Milan – Deportivo Olimpia: una incognita dall’Honduras

Gillette Stadium, ore 22.30. Va in scena stasera a Foxborough la seconda amichevole della tournée statunitense, un altro match del trofeo Herbalife World Challenge 2012. Questa volta ci contrapporremo ad una squatra honduregna: il Club Deportivo Olimpia. Il Club Deportivo Olimpia è la squadra storicamente più forte dell’Honduras ed ha vinto ben 24 titoli nazionali ma solo una coppa CONCACAF, il torneo internazionale del centro e nord America ma è anche l’unica compagine honduregna a poter vantare delle vittorie nella massima competizione continentale. La squadra nostra avversaria in Europa è praticamente sconosciuta, e non annovera alcun giocatore di rango tra le sue fila: tecnicamente dovrebbe essere una passeggiata per i nostri ragazzi, anzi, indipendentemente da questo per noi dovrebbe esserlo comunque.

Queste competizioni devono servire per affiatare il gruppo, un gruppo che quest’anno ha subito diversi stravolgimenti, dovuti e non; ed a mettere nelle gambe dei nostri calciatori minuti preziosi, applicare ed assimilare nuovi schemi, stabilire l’ordine dei titolari e delle riserve. Di sicuro non vi è alcuna necessità di spingere oltremodo rischiando infortuni: il ritmo compassato espresso da questo Milan estivo si addice benissimo al periodo; noi gli attributi dobbiamo preservarli per campionato e Champions League.

A proposito di schemi: vista l’eterna trattativa per Kakà, che ormai cuoce a fuoco lento da diverse settimane, sarà interessante vedere se mister Allegri continuerà a spingere sulla disposizione ad albero di natale (4-3-2-1), la preferita da Riccardino. Ad essere sinceri questo Milan, negli spezzoni di partita giocati con questo schema sembrava molto più a suo agio che col solito 4-3-1-2 allegriano, immutato da un paio d’anni. I nazionali italiani dovrebbero avere a disposizione un minutaggio maggiore rispetto alla sfida col Chelsea e sarà interessante vedere Montolivo alle prese con il primo match nel Milan (apparizione col Chelsea a parte) e Cassano.

Sì, Cassano, perché da Antonio aspettiamo risposte sul campo, sappiamo benissimo che non ha un gran cervello e che le conferenze stampa non sono il suo habitat naturale, ma dopo tutto quello che il Milan ed i milanisti avevano fatto per lui non ci aspettavamo tutta l’irriconoscenza mostrata nella famosa conferenza stampa durante l’europeo e tutte le ambiguità del suo procuratore avv. Beppe Bozzo. Ma con lui non c’é da stupirsi, l’irriconoscenza per lui è normale, in fondo non sono stato io che ho definito “Vecchio di merda” colui che lo aveva salvato dopo la terribile esperienza al Real Madrid, dove veniva descritto, nel migliore dei casi, un costosissimo bluff.

2 commenti

    • utentecasuale il 3 Agosto 2012 alle 17:22

    che bello, ieri sera ho conosciuto una ragazza di Milano, diceva di tifare milan; non sapeva chi fosse Franco Baresi.

  1. Era un’olgettina?

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