Il vero scoglio sarà domenica. Questa partita con l’Irlanda resta un modo per far rifiatare alcuni giocatori e farne entrare in forma altri, con particolare attenzione ai cartellini che si azzerano a partire dai quarti (ma ne bastano due gialli per rimediare una squalifica, come in tutte le fasi finali).
E chiaramente affrontare la Spagna privi di qualche titolare non sarebbe il massimo. Diciamo anche che l’Irlanda deve vincere per qualificarsi e probabilmente giocherà a tutta; il girone vede proprio irlandesi e svedesi fermi a quota 1, con la differenza reti che penalizza i verdi di Martin O’Neill. Di là si gioca Belgio-Svezia, con i belgi strafavoriti e in cerca del secondo posto matematico (basta un pari vista la vittoria nello scontro diretto con l’Irlanda). Via al turnover, sempre 3-5-2 con: Sirigu; Barzagli, Ogbonna, Darmian; De Sciglio, Florenzi, T. Motta, Sturaro, El Shaarawy; Zaza, Immobile. Unici “superstiti” Barzagli, Darmian e Florenzi: il primo è l’unico difensore senza cartellini gialli a carico, i secondi non hanno giocato tutte e tre le partite a tutta.
4-4-1-1 per l’Irlanda, con: Randolph; Coleman, Keogh, O’Shea, Brady; McClean, Whelan, Quinn, Hendrick; Hoolahan; Long. Ma più che l’Irlanda stasera, la mente è già a lunedì prossimo contro la Spagna, clamorosamente seconda nel proprio girone dopo aver fatto tanti errori contro la Croazia. Paradossalmente un’Italia così, solida e basata sulle ripartenze veloci, può fare molto male a una squadra a cui piace “fare” il gioco; lo si è visto con il Belgio mentre si è faticato di più con la Svezia notoriamente meno tecnica. Staremo a vedere, di certo stasera non ci sarà pressione sugli 11 in campo se non quella di evitare cartellini.