La meritocrazia secondo i media.

Ah cara Silvia
E non è una poesia di Leopardi.
Mi perdonerai se, nonostante io ami davvero tanto la persona limpida e pulita che è tuo marito, ora non riesco proprio a giustificare il tuo sfogo.
E’ un po’ come accadde con la moglie di Antonini, all’epoca di Allegri, nonostante potesse avere mille e più ragioni a suo favore. E lei le aveva davvero, anche se Antonini non era, e non è nemmeno ora, il migliore dei calciatori.
Non posso giustificare le mogli dei calciatori quando si mettono in mezzo a questioni che sono calcistiche e non per una questione di femminismo, ci mancherebbe altro. Anche perche io sono donna quindi.. Ma perché portano solo danni. E la storia, soprattutto la nostra, lo insegna.
Guardate il caso Abate: l’anno scorso è stato trattato da Seedorf come la prima merda venuta al Milan così, per caso.
Eppure la sua compagna, tra poco moglie, non ha mosso una virgola.
Non un tweet fuori posto, non un’immagine provocatoria, non una parola negativa, nulla.
Ed è così che, alla fine, si viene apprezzati, da tutto l’ambiente in primis, e dai noi tifosi.

E lo dico con una punta di amarezza in bocca, visto il mio amore sconsiderato per la persona che è Pazzini: bravo, umile e pulito. Uno che al calcio italiano può e deve dare ancora qualcosa.
Ma non mi smetto di chiedere perché, adesso, dovrebbe essere titolare lui invece di un Torres o di un Honda o di un Menez!
Non riesco a capirlo. Davvero.
Sbaglierò io, e se fosse così sarò la prima a chiedere venia al giocatore e ai tifosi che lo sostengono e difendono con ogni unghia possibile. Ma adesso proprio non riesco a concepire come si faccia a difendere l’attuale Pazzini, che in campo è più che altro una mummia.
Si è sparato a zero contro Matri, che non segnava, non aiutava, non faceva niente in campo e camminava. E parlo anche di media, sia chiaro. Anzi, soprattutto di media.
Ed ora che Pazzini, da un anno a questa parte, fa la stessa cosa, viene addirittura tutelato, difeso e messo sulle prime pagine di giornale con il titolone “titolare”.
Su quale base?
Su quale logica?
Per quale legge astrofisica o matematica, questo Pazzini dovrebbe essere titolare nel Milan in cui ci sono Menez, Honda, Bonaventura e lo stesso El Shaarawy che hanno più fame e più forma fisica?
Per il fatto che sia un volto positivo per il calcio italiano?
Per la sua faccia pulita?
O per il fatto che ha simpatizzanti tra i giornalisti?
O per caso per il fatto che è qui da più anni?
In un anno e mezzo, tra infortuni e partite varie, ha segnato si e no 5 gol.
Honda in meno di un anno ne ha segnati di più, eppure appena arrivato è stato trattato da tutti come un ennesimo parametro zero del cavolo, venuto qui per i soldi e per il marketing.
Ed intanto tutti zitti su Pazzini.
Prima punta, che dovrebbe segnare ed invece nemmeno a porta vuota segna, se non sporadicamente.
Ed intanto, a Genova, quello che è stato pagato 12 milioni dal Milan, beffeggiato e schernito come se fosse colpa sua il prezzo pagato dai rossoneri, segna, fa segnare ed è importante per il gioco del Genoa.
Sarà che forse non ha i giornalisti dalla sua parte?
O i tifosi? Eppure aveva solo chiesto tempo e fiducia… Fiducia che invece viene riposta in Pazzini, che per carità, merita senza dubbio, ma che viene portata all’esasperazione dai giornalisti.
“Ancora in panchina Pazzini, nonostante l’ottima prestazione contro il San Lorenzo!”
“Il Pazzo in panchina: non basta il gol al San Lorenzo!”
“Pazzini, ora andare via dal Milan è più di un’ipotesi” E ce ne sarebbero mille altre…
Quando parlavo di ‘casi mediatici‘, non mi sbagliavo di una virgola.
Ci si è schierati, a livello mediatico, a favore di Pazzini e da qui non ci si schioda.
Pazzini deve giocare titolare.
Secondo quale logica, lo sanno solo loro.
Sono arrivata al punto di dire che, pur di andare contro al Milan, si trova valido ogni appiglio: se ci fosse stato El Shaarawy in panchina, il titolo non sarebbe stato “Pippo scarta El Shaarawy.” O in alternativa “Il Futuro del Milan in panchina!”. E via la polemica.
Da quando sono i media a decidere chi deve giocare titolare e chi invece no?
Si sta nascondendo il fatto che “il futuro secondo pallone d’oro della Juve” Comar non giochi e non figuri nemmeno in panchina se non una volta al cento. Si è nascosto il Vidal ubriaco in discoteca e si continua a nasconderlo tuttora.
Si nasconde il fatto che Iturbe abbia fatto pena in questo inizio di stagione nonostante la cifra assurda pagata dalla Roma.
Però, Pazzini deve giocare titolare. Il resto è noia.

Volevo riprendere le parole di Silvia, la moglie di Pazzini:

Silvia_Slitti_Pazzini

Ha ragione lei, la meritocrazia in Italia fa schifo.
Ma siamo sicuri che Pazzini sia il poveretto non aiutato e vittima della meritocrazia altrui?
No perché a me sembra che Torres si faccia le panchine, lo stesso El Shaarawy, e, anche se meno, lo stesso Menez.
Eppure questi sopra citati non hanno i media dalla loro, soprattutto Torres che viene etichettato come delusione del campionato e criticato non poco dai tifosi in primis.
Non hanno nessuno dalla loro parte e le loro compagne, fidanzate o mogli non si permettono di aprire bocca: lavorano, stando zitti e cercando in ogni modo di conquistarsi un posto da titolare.
Ma non ve lo devo dire io. Siamo il Milan non la Pro Vercelli. Con tutto il rispetto per la Pro Vercelli, sia chiaro.
La competizione agonistica ci deve essere, sempre, e deve essere presa con positività ed eleganza, cosa che la signora Pazzini non ha fatto.
E mi dispiace davvero, perché come ho detto il Pazzo è uno dei giocatori per cui stravedo attualmente di quelli che giocano per il Milan e non si merita nulla di tutto ciò.
Ma le cose bisogna analizzarle con il cervello e Pazzini attualmente non può dare nulla di più di un Torres o di un Menez.
Qualora fosse in forma e in grado di fare una differenza abissale rispetto ai suoi compagni, penso che Pippo sia il primo a metterlo titolare. Inutile dire che “a Genova ho segnato anche da zoppo”, perché adesso non segna nemmeno con due gambe in ottima forma.
Per cui, meno polemica e più allenamenti.
Prendi esempio da Honda, caro Pazzo.
Solo così ti guadagnerai il posto, il rinnovo e ritroverai il vecchio Pazzini, quello che, come tu hai detto, segnava anche da zoppo e quello che ha fatto innamorare tutti i tifosi rossoneri.

5 commenti

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  1. Infatti Margherita, il parere lo si potrà dare in quella che per il Milan sarà la vera svolta di questo campionato: il derby. A Milano questa partita è sentita moltissimo perché la supremazia cittadina è un questione di ‘pelle’. Ora Pazzini o Torres? Deciderà per il meglio Pippo perché lui sa meglio di tutti i calciatori del Milan e degli altri cosa significhi per i milanesi il derby(a me scoccia ancora che abbiamo perso il derby Primavera, figuriamoci come scoccerebbe perdere quello della prima squadra). Ora Pippo deve dimostrare qualcosa. Non può sbagliare gli uomini da far scendere in campo nella stracittadina. Chi scenderà in campo deve dare il massimo ed ancor più delle sue possibilità. Pazzini ha militato in entrambe le formazioni. Torres giocava derby sia a Madrid che a Liverpool. Partono alla pari. Allora sia la meritocrazia, quella che si vede durante gli allenamenti e nella volontà di chi deve scendere in campo per vincere il derby. Per Pippo non srà semplice scegliere. Per me Pazzini è l’alternativa a Torres e viceversa. Quindi non soltanto per Pazzini, ma per tutti i giocatori in rosa, con il derby termina la sperimentazione sia dei giocatori che dei moduli. Il tempo con il derby scadrà inesorabilmente. Vedremo da quella partita in poi di che pasta è fatto questo nuovo Milan che non avrà più a disposizione la comprensione di chi da anni aspetta pazientemente che il Milan torni ad essere il vero Milan.

  2. Mondo di troie troglodite

    1. Guarda, da donna purtroppo devo essere d’accordo.
      Il primo coglione fu Sheva che ascoltò la moglie e si rovinò completamente la carriera.
      Il Milan non l’avrebbe mai ceduto.
      Il secondo è stato Kakà quest’estate (con il senno di poi forse ance meglio per noi che è esploso Honda): ha dovuto seguire la moglie perché era in Brasile e voleva ricucire il rapporto senza divorziare.
      Ora anche Pazzini.
      Stephan che per colpa di Ester era tutto feste e niente partite e lo stesso De Sciglio che sta pensando alla bella vita con la morosa e non al calcio e si vede in campo.
      Dispiace, davvero, perché a quell’età dovrebbero pensare al calcio.
      E dispiace ancora di più che uno come Pazzini debba essere condizionato da una moglie che pensa si al suo bene, ma nemmeno così tanto (rovinando quella poca stima che Inzaghi aveva su Pazzini con questo post).

  3. Bella vita con le donne e carriera non vanno a braccetto e questo si sa.

    Nello specifico con il termine troie troglodite mi riferivo ai giornali per lo più uomini che realmente hanno un concetto molto fazioso di meritocrazia.

    Oggi a dedi

    Per il resto

  4. Non ho volutamente toccato il privato di un qualsivoglia calciatore forse per eccesso di garantismo. Tuttavia Margherita ha esplicitato il suo concetto, da donna, nelle vicende intromissione femminile nel lavoro del marito o del fidanzato che sia. Credo che il monito possa servire perché gli accadimenti citati sono funestamente veri. Carriere spezzate da mogli invadenti e viceversa se pensiamo alla sciocchezza dell’infatuazione della figlia del proprietario per un suo dipendente-calciatore. Andando molto indietro c’è da ricordare anche il caso di Germano che fece molto arrabbiare Nereo Rocco. Il brasiliano si infatuò della contessina Augusta e ci fece pure un figlio. Il tutto fu drammaticamente complicato perché erano tempi in cui non si vedeva di buon occhio che una ragazza bianca si mettesse con un nero. Germano venne spedito in Belgio ed il resto lo lasciamo alla cronaca rosa. Prima del caso Germano il ‘bacchettonismo’ della rigidissima dirigenza milanista costrinse Lorenzo Buffon, uno dei migliori portieri nella storia del Milan, a lasciare il team rossonero soltanto perché convogliò a nozze con la presentatrice di un noto programma televisivo. L’ho chiamato ‘bacchettonismo’ perché Lorenzo Buffon dopo il Genoa approdò all’Inter che vinse tutto. Per fortuna allora il Milan compensò la sciocchezza d’aver ceduto Lorenzo acquisendo un portiere, ex Inter, che era di pari valore: Giorgio Ghezzi. Credo che i dirigenti del Milan conoscano sia la storia che le evoluzioni nei tempi e nei costumi che hanno portato la dirigenza di questo Milan ad essere forse quella più liberale della serie A italiana. Tuttavia a riguardo dei due ragazzini(sono autentiche promesse non soltanto del Milan ma del calcio italiano)concordo con Margherita. C’è un tempo per tutto ma un calciatore importante deve privilegiare la carriera rispetto alle vicende personali. Diversamente? Ha semplicemente sbagliato professione!

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