Tra Chievo e Napoli, su e giù.

Domani si va Napoli, terza trasferta in una settimana, ma lasciamo che a lamentarsi del calendario sia colui che giovedì giocherà (dopo la gara di sabato) la terza partita consecutiva il casa.
Sarà una partita molto difficile, contro uno degli avversari più in forma del campionato, carico con il morale al massimo e che in queste partite davanti al pubblico del San Paolo riesce sempre a dare il meglio di sè.
Guardando i risultati e, checchè se ne dica, pure il gioco possiamo dire che anche noi siamo in un buon momento e sarebbe bello concludere questo mini-ciclo lontano da San Siro con la quarta vittoria consecutiva.
La formazione non dovrebbe essere molto diversa da quella vista nelle ultime apparizioni, la coperta è corta e le assenze di Gattuso e Jankulovski (almeno fa numero) non consentono un gran turn-over.
Ci arriviamo forse un po' stanchi, il 4-3-3 ci fa belli, ma l'impressione è che si spendano molte energie; ci arriviamo però con due certezze, consolidate dal posticipo di Verona, una è in postivio, l'altra in negativo.

Partiamo da quest'ultima che è il rendimento insufficiente di Klaas-Jan Huntelaar. Avrebbe bisogno probabilmente di ancora un po' di tempo, ma per lui parlano i fatti: zero gol, zero partecipazione alla manovra, zero movimenti interessanti. Domenica sera mi sembrava di vedere in campo Gilardino. Incredibilmente uguali. Espressione impaurita, stesse sponde inutili, stessa capacità di nascondersi dietro all'avversario.
Il Milan ha giocato bene, lui no; e quando è entrato Borriello, non Fernando Torres, la differenza si è vista tutta. Ora si fa dura per l'Olandese, in questo momento è la terza punta e la cosa, sinceramente, non mi dispiace. Dispiace di più per quei 15 milioni…

La certezza in positivo è sicuramente Sandrone Nesta. Oddio, parlare di certezza quando si ha a che fare con Sandro è un azzardo, conosciamo la sua carriera e sappiamo che l'infortunio è quasi una costante.
Ma in questo momento non ci penso, mi godo questo spettacolo di difensore, uno che ha ricevuto un talento eccezionale ma a cui il calcio ha tolto anche molto, penso ai tre Mondiali interrotti per problemi fisici o alla scorsa stagione. Però vederlo giocare è bellissimo, la forza di Terry con l'eleganza di Zidane, altro che il goffo Lucio.
E' tornato quando sembrava finito, è tornato il Nesta migliore, quello in grado di reggere da solo la difesa e non solo: questo Nesta ha qualcosa in più, la consapevolezza di essere un leader.
E' sempre stato un ottimo difensore, ma molto silenzioso, oggi invece è colui che si è assunto il peso dell'eredità di Maldini. Parla molto di più e lo fa da leader, da capitano, senza ricorrere alle solite banalità, dice le cose come stanno, come è giusto parlare.
Non so per quanto reggerà su questi ritmi, finchè dura voglio godermelo, un difensore così non nasce tutti i giorni.