Spagna travolgente, oggi tocca ancora a Sheva

Uno dei due gol di Torres

Spagna-Irlanda: una partita dall’esito scontato. Schiacciante vittoria della Spagna, che con un centravanti vero come Torres (che nella sfida contro di noi si è però dimostrato il dodicesimo italiano) è passata in vantaggio già al sesto minuto. Vantaggio che per l’85% è dovuto alla pippaggine cristallina del portiere irlandese: si è clamorosamente accasciato al suolo prima del tiro beccandosi una bella pera sul primo palo, indecente. Per il resto della prima frazione di gioco la Spagna continua con il suo gioco “iberico”, appunto, fatto di tanto possesso palla, passaggi corti, di prima; ma senza incisività. Gli irlandesi nel primo tempo prendono le misure al gioco degli spagnoli e li lasciano tirare solo da lontano, e non è la loro specialità.

Nel secondo tempo, di nuovo al 6° minuto parziale, Silva riesce con un banalissimo piatto a fare il tunnel a due difensori irlandesi, la palla finisce in rete per il meritato 2 a 0 ed il morale irlandese va sottoterra. Poi c’è davvero solo la Spagna: attaccano continuamente, senza fretta e senza sforzo, visto che il gioco col fraseggio di prima lento non comporta furiosi movimenti senza palla, e, niente sgroppate, niente fatica. Anche nel gioco copioso di tocchi – ma avaro di corsa – sta la bontà della ricetta spagnola.

Su una delle rare occasioni di contropiede, cercata e voluta facendo con pazienza alzare l’Irlanda fino oltre la metà campo, Torres punisce lo scarso portiere dell’Aston Villa: prima finta l’appoggio sul sinistro sbilanciando l’estremo difensore irlandese, poi lo fulmina col destro a fil di palo, di potenza. Torres esce ed entra Fabregas, schierato pure lui da attaccante e anche Cesc mette la  firma sull’incontro: da una defilatissima posizione sulla destra mette un pallone quasi impossibile a fil di (secondo) palo: imparabile. Per concludere, è facile essere il Barcellona con Messi in campo, ma è anche facile essere Messi con compagni come Xavi, Iniesta, Fabregas, Piqué o Busquets…

Oggi si giocano le partite del Girone D: Svezia – Francia e Inghilterra e Ucraina – Francia, un girone che, stando al blasone delle partecipanti dovrebbe essere tutto fuoco e fiamme e invece rischia di essere particolarmente noioso. Noioso come Inghilterra-Francia, due ex-grandi nazionali che non riescono a ritrovare il bandolo della matassa. La Francia, che ha però nei giovani molto promettenti il suo avvenire si scontrerà contro l’Ucraina che invece vive un momento molto particolare: sfavorita tecnicamente vive grazie al tifo del suo popolo in “trance agonistica” perenne. Un emozione collettiva nazionale, capace di risvegliare il talento di Sheva sopito sotto il peso degli anni e delle troppe soddisfazioni che si è tolto. Ma quando uno è un atleta vero, e un campione vero, bastano delle grandi motivazioni e si ritorna a primeggiare.

La Svezia di Ibra ha come al solito lo spogliatoio destabilizzato dalle turbolenze del milanista, ma questo è il suo modo di fare, e in Svezia dovrebbero esserci abituati. Ibra è odioso, insopportabile, decisamente da evitare, fintantoché non entra in campo e scrive divine poesie coi piedi e vince i match (e a volte i campionati), quasi da solo. In fondo cazziare tutto e tutti è il suo modo per caricarsi, sobbarcarsi sulle spalle la responsabilità di non poter sbagliare pena il mettersi in ridicolo è la sua maniera per bruciare le navi alle spalle come fece Pizarro. O vittoria o morte insomma. E stasera vedremo cosa combinerà contro gli inglesi, che per ora sembrano oltremodo feriti e destabilizzati dalle dimissioni di Capello, che dalla stampa inglese è stato dipinto come una sventura biblica ma che il suo sostituto, un rottame interista come Hodgson, rischia di riabilitare. Il problema è che, forse, all’Inghilterra, e non da oggi, mancano pure i giocatori decisivi. Tolto Rooney, chi c’è?

SPAGNA-IRLANDA 4-0 (1-0)
MARCATORI: Torres (S) al 4’ p.t.; Silva (S) al 4’, Torres (S) al 25’, Fabregas (S) al 37’ s.t.
SPAGNA (4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Xabi Alonso (dal 20’ s.t. Javi Martinez); Silva, Xavi, Iniesta (dal 35’ s.t. Santi Cazorla); Torres (dal 28’ s.t. Fabregas). (Valdes, Reina, Albiol, Juanfran, Pedro, Negredo, Mata, Llorente, Navas). All. Del Bosque.
IRLANDA (4-4-2) Given; O’Shea, Dunne, StLedger, Ward; Duff (dal 29’ s.t. McClean), Andrews, Whelan (Dal 35’ s.t. Green), McGeady; Keane, Cox (dal 1’ s.t. Walters). (Westwood, Forde, Doyle, Kelly, McSheane, Gibson, Hunt, O’Dea, Long). All. Trapattoni.
ARBITRO: Proenca (Portogallo).
NOTE Ammoniti: Xabi Alonso e Javi Martinez per gioco falloso; Keane e Whelan per gioco falloso. Spettatori 45.000. Tiri in porta: 14-3; tiri fuori: 8-2; angoli: 9-2; fuorigioco: 4-2. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’.

Ucraina (4-4-2): Pyatov, Gusev, Khacheridi, Mykhalyk, Rakitskiy; Yarmolenko, Nazarenko, Tymoshchuk, Konoplyanka; Shevchenko, Voronin.
Francia (4-3-3): Lloris, Debuchy, Rami, Mexes, Evra; Cabaye, A.Diarra, Ben Arfa; Nasri, Benzema, Ribery

Inghilterra (4-4-1-1): Hart, Johnson, Lescott, Terry, Cole; Milner, Parker, Gerrard, Walcott; Young; Welbeck.
Svezia (4-2-3-1): Isaksson, Lustig, Mellberg, Granqvist, Olsson M.; Svensson, Kallstrom; Elmander, Toivonen, Elm; Ibrahimovic.