Campionato, Champions League, Copa del Rey, Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea e Mondiale per Club, tutte finite in bacheca al Camp Nou.
E con pieno merito, perchè il Barcellona è stato stellare, fantastico, meraviglioso, tutti gli aggettivi non bastano a descrivere questa squadra. Un altro calcio. Un calcio fatto di possesso palla veloce, giocate a due tocchi, da parte di tutti, non solo delle stelle.
E' disumano come chiunque giochi, che sia un trentenne o il primo ragazzo che viene lanciato sappia giocare così rapidamente e controllare la palla senza mai sbagliare.
Sembrano nati per giocare insieme, quando in realtà sono una squadra che non si conosce da molto. Il merito è essenzialmente di Guardiola, lui sì uno speciale, uno che ha portato tanti cambiamenti dentro e fuori al campo (abolendo ad esempio il ritiro pre-partita).
Speciale anche fuori dal campo, uno che invita Carletto Mazzone (suo allenatore ai tempi di Brescia) ad assistere alla finale di Champions e che dopo averla vinta dedica uno dei primi pensieri a Paolo Maldini, parole dolcissime e commoventi, ma soprattutto spontanee.
Merito anche della politica dei giovani, un esempio per questo povero Milan; metà squadra è uscita dalla cantera: certo, un Messi non nasce tutti i giorni ci vuole un lavoro negli anni.
La fine dell'anno è tempo di bilanci e classifiche, ma in questo caso è tutto troppo facile: Messi miglior giocatore, dietro a lui Xavi e Iniesta senza dimenticare Puyol e Pique. Guardiola miglior tecnico, Barcellona squadra più divertente, Pedro come possibile rivelazione del prossimo anno. Insomma dominio blaugrana a tutto campo.
Ripetersi è sempre l'impresa più difficile, ma le carte in regole ce le hanno tutte, staremo a vedere.
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: dal 28 dicembre al 2 gennaio sarò assente, ma il blog è in buone mani. Quelle di Diavolino.