Vasil Levski, ore 20.45. Si affrontano le selezioni di Italia e Bulgaria, per il debutto nel girone di qualificazione per i mondiali del Brasile 2014. Ve lo dico subito: probabilmente sarà un Italia targata Juve, ancora di più che in passato. Ovviamente Prandelli, da buon gobbo, non si scorda mai di mamma Juve: non lo faceva nemmeno quando le rovine della gestione Del Neri erano fumanti, figuriamoci adesso che siamo nella gloria della Juve di Conte. Non ci sarà più di un milanista titolare, anche perché i milanisti buoni, italiani e non, o sono spaccati, o sono svagati. Ma anche le simpatie/antipatie di Prandelli contano e non poco, ad esempio la pazienza dimostrata con Osvaldo, bel centravanti in rapidissima crescita, che veniva regolarmente convocato pure lo scorso anno quando invece dava ampie dimostrazioni di essere molto fumo e poco arrosto. Stesso discorso vale per Giovinco, una altro bravo attaccante, molto in forma e molto motivato, che, per il momento (stagione in corso a parte) ha fatto tantissimo fumo e poco arrosto.
Simpatia? Antipatia? Come giustificare altrimenti la panchina per Pazzini? E’ chiarissimo che se il milanista non fosse reduce da una fresca tripletta non sarebbe nemmeno stato preso in considerazione, come veniva poco stimato alla Fiorentina, allenata dal medesimo Prandelli, che gli preferiva quasi sempre Toni. Anch’io avrei preferito “quel Toni” al Pazzini degli anni di Firenze, ma una certa acredine tra i due è innegabile che ci sia. Ma “facciamo a capirsi”, come si dice dalle mie parti, Giovinco e Osvaldo sono due ottime scelte, e non grido certo allo scandalo per la mancanza del milanista nella formazione di partenza del match, ma ripensandoci bene ad uno dei due avrei potuto ben rinunciare per mettere alla prova Pazzini anche da titolare della nazionale.
In difesa avremo Ogbonna, un signor giocatore, accanto a, udite udite, Barzagli e Bonucci. La cui rispettiva, non dico titolarità, ma persino semplice convocazione, fatico ogni volta a spiegarmi. Ovviamente dal portiere fino al centrocampo tutto “made in Turin”. A centrocampo vediamo dunque schierato Pirlo, con le sue solite “doppie ali assorbenti” composte da Marchisio, Maggio e l’inossidabile Noce, che farà il suo solito lavoro di mediano col vizio del gol, ruolo a lui più che congeniale, ma ci tengo a sottolineare il fatto che il nostro centrocampista parte titolare perché incidentalmente, Vidal non può essere convocato da Prandelli, altrimenti, c’è da scommetterci, restava in panca pure il Noce.
Poi, come al solito inspiegabilmente… Giaccherini. Consentitemi il no comment sul valore di questo transfugo del Cesena. Il modulo sarà il 3-5-2 (anche perché si tratta di Juventus con la maglia azzurra e con gli stranieri sostituiti): mister Prandelli farà scendere in campo: Buffon, Ogbonna, Barzagli, Bonucci, Nocerino, Marchisio, Pirlo, Giaccherini, Maggio, Osvaldo, Giovinco. La Bulgaria scenderà in campo con: Mihaylov; Ivanov, Bodurov, Minev J., Manolev, Minev V.; Milanov, Gargorov, Gadzhev, Galchev; Popov
Tra le fila dei nostri avversari, e non solo, si parla un gran bene di Popov, il centravanti puro dei bulgari, squadra che comunque punta moltissimo sulla resistenza alla fatica e sulla compostezza dei ranghi, oltre che, come sempre, sul bel gioco, infatti si schiereranno col 4-3-3, (il modulo più amato dal ct Penev sin dai tempi del CSKA Sofia) tipico della concezione mitteleuropea e balcanica del calcio che viene visto principalmente come sport, e in quanto sport deve far divertire gli spettatori, cominciando da quelli presenti allo stadio. E per divertire cosa c’è di meglio di un 4-3-3 offensivo? Non dimentichiamo che le squadre balcaniche sono da sempre attentissime alle precise geometrie di occupazione delle zone, ed è risaputo, da un punto di vista geometrico il 4-3-3 è lo schema che consente ai giocatori di occupare in modo più uniforme il campo. In parole povere, Prandelli, a forza di schierare gobbi si è tirato contro uno Zeman. Ma, caro Cesare: non dirci che non lo sapevi!