I ragazzi crescono bene

La travagliata marcia di avvicinamento del Milan al derby di domani, resa ancora più complicata dall’infortunio di Alex (e non parlerò dei commenti ghignanti delle solite malelingue, sulle quali vorrei stendere un sempre più consunto velo pietoso), si è intrecciata a un piccolo raggio di luce: la rotonda vittoria dei ragazzi della Primavera contro i pari età della Virtus Lanciano. “E chissenefrega, è la Virtus Lanciano”. Non conta la caratura dell’avversario, fattore che, come sempre, ha un’importanza ad orologeria per chi sminuisce un 3-1 con la Lazio e si lamenta di uno sfortunato 0-1 con la Juventus, bensì conta la rotondità del punteggio (un 6-1 praticamente giocato ad una porta sola) e il livello della prestazione dei ragazzi di Brocchi. In particolare, si è per l’ennesima volta distinto in mezzo al campo Andrej Modic: il giovane bosniaco continua a dimostrare una maturità ed una visione del gioco inusuali per un ragazzo della sua età, tessendo con maestria i fili delle trame di gioco rossonere e dimostrando una buona propensione al tiro dalla distanza.
Certo, Modic ha ancora qualche problema a livello di continuità, su cui il ragazzo deve ancora lavorare sotto la guida di Brocchi e dello staff, ma le potenzialità sono elevatissime: quelle di diventare il regista che in questi mesi, nell’attesa del (finalmente compiuto) recupero di capitan Montolivo, è evidentemente mancato allo schema di Inzaghi. Peraltro, la questione della continuità è un’altra che viene ciclicamente ripresa e dimenticata dai soliti noti: di qualcuno vengono sottolineate solo le prestazioni negative, di qualcuno solo quelle positive. Ed è veramente abietto che questo meccanismo, già antipatico nei confronti di calciatori maturi, venga applicato ai ragazzi del nostro settore giovanile, che dovrebbero crescere protetti e in un ambiente sereno, senza essere esposti a critiche gratuite o ad esaltazioni ingiustificate – discorso che va applicato anche ad Hachim Mastour, oggi assente perché in Nazionale Under 17, sul quale il pubblico rossonero si divide ancora tra fan intransigenti ed haters. Molti, invece, pretendono il massimo da alcuni giovani da subito, mentre alla prima prestazione positiva di chi è stato ceduto si lamentano del perché “non li sia attesi”. Quello che è successo con Aubameyang e con Darmian, entrambi a buoni livelli solo diverse stagioni dopo il loro addio al Milan).