La rinascita passa dal mercato

Abbiamo assistito a quello che probabilmente sarà l’avvenimento chiave del Milan negli anni che verranno. L’accordo tra Silvio Berlusconi e il broker thailandese Bee Taechaubol sarebbe proprio ciò che serve ad una società come il Milan attuale: una iniezione di denaro fresco per fare una campagna acquisti degna di nome e portare di nuovo la squadra al livello che gli compete (che per me vuol dire almeno lottare per la Serie A e i quarti di Champions ogni anno). Devo però utilizzare il condizionale visto che, nonostante la trattativa con Mr. Bee sembri molto avanzata, alcuni media continuano a sottolineare il fatto che non è ancora chiusa la pista che porta alla seconda cordata, quella di Lee.

Soprattutto con Berlusconi, quindi, non bisogna dare niente per scontato. Fedele al suo modus operandi (ghe pensi mi), il presidente è tornato a stravolgere una storia che sembrava già scritta. Forse fuorviati dalla grande attenzione mediatica che Sky ha riservato alla trattativa (seguendo Mr. Bee come se fosse un capo di stato), sembrava che la cessione della società fosse realmente una formalità. Si era pronti a dire addio a 29 anni della gestione Fininvest per abbracciare il nuovo cuore thai della società. Invece, sabato mattina Silvio ha ufficializzato il suo no: non ci sta ad uscire da perdente. Per questo ha proposto a Bee la cessione di una quota di minoranza della società: le decisioni vuole continuare a prenderle lui.

Di una cosa va dato atto al presidente, qualora le cose andassero davvero così: Berlusconi tiene veramente al Milan. Cedendo solo la minoranza delle azioni della società infatti ci ha rimesso tanti soldi: negli ultimi anni Fininvest aveva dovuto staccare ingenti assegni per coprire i rossi di bilancio. Cosa che ha sempre fatto durante la sua gestione, ma i risultati sportivi negli ultimi anni non giustificano sicuramente queste spese.

Silvio sa che per tornare a vincere nel calcio attuale ci vanno le palanche, e lui per molte ragioni (economiche, ma anche di opportunità), tutti quei soldi non li può più mettere. Come detto, non so quali saranno i dettagli implementativi dell’operazione “socio di minoranza”, ma con chiunque esso sia la parola d’ordine deve essere una sola: rifondazione.

Come aveva bene diagnosticato Clarence Seedorf, molti giocatori vanno cambiati. Sia chiaro, con la rosa attuale si poteva tranquillamente combattere per un posto importante in campionato, ma per una società come il Milan non basta. Per tornare a dominare “in Italia, in Europa, nel Mondo” bisognerà innestare tanti buoni giocatori. Il finale “a rilento” delle squadre di prima fascia sta ad evidenziare che il primo step (vincere in Italia) della scala presidenziale si può raggiungere in fretta.

Avanti quindi col mercato, perchè bisogna tornare a fare il Milan. In fretta. E si può già quest’anno.

15 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. Si infatti c’è un po troppa ‘caciara’ attorno a questa evoluzione che il Milan deve vivere per stare al passo con i tempi. Lo hanno fatto per primi gli inglesi, poi gli spagnoli ed i francesi. Non poteva non arrivare anche al Milan essendo forse tramontata l’idea di copiare il modello tedesco, portato al successo dal Borussia Dortmund, che non ha vinto nulla ed è diventato un club più o meno come l’Udinese. Il Milan deve tornare sul tetto del mondo. Lo deve ai 100 milioni di tifosi che ha su questo pianeta(chissà nella galassia quanti ne avrà… scherzo… i galattici sono altri). Silvio Berlusconi si è un po’ allontanato, per me finalmente, dalla politica. La figlia deve crescere e gli altri componenti la famiglia non vogliono più ‘cacciar grana’, a loro modo di pensare, inutilmente. Sbagliano un po tutti perché il gruppo deve parte, oppure o gran parte a seconda dei punti di vista, del suo successo industriale proprio ai successi sportivi ottenuti dal Milan. Anche l’astronomica valutazione di mercato è conseguenza positiva di quella politica sportiva costellata di successi. Ribadisco che la questione Silvio si, Silvio no, non mi appassiona affatto. Io da sempre dico Milan si!

    1. Tu mi piaci Borgofosco , fino a quando prevale in te la tentazione di non prendere posizione . Ma che significa Silvio si o Silvio no ? Di fronte ad un bivio devi scegliere una strada vuoi o non vuoi . E non sai dove porta ne’ l’una ne’ l’altra .
      Allora scegli e non fare l’ipocrita pure tu . Cosa preferisci ? Cosa ti sembra meglio per il futuro ? Cazzo , dillo pure tu chiaro e tondo cosa coincide con il bene del Milan . ORA . Non dopo che e’ successo .
      E perdonami l’amichevole rimbrotto .

      1. Silvio si o Silvio no significa che non è la proprietà che determina se tifare per il Milan o gufare contro il Milan. Va da se che ritengo Silvio Berlusconi il più grande presidente nella storia del Milan e personalmente lo avrei voluto sempre presidente del Milan, ma a tempo pieno. Purtroppo i suoi impegni politici ed il cambiamento dei tempi, determinati dalla globalizzazione, quasi certamente porteranno ad un cambio nella guida societaria. Per me se rimanesse Silvio, lasciando la politica dove ha dato e forse non ricevuto(almeno per me)sarebbe come se il Milan avesse vinto la Champions League. Ragionevolmente questo non avverrà ed io che sono un lombardo pragmatico sono abituato a guardare avanti. Arriveranno i cinesi/thailandesi? Il Milan rimane e speriamo ancor più agguerrito e forte di quello dell’epopea berlusconiana!

  2. Emmegi , Clarence aveva cento volte ragione .
    Tutto il male che e’ successo questo anno deriva dal suo licenziamento . Noi possiamo dire : povero Milan , povero Pippo , poveri noi .Ma non e’ giusto che la facciano franca i colpevoli di quel complotto . Se Berlusconi in quella occasione avesse tirato fuori la grande intelligenza mostrata con i Bee e con i Lee ed avesse preso a calci nel culo qulli che si presenarono ad Arcore guardando pure nel mistero del bagagliaio della macchina , staremmo molto meglio tutti .Io invoco punizioni e licenziamenti !

  3. I giornalai danno i numeri come al solito . Parlano come se fossimo tutti idioti .
    Bee avrebbe scelto Lippi e Cannavaro ! Ancora non sa se gli danno qualche quota e sceglierebbe chi cazzo vuole . Per giunta due antimilanisti . Ma che vadano a cacare!

  4. La rinascita passa dall’ ingaggiare un direttore sportivo vero e dal formare una rete qualificata di osservatori. Solo dopo si dovrebbe pensare al mercato.

    E’ inutile fare mercato fino a quando non si stravolge l’ organizzazione societaria.

    Inoltre ci vuole un allenatore che abbia pieni poteri manageriali ed un progetto tecnico di lungo periodo (3-5 anni).

    1. SANTE PAROLE !
      E se questo e’ Fabio Capello il capolavoro e’ compiuto

  5. Non saprei. Fabio Capello ha già fatto un pezzo di storia al Milan. Comunque si il genere è quello. Ci vuole un allenatore manager che abbia personalità e pieni poteri e che coordini le operazioni assieme al direttore sportivo.

    Insomma urge togliere rimuovere e creare una struttura tecnica intera al suo posto

    1. Speriamo che si instauri una sinergia positiva in questa direzione fra Berlusconi ed i nuovi soci . Speriamo .

    2. Togliere e rimuovere .

    3. E con Capello puoi pure risparmiare . Puo’ svolgere tutte e due le funzioni insieme.
      Insomma ci vuole uno con la testa e con le palle .

  6. Testa e palle sono il binomio perfetto. Per questo in Italia viene contrastato chi li ha entrambe. Ed è per questo che Maldini non fa ancora parte della dirigenza rossonera. Uno come lui avrebbe oscurato definitivamente Galliani

  7. Ancora sante parole ! E se pensi che Maldini lo oscurerebe ( dopo qualche anno di
    esperienza , secondo me ….) figurati Capello !

    1. Ti ringrazio. Conta comunque che Capello è un pò vecchiotto e che Maldini avrebbe il sostegno di tutto il mondo.

      Maldini alla guida tecnica del Milan sarebbe una garanzia anche in termini di popolarità

      1. Capello in questo momento sarebbe un toccasana per tanti motivi . Paolo Maldini farebbe bene a stargli dietro e poi il futuro potrebbe essere suo .

I commenti sono disabilitati.