Dopo la clamorosa vittoria tedesca sul Brasile ospitante -che avevo pronosticato nel sondaggio, ma non avrei mai pensato con questo scarto– si gioca un’altra rivincita nel Mondiale delle sorprese. A San Paolo, ecco di scena Olanda-Argentina.
Brasile-Germania doveva essere la rivincita del 2-0 senza appello che nel 2002 consegnò la quinta coppa ai verdeoro. Ed è andata come tutti sappiamo, forse peggio che a Italia e Spagna. Stasera, soprattutto per l’Olanda, la semifinale assume tutt’altro sapore. Perché la sfida con l’Argentina di Sabella è un classico mondiale, sebbene meno pubblicizzato di quelli che coinvolgono azzurri e verdeoro. Una finale vinta dai sudamericani; nel 1978 (mondiale in casa, con pesanti ombre sulla dittatura di Videla) l’Argentina vinse 3-1 ai supplementari trascinata dal mattatore di quell’edizione Mario Kempes. E l’Olanda forse più forte dopo quella del calcio totale affronta l’Argentina di Aguero e Messi.
Per la banda di Sabella tanta, tanta fortuna; anche il quarto contro un Belgio spento ha visto l’ennesimo 1-0 (con gol bello, ma arrivato su un rimpallo) ma come detto precedentemente la garra e il fattore C spesso fanno la differenza, vedi gli azzurri nel 2006; e così l’Argentina due volte campione si trova, potenzialmente, a giocarsi il terzo titolo. Dopo la mossa del ct olandese atta ad impaurire i costaricani dal dischetto -le statistiche di Krul non è che fossero eccezionali- il portiere titolare tornerà Cillessen, ma in queste ore viene dato come probabile il passaggio al 3-4-2-1, con: Cillessen; Vlaar, De Vrij, Martins Indi; Kuyt, Wijnaldum, Sneijder, Blind; Depay, Robben; Van Persie. Per Sabella, 4-3-1-2 con: Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Perez, Mascherano, Biglia; Messi; Lavezzi, Higuain. Dopo una partita che entrerà nella storia per il risultato (leggasi anche: Inter e Roma non sono più sole) eccone un’altra che si preannuncia scoppiettante. E speriamo anche un po’ più combattuta.