teste vengono usate perlopiu’ come contenitori dei pensieri altrui e non dei propri , Non e’ un demerito ,
    bada bene , e’ assolutamente normale . Scusami , continuo a pensare , anzi ancora di piu’ che tuo nonno la penserebbe come me .

  14. Vorrei fare una domanda a taluni che si ritengono razionali ed intelligenti .
    Come e’ possibile che Silvio Berlusconi , proprietario di una azienda , il Milan , il cui valore e’ costituito da parametri ( brand , cartellini , ecc…) direttamente legati ai successi sportivi lasci svalutare volontariamente questa sua proprieta’ ???
    Per giunta eredita’ designata alla molto amata figlia piccola.
    Fate uso della materia cerebrale che ritenete di possedere e vi restera’ solo una risposta . Facendo leva su cose che non sappiamo ALTRI stanno svalutando il Milan con l’obiettivo di comprarlo a quattro soldi . Se qualcuno ha razionali spiegazioni su chi possano essere gli ALTRI CUI PRODEST , che il bene perda il sua valore economico lo faccia sapere .

I commenti sono disabilitati.