Forse non c’era nemmeno il bisogno di giocare al massimo contro un avversario così: i gobbi sono veramente una squadraccia. Per quanto possano correre non riescono a infilare tre passaggi di fila, l’impressione è che nemmeno giocando sei ore avrebbero messo in difficoltà Sandrone e Drago Silva. A proposito, che bella coppia che abbiamo, precisi, attenti, concentrati ed eleganti. Ieri sera però sono stati da applausi anche i due terzini, finalmente bravi anche in fase difensiva.
Ma torniamo un attimo alla Juve, perchè vederla ridotta così mi piace un sacco. Emblematico il primo gol: calcio d’angolo, bidon-Poulsen fa perdere il tempo a bidon-Melo che fa perdere il tempo a Manninger che la lascia e arriva Sandro. Roba da comiche. E allora ridiamo, ridiamo dell’anti-inter d’estate, di una squadra che negli ultimi anni ha buttato via tanti di quei soldi per acquisti pessimi e che ora dovrà cambiare qualcosa. Allenatore o dirigenti. O tutti e due. In bilico tra lo sguardo al futuro e un ritorno al passato (Bettega-Moggi-Lippi) i gobbi sono in pieno stato confusionale.
Noi torniamo a vincere a Torino a distanza di sei anni, quell’anno fu scudetto, quest’anno non credo. I motivi li ho già spiegati e rispiegati, finchè l’inter riesce sempre a portare a casa i tre punti noi non possiamo far altro che vincere e goderci il secondo posto. E magari strizzare l’occhio alla Champions, che ci costa!?
D’altronde, alzi la mano chi pensava a inizio stagione che avremmo rifilato tre pere a domicilio ai gobbi…
E quello di ieri è stato solo l’antipasto delle vendette, tra due settimane arriva il primo. Intanto Ciro è alla frutta, anzi al dolce…