Milan – Juventus: le ultime da San Siro

La partita più dura del campionato, e si sa. Nella serata del 22 ottobre, dopo il derby della Lanterna un’altra grande classica del calcio italiano che il Milan (a parte nella stagione 2013) negli ultimi 5 anni ha sempre steccato.

Le ultime indiscrezioni sulle formazioni parlano di conferma dell’11 titolare tipo, sia per Montella sia per l’ex Allegri; il 3-5-2 a disposizione dei bianconeri può addirittura permettersi, infortuni esclusi, di lasciare in panchina Marchisio, Cuadrado e Mandzukic. Partita sulla carta impari, ma doveva esserlo anche la finale di Coppa Italia di maggio dove il Milan aveva retto e a tratti giocato meglio per 117′ (ma prima o poi il gol della Juve arriva come una scure). 4-3-3 confermato per Montella con: Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli, Bonaventura; Suso, Bacca, Niang. Sosa resta in panchina, dove si rivede anche Ely a causa delle tantissime assenze in difesa (hanno dato forfait anche Calabria e l’oggetto misterioso Vangioni).

I bianconeri rispondono con Buffon; Barzagli, Bonucci, Benatia; D. Alves, Khedira, Hernanes, Pjanic, Alex Sandro; Higuain, Dybala. Squadra devastante, checché ne dicano i “nostalgici” per cui le riserve delle riserve del 1994/95 sarebbero meglio anche di Messi. Ma proprio per questo non dobbiamo darci per vinti: anche le squadre “perfette” sono perforabili (come con l’Inter) e dopo 3 gare consecutive in cui le due squadre si equivalevano e ha vinto la Juve un’inversione di tendenza potrebbe anche starci. Anche solo un pari per far vedere che ci siamo e che gli episodi non ci condannano sempre; certe partite come con Torino o Sassuolo non le avremmo vinte solo l’anno scorso o due anni fa.

2 commenti

  1. Sognavo d’essere ancora bambino tra i compagni di gioco all’oratorio. Mi avvicinavo al mio più caro amico, con l’album delle figurine, e gli chiedevo se, lui che era ricco di doppioni, volesse scambiare la figurina di Higuain con quella di Bacca che fortunatamente avevo doppia. Lui mi chiedeva Donnarumma e De Sciglio e mi avrebbe dato in cambio di Hernanes, Pjaca e tre altre figurine, doppie, a mia scelta. Mi tenevo le mie figurine. Così decidemmo di avvicinarsi al classico muretto:-giochiamocele- Giochiamo questa partita! Montella ha predicato di tenere la ‘testa fredda’ ed i piedi ben piantati per terra. Svolazzi e voli pindarici sono vietati…Ci giochiamo il futuro! Già il futuro prossimo che è fatto di tante giovani promesse che vestono di rossonero. Ci giochiamo anche la possibilità di far rimanere quello che io chiamo da tanto il ‘capitan futuro del Milan’: Mattia De Sciglio. La ricostruzione di un Milan fondato su giovani italiani è stata forse l’ultima intuizione di quel geniaccio di Silvio Berlusconi. Se queste sono le volontà ‘testa-mentali’ nessun giovane, cresciuto nel vivaio del Milan, dovrà essere mai ceduto. Neppure quello che io paragono, con ‘megalomania Liedholmiana’, a Cristiano Ronaldo: M’Baye Niang. Teniamoci i nostri giovani e giochiamo. Abbiamo in porta il nuovo Lev Ivanovich Yashin che ho avuto la fortuna di veder giocare…Un portiere imbattibile persino su calcio di rigore. Ripartiamo da li, dalle certezze e dalla buona sorte che, anche grazie a Sinisa Mihajlovic che ha avuto il coraggio di far debuttare come portiere un sedicenne, ha cominciato a sorridere al Milan. Il vento è cambiato? Allora vediamo di non mettere le vele controvento e cerchiamo di far prendere la giusta scia al ‘Vascello Rossonero’ per salpare verso la meta agognata dall’irrazionale amore e dalla passione del popolo Rossonero!

    1. Come sei poetico Borgo! Ti invidio.
      Io invece ho indossato una pesante armatura piena di irti aculei per cercare di difendermi dall’assalto degli invincibili guerrieri alati.
      Tensione a mille e ansia a gogò.

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