E’ quasi completo il quadro delle squadre qualificate agli ottavi di finale di Champions League, tra cui, unica italiana per ora, c’è anche il Milan. I ragazzi si vanno ad aggiungere, nel gruppo C, al Malaga che si fa raggiungere sul 2-2 dallo Zenit a San Pietroburgo, dopo aver finito il primo tempo in vantaggio per 2-0. L’unico verdetto ancora da decidere nel nostro girone è la qualificata all’Europa League, con Zenit e Anderlecht che, a causa degli scontri diretti completamente pari, devono cercare di fare in qualunque modo meglio dell’altra, in una sfida a distanza non esattamente eccitante.
Nel gruppo A, invece, la Dinamo Kiev è sicura di passare all’Europa League: nonostante la sconfitta casalinga ad opera del PSG (per mano di una doppietta di Lavezzi) tale contentino le è assicurato dal secco 3-0 del Porto sulla Dinamo Zagabria, che rimane ancora a secco di gol in questa competizione e subisce l’undicesima sconfitta consecutiva in Champions’ League. La sesta giornata vedrà lo scontro diretto tra PSG e Porto: mi sembra superfluo dire per chi tiferemo, considerando che una non vittoria del PSG ci aprirebbe la possibilità di un confronto non troppo ostico – anche se il Porto, da anni sottovalutato, riesce sempre ad esprimere un bel gioco.
Altri due clienti non troppo ostici – per quanto si possa dire di ciò per due tra le prime sedici squadre d’Europa – potrebbero essere Arsenal e Schalke. Entrambe hanno vinto, gli inglesi per 2-0 sul derelitto Montpellier, i tedeschi per 1-0 su un Olympiakos già in Europa League. Si deciderà tutto all’ultima giornata: l’Arsenal deve vincere, sperando che la squadra di Gelsenkirchen non faccia altrettanto contro un Montpellier che fa risaltare una volta di più quale grande impresa abbia fatto Ancelotti riuscendo a perdere la Ligue 1 contro siffatti giocatori.
Una squadra che sarebbe invece dura da sconfiggere sarebbe il Borussia Dortmund. Certo, a prima vista verrebbe da gioire, dato che il pericolo ha un nome meno altisonante rispetto al Real Madrid secondo. Ma la squadra di Klopp continua ad esprimere come da qualche anno a questa parte un gioco spumeggiante in giro per l’Europa, con marcature di Gotze, Reus e una doppietta di Lewandowski. Il Real Madrid, per colpa di un inesistente rigore su fallo fuori area di Arbeloa (tra l’altro espulso) si è visto raggiungere dal Manchester City: ma gli uomini di Mancini sono comunque fuori, con solo una flebile speranza di andare in Europa League. Era Ibra che all’Inter non rendeva in Europa?
Se la giornata di mercoledì ha già deciso tutte le qualificate, da martedì arrivano ancora alcune posizioni da decidere all’ultima giornata. La prima, stranamente dato il continuo incensamento di tale squadra da parte di tutti i media nazionali, è quella della Juventus. Certo, dopo la vittoria sul Chelsea che è costata il posto a Di Matteo (sostituito nientepopodimeno che da Benitez), il biscotto con lo Shakhtar, squadra che l’episodio del gol di Luiz Adriano (momentaneo 1-1 nel 2-5 rifilato a domicilio al Nordsjaelland) ha dimostrato di non essere una maestra del fair play, pare molto probabile. Del resto, meglio due feriti che un morto, come dice spesso il buon Buffon.
Quasi tutto chiuso nel gruppo F: il Bayern, però, non va oltre un pareggio in rimonta contro il Valencia, nonostante gli spagnoli giochino la maggior parte della partita in 10. Discorso aperto, dunque, per il primo posto, per conquistare il quale il Valencia deve assolutamente fare meglio del Bayern, non avendo gli scontri diretti a suo favore: io tifo per loro, che nonostante un super-Soldado non hanno certo quella potenza e quella tecnica dimostrata sempre dai tedeschi. Nell’altra partita, il Lille batte il Bate Borisov, che però pare certo del passaggio all’Europa League.
Il gruppo G invece ci dà subito una delle probabili avversarie dei ragazzi agli ottavi, conoscendo la nostra proverbiale sfortuna nei sorteggi: il Barça, infatti, si sbarazza con semplicità dello Spartak a Mosca, con un gol di Dani Alves e due di Messi, ma soprattutto con quella semplicità che era mancata ai catalani nell’eccesso di tiki-taka mostrato nell’ultima disastrosa prova di Glasgow. Il Celtic, che era uscito benissimo da quella partita, vede invece complicarsi il discorso qualificazione, scivolando inaspettatamente in casa del Benfica. Gli scontri diretti sono a favore dei portoghesi: ma la squadra di Lisbona se la dovrà vedere con il Barça, che ha le potenzialità di vincere con vari gol di scarto anche schierando chi solitamente occupa la tribuna.
Situazione assolutamente uguale nel gruppo H: a 12 punti c’è il Manchester United, già sicuro del primo posto. La squadra di Ferguson, però, scivola ad Istanbul contro il Galatasaray, a causa di un gol di Burak Yilmaz (a lungo obiettivo della Lazio, cercato per mesi e poi sfumato all’ultimo). Gli uomini di Terim tornano dunque favoriti nel discorso qualificazione, a causa degli scontri diretti favorevoli contro il Cluj: i romeni vincono contro il Braga – ormai fuori da tutto – e rimangono a sette punti. Ma Fergie, esattamente come Vilanova, non è avvezzo al lasciar correre. Non sono mica il Milan…
1 commento
il Braga sotto con Galatasaray e Cluj è la prova provata che il livello del calcio italiano è crollato se la terza del campionato italiano si fa eliminare da questi