Destinazione Tricolore: la sfida prosegue, anche dopo la batosta

L’8° giornata di campionato è, per Juventus e Roma, la giornata del post-sconfitta europea. Scioccante per i giallorossi, e penalizzante come non mai in classifica per i bianconeri.

Niente venerdì e lunedì, e nemmeno anticipi delle 12.30 per questo turno, su due giorni per lasciare spazio all’infrasettimanale. Trio di gare al sabato: si comincia con Empoli-Cagliari alle 15, poi la sfida-salvezza (almeno con questa classifica) nonché derby emiliano Parma-Sassuolo alle 18, e in serata subito uno scontro difficile per la Roma uscita con le ossa rotte dalla notte europea di martedì. Ai capitolini tocca infatti la Sampdoria di Mihajlovic e Ferrero, sorprendente terza in classifica. A Genova. Roma priva di Maicon e Manolas, per una partita di sicura attrattiva.

Il pomeriggio di domenica è scaglionato in due parti: tre partite alle 15, con Chievo-Genoa, Udinese-Atalanta, ma anche con Juventus-Palermo. Possibilità di ripartire per la Juve di Allegri, e anche un’opportunità ghiotta di allungare sulla Roma, vista la differenza piuttosto netta di difficoltà tra le partite delle due rivali per lo scudetto. Alle 18 tocca al trittico Napoli-Verona, Cesena-Inter (scelta da Sky per la rete ammiraglia) e Lazio-Torino, altra gara molto interessante tra probabili sfidanti per l’EL. Tutte le nostre attenzioni saranno però rivolte alla serata, alla partita che chiude l’8° turno. Milan-Fiorentina, a San Siro. Partita che negli ultimi due precedenti in casa non ha portato bene, con un 1-3 e uno 0-2 -paradossalmente il Milan andò meglio al Franchi, 0-2 l’anno scorso e 2-2 nel 2013, nel famoso scontro diretto del mancato rosso a Montolivo “compensato” da un rigore che non c’era ai viola e uno non dato su un mani di Roncaglia, anche se poi quella stagione passò alla storia come quella del “rigore per il Milan”-.

La squadra di Montella è partita male ed è a quota 9 punti, in undicesima piazza. Previsto ancora il 4-3-3 per il Milan, con: Abbiati; Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Poli, De Jong, Muntari; Honda, El Shaarawy (Menez), Torres. Sarebbe un errore -va detto- confermare l’altalenante Abbiati anche dopo il rientro di Diego Lopez, e pare proprio che sarà così. Le formazioni dell’antivigilia vedono ancora Torres in campo, se Menez dovesse entrare sarà ancora a scapito di El Shaarawy. Si rivede Saponara in panchina, Muntari dovrebbe essere preferito a Bonaventura. Per la Fiorentina 4-3-1-2, con: Neto; Tomovic, Rodriguez, Savic, Alonso; Kurtic, Borja Valero, Aquilani; Fernandez; Cuadrado, Babacar. Gomez ancora fuori. Milan atteso a una conferma, dopo l’accelerazione in classifica data dalla doppia vittoria “veronese” contro Chievo e Hellas. L’altalenante Fiorentina di questo inizio è battibile, ma contro il Milan storicamente triplica le proprie forze.

3 commenti

  1. Che differenza e che pacatezza nel tuo commento! Bravo Piter! I milanisti non si lasciano ingannare dai risultati apparentemente estemporanei, dei toscani, così come possono essere stati sia la sconfitta interna con la Lazio che la vittoria contro la capolista greca Olympiakos. Il Milan, questo Milan, è forte anche se in fase di miglioramento e crescita. Non ci esaltavamo prima e non abbiamo timori reverenziali ora. Anche se è vero che negli ultimi tre confronti i fiorentini hanno sempre vinto a San Siro. Ribadisco che il mio unico timore è l’arbitro. Un personaggio che alterna buone prestazioni, per me quasi buona la direzione in Sassuolo-Juventus, a prestazioni scadenti come quella di Milan-Napoli della passata stagione. Non mi faccio ingannare dal fatto che un toscano diriga una squadra toscana. Tra fiorentini e livornesi c’è forse un campanilismo che va al di la dell’esasperato. Chiederei all’amico Antonio Nocerino una spassionata valutazione su questo direttore di gara. Per quanto riguarda la partita premetto che approvo in toto le scelte di Pippo. Diego Lopez è un grande professionista così come spero lo possa diventare Jeremy Menez. La panchina da titolari non è una esclusione tecnica. E’ una necessità contingente il momento della squadra. Accettare le scelte dell’allenatore, senza mugugni, è già il primo sintomo che il Milan sta realmente tornando grande!

  2. Destinazione Tricolore

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH (cit.)

  3. Nel caso ti fosse sfuggito, è una rubrica sulla serie A.

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