Quando si parla di una favorita per l’Europeo, si pensa subito alla campionessa in carica, alla Spagna. Ma io non ne sono convinto. Troppe aspettative addosso, molti li daranno già per vincenti. Eppure non li vedo abbastanza forti, soprattutto dopo un anno che ha dimostrato, almeno in Champions, il finire della supremazia del calcio spagnolo e, in particolare, di quel Barça che deve ricorrere alla Coppa del Re per potersi fregiare di un titulo, e che forma un bel pezzo dell’ossatura della Spagna di Del Bosque. Sicuramente vinceranno il girone, probabilmente andranno avanti nella fase ad eliminazione diretta, ma non li vedo come vincitori.
Un’altra squadra che magari potrebbe far gola a qualche scommettitore, ma che, a mio avviso, non ha le potenzialità per essere paragonata alle due grandi favorite: il Portogallo. Avrà anche uno dei tre-quattro giocatori più forti al mondo, ma – e ce lo dimostrano le prestazioni di Messi e dell’Argentina, qualche grande individualità non sopperisce un collettivo non dei migliori. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che i lusitani sono in un girone più di ferro del nostro, che molto probabilmente li vedrà già eliminati al primo turno. Ma allora chi sono le due favorite? Germania e Olanda, appunto.
L’Olanda ha un potenziale di fuoco non indifferente, e i suoi punti di forza sono un Robben che vuole riscattarsi da una stagione comunque deludente a Monaco (secondi in campionato, in coppa ed in Champions, peraltro con finale in casa) ed un Huntelaar che, dopo il titolo di capocannoniere vinto in Germania, ci fa capire come sia stato un grave errore cederlo – errore, ovviamente, propiziato anche da Leonardo, che ha completamente cannato il suo inquadramento nel sistema tattico rossonero, non comprendendo il potenziale da cannoniere dell’olandese. Forse è il più forte attaccante d’Europa, quanto Ibrahimovic, anche più di Mario Gomez: non è un’eresia.
La Germania si basa su due grandi blocchi: quello del Bayern Monaco e quello del Borussia Dortmund. Due squadre veloci, forti e giovani: a parte Klose e Cacau, tutti sono sotto i 28 anni. Così come giovani sono anche gli innesti che vengono aggiunti a tale ossatura: due nomi su tutti sono Marco Reus, stella del sorprendente Borussia Monchengladbach – e noto anche per aver importato in Europa “Ai se eu te pego” – e Julian Draxler. Draxler è la nuova stella dello Schalke 04, proveniente da un vivaio che negli ultimi anni ha sfornato gente come Ozil. Ha diciott’anni ed è già titolare a quei livelli – cosa che ci deve far pensare, quando siamo costretti ad osannare Verratti come nostro miglior giovane, e ad arrivare a pensare che sia il migliore al mondo. Dimenticandoci di questo ragazzo del NordReno – Westfalia, che a 17 anni ha giocato in una semifinale di Champions. E anche veterani, giocatori di esperienza come Howedes, hanno alla fine 23-24 anni. Una situazione, per gli standard italiani, alquanto invidiabile.
L’Italia, ecco. Noi non siamo tra i favoriti, meglio non girarci intorno. Non abbiamo una grande squadra, i nostri giocatori sono sicuramente più stanchi di quelli tedeschi (la cui provenienza, in quasi tutti i casi, dalla Bundesliga significa nel concreto 4 partite in meno) e ci aggrappiamo ad individualità che, tranne poche eccezioni, sarebbero riserve nemmeno di lusso nelle grandi mondiali. Dunque, esattamente come la Francia, non siamo quelli del 2006? Non si sa. Nemmeno quella squadra partiva da strafavorita, e anch’essa aveva un ambiente destabilizzato dal calcioscommesse. E forse è pure strano parlare di favoriti e outsider, quando nelle partite che contano c’è la gara singola. Dove, spesso, è il caso a contare.
12 commenti
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Huntelaar è un rimpianto che durerà a lungo. Bastava andare su wikipedia per vedere la media dei suoi goal non solo in Olanda ma anche al Real e in nazionale. Leonardo lo ha sacrificato per Borriello (!!!) facendolo giocare poco e esterno, e poi scopri che ciò nonostante Huntelar in 25 scampoli di partita ne ha fatti comunque 7. Poi però del suo ci ha messo Galliani che l’anno dopo ha venduto lui per Robinho… L’Olanda se non inventa strani turnover durante il girone che ne minano gli equilibri è la grande favorita con la Germania che come podi è la Nazionale più premiata al mondo
Huntelaar lo dicevano cani e porci che al Milan viene schierato male…
… i politicizzati (stavolta contro la società) erano tutti a difendere Leonardo che fino al tradimento nerazzurro era l’icona della lotta a Berlusconi: faceva un mare di cazzate ma siccome ci aveva litigato aveva sempre ragione.
Huntelaar è un buon giocatore. Per quanto rigurda ‘l’odiato’ Leonardo, l’ex trainer rossonero no lo schierava perché riteneva Borriello spalla ideale di Alexandre Pato. Infatti, a parte i derby, abbiamo capito dopo il
perché, quel campionato non è andato malaccio. Jan-Klaas è un centravanti che, secondo me, deve giocare da punta principale in un 4-2-3-1, modulo estraneo al gioco del Milan. Va benissimo nella nazionale ‘orange’.
Aaaah…i politicizzati non evoluti…
Quelli che se ne fottono se Mondadori lascia a casa un macello di dipendenti e suppongo facciano lo stesso le altre aziende del gruppo.
Loro vogliono acquisti e tenere Thiago. Viziati, fuori da ogni realta’ e un pochetto senza vergogna.
GRAZIE LEO PER AVER CONTRIBUITO ALLA CESSIONE DI HUNTELAAR. Ma chi lo rimpiange, chi lo vuole?
Ma Robinho tutta la vita. Almeno non incescpica sul pallone e si muove come un giocatore di calcio
Borriello era 10 volte meglio di Huntelaar per stare in mezzo a Ronaldinho e Pato. Huntelaar non teneva un pallone tanto era scarso. Credevo che solo RDV potesse apprezzare un coso simile ma mi sbagliavo
Huntelaar vale 10 Borriello, non scherziamo.
ma va
Huntelaar nel Milan ha fornito qualche spazzo di buone prestazioni. Non era adatto al gioco di Leonardo così come altri giocatori, come Gattuso. Il gioco e gli schemi di una squadra vengono impostati dall’allenatore. Vorrei ricordare che con Allegri Rino è stato uno dei protagonista nella conquista del 18.mo scudetto. Allegri imposta le partite in modo molto differente da quel che facevano prima Ancelotti e dopo Leonardo. Ancelotti non volle cedere Pirlo al Chelsea(il Milan avrebbe ricavato un bel gruzzolo di milioni). Dopo il 2007 il Milan è andato in calando pur avendo il badget ingaggi più alto della serie A. Necessari i cambiamenti anche se il gioco di Allegri oggi appare sparagnino e spesso a San Siro non ci si diverte. Ibrahimovic è pedina determinante per il gioco dell’attuale allenatore. Una dipartita di Ibra significherebbe anche la fine del rapporto di lavoro con Max Allegri. Questo non è auspicabile perché, a mio avviso, il Milan riuscirà a vincere il prossimo campionato. Scusate se ho fatto un po di slalom tra i vari argomenti.
PS wikipedia fa passare Ibra per un campione. Su dai non scherziamo
La Germania ha preso 5 gol dalla Svizzera.
Saluti a Cantù