Per noi italiani, la sfida clou di questi playoff di Champions League privi, a differenza dell’anno scorso, di grandi squadre è sicuramente il doppio confronto tra Udinese e Sporting Braga. La partita d’andata, disputata nella splendida cornice dello stadio di Braga (scavato nel fianco di una montagna), si è conclusa con un pareggio giusto per un confronto che ha regalato alle due squadre un tempo per parte. Infatti, se il primo tempo è stato completamente di marca friulana, con il gol di Basta e tantissime altre azioni d’attacco (che però hanno spesso pagato la scarsa forma di Armero e la sterile vena realizzativa di Di Natale), il secondo tempo ha visto un dominio dei portoghesi, che si sono portati al pareggio con il centrocampista Ismaily. Le molte occasioni del Braga sono state comunque neutralizzate da un ottimo Benatia e da un Brkic in gran forma, due giocatori che (a differenza dei due citati prima) si sono dimostrati già pronti per l’inizio del campionato.
La sorpresa dei playoff, però, è arrivata da Limassol (anche se la partita si è giocata nello stadio dell’Apoel Nicosia), dove i ciprioti dell’AEL, in una sfida equilibrata, hanno sconfitto per 2-1 l’Anderlecht. Primo tempo concluso sull’1-0 per l’AEL, mentre nel secondo tempo, al pareggio belga di Mpokani, la squadra (ben poco, a dire il vero: basti vedere gli effettivi) cipriota ha risposto con Rui Miguel. La qualificazione, comunque, non è ancora in tasca: ai belgi basta un 1-0 a Bruxelles. Stesso risultato che, in Slovenia, può bastare nel ritorno al Maribor, sconfitto 2-1 dalla Dinamo Zagabria. La partita della Dinamo è ruotata tutta intorno a Milan Badelj, all’ultima partita nella squadra croata prima di passare all’Amburgo, ma comunque schierato: dopo un’autorete nel primo tempo che aveva riportato sull’1-1 il Maribor, ha rimediato al 75°, congedandosi dalla sua ormai ex-squadra offrendole una buona possibilità di passare il turno.
Strane connotazioni geopolitiche, oltre al derby jugoslavo tra Maribor e D.Zagabria, ha assunto anche la sfida tra Malaga e Panathinaikos. I greci, in un inusuale “derby della crisi” hanno affrontato gli spagnoli del Malaga, la cui situazione finanziaria, oltre che dal gorgo di debiti in cui versano abitualmente tutte le squadre della Liga, è ulteriormente resa difficile dal ritiro dalla squadra degli sceicchi che l’avevano comprata solo due anni fa. Con i residui degli anni di vacche grasse, comunque, gli spagnoli hanno vinto 2-0: reti di Demichelis e di Eliseu. In campo, tra gli altri, Enzo Maresca e Fabrice Olinga, che pochi giorni fa era diventato, a 16 anni e 3 mesi, il più giovane marcatore della Liga. Sarò pure il più giovane dei redattori, ma tra un po’ inizierò a sentirmi vecchio anch’io… 2-0, con doppietta di Rodionov, è stato anche il risultato della partita tra gli ex-avversari rossoneri del BATE Borisov e gli israeliani dell’Hapoel Kiryat.
Per quanto riguarda le sfide di martedì, il big match è sicuramente rappresentato dal ritorno, per la prima volta nella moderna Champions’ League, del Borussia Mönchengladbach. Ma i tedeschi, privi delle stelle dell’anno scorso, non hanno esordito in maniera positiva: dopo il gol di Ring, si sono fatti rimontare dalla Dinamo Kiev (per il primo anno senza Sheva) grazie a due gol di Mikhalik e Yarmolenko, e un’autorete di De Jong ha completato l’opera. Qualificazione in saccoccia anche per il Celtic, rimasto unica squadra di Glasgow ai vertici per il fallimento del Rangers, che ha sconfitto in trasferta l’Helsingborg (di cui ricordiamo una celebre vittoria con l’Inter nel 2001) con gol di Commons e Samaras.
Un’altra sorpresa, dopo quella dell’AEL, è stata la vittoria 2-1 del Cluj sul favoritissimo Basilea, carnefice del Manchester United nello scorso girone di Champions’ League. Al vantaggio iniziale di Marco Streller, ha risposto la doppietta di Modou Sougou. 2-1 casalingo, invece, il risultato dello Spartak Mosca sul Fenerbahce, con gol di Kombarov ed Emenike, intervallati da una rete di Dirk Kuyt. Solo tredici minuti per l’ex juventino Krasic, chiuso da Moussa Sow. In conclusione, è da citare la vittoria del Copenhagen per 1-0 sul Lille: gol di Cesar Santin, ma il vero protagonista della sfida è stato il portiere dei danesi Wiland, autore di un’ottima prestazione culminata con il rigore parato, ancora sullo 0-0, a Payet.
15 commenti
Vai al modulo dei commenti
il primo tempo completamente di marca friulana??? avrà superato il centrocampo 4 5 volte…. bah….
dai che nel primo tempo non ha giocato male
se lo confrontiamo con il secondo ehh , dove erano in chiara difficoltà
non ho visto il secondo tempo, ma il primo per me ha giocato male…davanti mancava muriel ma a centrocampo a parte williams il livello mi sembra molto basso…
pare che ze love torni al genoa…
meno male che Allegri si è impuntato , almeno questa volta ha fatto la scielta giusta 🙂
allegri ha fatto 2 nomi alla società di attacanti da prendere subito Nenè ed un altro che non ho ben capito
Smontate il teatrino che avete tirato su ieri per Zio Edoardo. E imparate ad aspettare l’ufficialità prima di farvi scoppiare il fegato.
A questo punto io continuo a sperare nel ritorno di Kakà. So che servirebbe un miracolo ma credo che il Presidente possa farlo.
Perché smontiamo il teatrino? La società ci aveva provato. E’ il giocatore che ha rifiutato.
kakà è sempre più vicino al ritorno
a Milanello i brasiliani sono sicuri
ma basterà kakà per essere competitivi ?
serve almeno un terzino sin. ed un centrocampista
Dimenticavo: Handanovic, Silvestre, Guarin, Pereira, Gargano, Mudingayi, Cassano, Palacio. 55 milioni spesi su otto giocatori nuovi. Altro che Inter che non spende. La crisi c’è solo per noi, a quanto pare.
l’anno scorso quanto ha speso??? e due anni fa????
E perché quanto ha speso il Milan l’anno scorso, e quando ha ceduto Kakà?
Abbi pazienza,ma l’Inter veniva/viene da 4 sessioni di mercato in cui non aveva preso nessuno;
l’unico allenatore che aveva ricevuto giocatori è stato Leonardo,dove uno di quei giocatori (Kharja) era pure un prestito.
Ora,dopo un anno disastroso,non si può pensare che l’Inter non intervenisse sul mercato,anche perchè certi giocatori erano/sono da sostituire per forza,perchè
lo impone la biologia….capisco che un’Inter che non prendesse più nessuno per sempre potesse essere una vostra bella idea,ma a tutto c’è un limite.
Senza contare che non mi sembra che siamo andati a prendere Messi e Rooney….
La verità sul Milan è che Galliani,nell’estate 2010,ha sconfessato ogni sua dichiarazione fatta dal 2007 al 2010 (è tutto nero su bianco e facilmente recuperabile)
e per togliere lo scudo all’Inter (rischiando pure…) ha fatto un mercato non importante,di più,dove al Milan,tra prestiti e acquisti (che significano cmq ingaggi) sono arrivati oltre 13 giocatori,più tutti gli ingaggi della vecchia guardia. Non parliamo poi di quello di Ibra.
Chiaro dunque che il Milan ha potuto resistere in questa situazione a malapena due anni,perchè tra una roba e l’altra era finito completamente fuori budget.
E non posso essere smentito,perché fare i conti su queste è facilissimo,senza contare,tra l’altro,che il Milan continua ad essere la Società italiana che fattura di più. no no,my friend,la verità è che l’anno scorso,Galiani economicamente ha pisciato fuori dal vaso, perchè davvero voleva “impedire che l’Inter continuasse a vincere” -parole testuali di Galliani -.
Uno scudettino è costato,a conti fatti,uno sfacelo societario sul piano finanziario,senza contare tutti i cazzi di Silvio e delle sue aziende.
Risultato? Che poi finisci a sperare che Kakà passi da 10 a 5 milioni di ingaggio (che al lordo per il Milan sono cmq 10) e finisce anche che ti vedi rifiutare da uno come Zè Eduardo.
Mi spiace,perchè non è che noi all’Inter stiamo messi tanto meglio; Galliani è un ottimo dirigente,ma la situazione attuale non è figlia del caso.
Matto basta con questa leggenda che nel 2010 il Milan ha cambiato tutto. Ha sempre avuto un passivo contenuto (sui 70 milioni) sia quando perdeva che quando vinceva, a meno di cessioni eccellenti che hanno preparato quell’annata.
L’Inter doveva recuperare oltre 300 milioni di passivo dopo il triplete. Non ha recuperato proprio nulla
Ragazzi ragazzi. Mi mancherete tanto. A breve probabilmente vi lascerò perché non avrò praticamente più tempo per il calcio.
Prima però farò un post sul nuovo Milan per salutare tutti.
Su Ze Eduardo il Milan lo aveva praticamente preso ma sui social network è scoppiata un gran casino di tifosi che sbeffeggiavano l’ operazione. Poi c’ è stato il fatto della prova che ha indispettito il giocatore. Al suo posto avrei fatto lo stesso. Non è mica un ragazzino di 16 anni che si mette a fare i provini per entrare negli allievi nazionali.
Meglio cosi. In ogni caso sarebbe stata un operazione sbagliata. Approfittiamone per spingere su Kaka (che in coppia con Pazzini potrebbe fare bene) e per tirare su Ganz che è un bel giovane prima di perderlo a cazzo come Astori e Matri.
L’ Inter quest’ anno è più forte di noi. Si è rinforzata tanto di tanti buoni giocatori. E’ migliore di noi in tutte le zone del campo e ha un grande allenatore emergente. Io non credo che con Allegri si possa andare oltre il quinto posto
mi dispiace molto se ti perdiamo DNA
l’arrivo di Kakà lo danno quasi certo a Milanello ,
penso che per per essere competitivi con l’Inter e la Roma serve un centrocampista o un terzino sinistro di qualità
l’attacco con Boateng Kakà Pazzini Robinho e Pato dovrebbe essere ben completo , senza contare che abbiamo i giovani Ganz e Boateng della primavera
qualche dubbio sulla posizione di Montolivo come mediano ma con la samp vediamo come va
dilemma chi farà il terzino sinistro titolare ?