Non lo avremmo mai detto: delle tre “strisciate”, l’unica che non è uscita dalla International Champions Cup con le ossa rotte è il Milan. Su tre partite ne abbiamo vinte due, contro l’unica vittoria (ai rigori) all’attivo per Inter e Juventus, e soprattutto concludiamo il torneo con una differenza reti in positivo. Non che il test contro una squadra di basso livello come quella statunitense sia effettivamente probante, anche in quanto ai rossoneri è bastata mezz’ora per poi addormentare la partita sul 2-0, ma è importante aver concluso il ciclo delle 5 amichevoli internazionali con un bilancio di gol in pari. Cosa che nessuno avrebbe pronosticato dopo i trenta minuti di follia contro il City: almeno non con tale linea difensiva, priva ancora di Abate, Mexes e De Sciglio.
Ma se abbiamo superato meglio delle altre grandi la fase estiva, è soprattutto merito della grande coesione dimostrata dalla squadra: nonostante le -numerose in difesa, soprattutto per quanto riguarda Silvestre – sbavature tecniche individuali, tutti i reparti hanno concorso alle manovre di gioco, e molti giocatori hanno dimostrato grande fluidità nel muoversi all’infuori della propria posizione di partenza, qualora necessario. Si pensi ad Emanuelsson, autore di una solida prova da terzino sinistro ma capace di dar spinta alla manovra anche verso il centro (dato che l’unica contromisura effettuata dall’undici di Bruce Arena è stata concentrare le forze della difesa dal suo lato), e El Shaarawy, che pur non trovando il gol è stato capace di spaziare su tutto il fronte di attacco, con l’effetto di liberare spazi per i compagni.
In particolare, gli statunitensi hanno lasciato praterie sulla nostra fascia destra, dove si è finalmente scatenato Niang: il giovane francosenegalese ha fornito un’ottima prestazione e, cosa che conta maggiormente, si è sbloccato. E’ stato sicuramente agevolato dalla pochezza dell’avversario, ma ha dimostrato una grinta indice della sua volontà di continuare l’esperienza a Milano. Ottimo e da sottolineare, soprattutto in confronto a un suo compagno di squadra sempre più ai margini dopo un precampionato indecente. La questione dei pochi gol dal reparto offensivo è stata zittita anche dal solito Balotelli, rapace nello sfruttare un’amnesia degli avversari sul fuorigioco e in seguito ottimo a lavorare di sponda (lo stesso Niang era stato ben servito poco prima del gol, non riuscendo a concretizzare un’ottima occasione).
Nella ripresa si sono barcamenati alla meglio Poli da terzino destro e Zaccardo da centrale difensivo, mentre la squadra è stata progressivamente infarcita di giovani della Primavera e la partita si è assestata nell’attesa del fischio finale. Un fischio che rappresenta la fine del precampionato: abbiamo finito di giocare, da domani, con il responso dei sorteggi, e soprattutto dai preliminari del 21 agosto, la faccenda si fa terribilmente seria. Ma con una condizione e soprattutto con una coesione tattica e mentale simile a quella dimostrata in questa sfida, non dobbiamo temere nessuno dei nostri cinque possibili avversari (PSV, Fenerbahce, Real Sociedad, Metalist Kharkiv e Paços de Ferreira, per la cronaca).
LOS ANGELES GALAXY – MILAN 0-2
Milan: Abbiati (Amelia 45′); Zaccardo, Zapata (Iotti 80′), Silvestre (De Jong 45′), Emanuelson (Constant 64′); Poli, Montolivo (Muntari 53′), Nocerino (Cristante 80′); Niang (Traorè 64′), Balotelli (Petagna 80′), El Shaarawy (Kingsley Boateng 80′). A disposizione: Pacifico, Pinato.
LA Galaxy:Cudicini;Dunivant, Gonzalez, Franklin, DeLaGarza, Leonardo; Sarvas, Juninho, Rogers; Robbie Keane, Donovan.
Marcatori: Balotelli 17′, Niang 40′;
Arbitro: Ted Unkel;
Ammoniti: DeLaGarza 38′, Cortois 70′
5 commenti
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Abbiamo il vantaggio di aver cambiato meno delle altre, alcune delle quali – come il Napoli – hanno fatto la rivoluzione.
Possiamo sfruttare questo vantaggio dato che il preliminare costringe Merdallegri a iniziare a lavorare da subito e non a cazzeggiare i primi tre mesi.
Sarebbe carino trovarsi a novembre in un’ottima posizione di classifica per convincersi che dobbiamo puntare in alto. Come la Juve due anni fa.
In tutto questo: dove cazzo è De Sciglio? L’unico per cui provo affetto in quella banda di metrosessuali e coglioni.
Condor stupiscici.
Diablo, quand’è che rifai l’header? Di quei 3 ci sono due pippe e uno sulla buona strada per diventarlo.
Mettici uno che fuoriclasse e combattente lo è da sempre e per sempre, cioè il Cav.
O, se non vuoi copiare AcSilvio, mettici Sciglio, Pippolivo (cit.) e Poli, che mi stupisce che gli espertoni non l’abbiano ancora chiamato Pippoli.
Si, mettici merdusconi nell’header. Fai un bel quadretto col truffatore!
Sei patetico!
Patetico sarai tu, che veneri un delinquente truffatore, come una zoccola!