Il coraggio di cambiare

La chiamavano “italjuve”, quando c’era Conte e si vinceva senza fare troppa fatica. Era solo Italia, invece, nelle occasioni più buie. Adesso questo destino tocca un po’ anche noi, ma al contrario. L’Italia vista a Bari ha perso ed a fallire è stato tutto il blocco Milan, ovviamente, correndo al riparo su Chiellini e invocando la “serata no”. Ce lo aspettavamo, ed è accaduto nemmeno fosse la cosa più scontata del mondo.

Lì parlavamo di una amichevole, oggi invece ci troviamo a commentare la prima partita ufficiale, la prima partita di qualificazione mondiale. Non poteva essere la stessa Italia di Conte, e a Ventura si chiedeva uno sforzo maggiore dopo un buon europeo e dopo ritmi molto alti a cui l’ex allenatore aveva fin da subito abituato. Il calcio di Ventura, così’ come la sua mentalità, sono diverse: è vero, siamo ripartiti dallo stesso modulo, ma le cose sono cambiate. Utilizzo importante degli esterni, centrocampo affidato a Verratti, cambi di gioco costanti e necessari. Le cose non potevano essere fin da subito rosee, considerando il tempo avuto dal ct per imporre le sue idee, eppure riuscire a vincere su un campo non semplice giocando praticamente tutta la partita in 10 uomini non è cosa semplice.
No, non ho sbagliato a leggere il minuto in cui è avvenuta l’espulsione; semplicemente Chiellini è stato per la seconda partita di fila a dir poco imbarazzante. Il goal subito cade ancora una volta sotto la sua responsabilità e, come se non bastasse, ci lascia anche con un uomo in meno grazie a falli più che evitabili. Starà a Ventura riportare in alto questa nazionale provando a staccarsi dal passato, lasciando indietro le vecchie certezze e puntando su giocatori più giovani e sicuramente anche più affidabili alla lunga. Il nome di Romagnoli viene troppo facile, in questo momento, ma se lo dovrà meritare con prestazioni all’altezza anche nel Milan. In generale, diciamo che il nuovo ct dovrà avere, ancor più che in passato, il coraggio di cambiare. 
Quanto al “blocco Milan”, senza dubbio oggi non sentiremo parlare più di tanto, perché alla fine risultato è strato positivo. Eppure c’è un assist di Antonelli sul primo di goal di Pellè, così come a procurarsi il rigore del 2 a 0 è un bello spunto di Bonaventura. Niente, passa tutto in secondo piano. A noi va bene così, sappiamo di avere giocatori importanti su cui puntare a livello di club, e la loro crescita favorita dalla chiamata in azzurro non può che far bene a tutto il gruppo. Avanti così, per la nostra strada, con Montella che forse ringrazierà più di ogni altro per aver ricavato indicazioni importati in vista delle prossime gare.

1 commento

  1. Mi aspetto ancora più coraggio e mi fido di Ventura perché al di la’ delle stonature, dei soliti ‘cantanti di regime’, l’ex tecnico del Torino va diritto per la sua strada. Le sirene, forse prezzolate, parlavano di escludere Jack Bonaventura. Ma il neo tecnico azzurro non soltanto lo ha confermato ma ha cominciato a fargli interpretare un ruolo fondamentale in questa nazionale. Appunto Verratti i due milanisti e Pellè…Non molto altro che già non si conosceva. Ma Ventura chiedeva, agli uomini che sarebbero scesi in campo, di comportarsi da squadra. Questo si è verificato ieri sera. Allora sinceri complimenti a Ventura ed a tutti coloro che vorranno calarsi umilmente nella realtà di un nuovo corso azzurro.

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