Xavi-Pirlo 4-0

Xavi umilia Pirlo

Cosa si può dire dopo un 4-0? Di sicuro c’è da dire che gli iberici non hanno rubato nulla, non hanno fatto tuffi degni delle Olimpiadi, ne vinto con rigorini stiracchiati. Anzi, un rigorino ci sarebbe anche stato, ma contro di noi. Infatti io non ho niente da dire e non sono affatto stupito. Mi ero invece stupito, e di molto, durante Italia-Inghilterra. Nel vedere la nazione patria del calcio rifiutarsi metodicamente di fare pressing sui nostri centrocampisti, limitandosi all’ammucchiata in area a protezione della porta; lasciando amplissimi margini di manovra a Pirlo ed alla sua linea, che comunque non hanno combinato niente di decisivo prima dei rigori.

Sono rimasto stupito, (ma stupito è dire poco, diciamo pietrificato, fulminato, allucinato…) nel vedere la grande Germania dei GIOVANI, costruita sul gioco e per il gioco, basata sulle illuminazioni del fulmine del mondiale Ozil, sulla sostanza di Schweini e Neuer, e sui numeri di Gomez andare in bambola dopo 5 minuti di passaggini moviolati dei nostri. Vedere il miglior mediano del mondo, Schweini appunto, fuggire a gambe levate nel panico più totale di fronte a Pirlo, Marchisio o Montolivo. Gente che di solito, Schweini bloccherebbe anche da solo, e con un piede solo. Vedere la Germania di Loew, che ha sempre prodotto spettacolo subire inebetita per 90’ minuti il gioco italiano, non certo irresistibile, è una sensazione stranissima, che non si dimentica facilmente.

Il fatto è che quando vinci lo senti dentro, nel profondo di te stesso, ma difficilmente lo sai riconoscere: è un mix di senso d’inferiorità, frustrazione e incrollabile fiducia in nelle proprie capacità. E quest’aria si respirava durante il match con i tedeschi, scesi in campo non con gli scarpini, ma con le scope per spazzarci via, che tanto non era nemmeno necessario giocare a calcio contro quest’italietta rattrappita che ha sconfitto un Inghilterra agonizzante e sbagliata solo dopo i rigori.

E questa sensazione la respiravano gli spagnoli Domenica sera: lottavano contro la storia perché sapevano che nessuno era mai riuscito a vincere così tanto in così poco tempo, oltretutto è gente stanca, che gioca da anni senza una pausa, obbligata a vincere sempre, ma consapevoli, che se avessero fatto quello che sapevano fare avrebbero potuto battere tutti, soprattutto la storia ed i record. Gli italiani invece sapevano che erano partiti sfavoriti, erano cresciuti nel tempo e che la favola del 2006 si stava di nuovo ripetendo: gli ingredienti c’erano tutti, la bufera giudiziaria sul calcio e la semifinale vinta contro la Germania: c’era solo da far passare due ore e poi si sarebbe festeggiato, la favola era troppo bella per interrompersi adesso, gli spagnoli erano quasi esanimi dopo i rigori col Portogallo, e sarebbe stato quasi impossibile vederli trionfare di nuovo. Tutto è invece andato all’opposto di come si pronosticava, così come nei due match precedenti che avevamo vinto.

Argomento Pirlo: forse abbiamo fatto male a regalarlo ai gobbi, non voglio discuterne, soprattutto se 40 giorni dopo vai per mari e monti a cercare un sostituto, sperando poi di averlo trovato in Aquilani, uno che veniva definito una rabonaro di cristallo che col senno di poi non possiamo non definirlo così anche noi. Oppure se 60 giorni dopo continui a cercare un Pirlo in Montolivo, tentando di strapparlo alla Fiorentina che non lo ha ceduto (masochisticamente) fino all’ultimo giorno. Ma non dovevamo avere un centrocampo di mediani tutto corsa e muscoli? La verità è che si desiderava un Pirlo più giovane, tonico, motivato e soprattutto con più fisico perché, in verità l’ultimo Pirlo rossonero era così mediocre da far rimpiangere Flamini. Probabilmente gli mancavano le motivazioni, o più semplicemente, non riesce a sopravvivere in un centrocampo a 3.

La cosa più ridicola però è la storia del Pallone d’Oro per un rigore calciato a cucchiaio, gesto peraltro che non è altro che un refrain del famoso gesto di Totti e replicato il giorno successivo da Sergio Ramos, giocatore noto per i suoi piedi non certo fatati e per i rigori calciati nella stratosfera. La verità è che, per adesso, il pallone d’ oro non lo ha preso nemmeno Xavi Hernandez, un giocatore davvero unico, famoso sia per le sue geometrie sia per i suoi gol su azione. Uno che di Pirlo ne vale due, anzi 4.

14 commenti

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  1. Non sono affatto in sintonia con reostato. Pirlo al Milan aveva fatto il suo tempo? Si! Io non ho mai rimpianto Pirlo e digerito la ‘ladrata’ della Juventus sul Milan(gol di Muntari ecc) mi è stata meno dolorosa proprio perché i ‘gobbi’ ora, finalmente, conoscono il valore di Pirlo. Quando la sua maglia era rossonera hanno fatto fatica ad ammettere che Andreà fu l’uomo chiave di ‘Germania 2006’. Avesse vestito la loro maglia avrebbero preteso per lui quel pallone d’oro, che il bresciano avrebbe meritato, per quel che aveva fatto nel Milan, più di Fabio Cannavaro. Ma tutti avevano dimenticato il passaggio di Andrea a Grosso per il più facile dei gol. Si è esaltata la gioia ‘pazza’ di Fabio invece della razionalita e della genialità di Andrea. Xavi è un giocatore che da sempre avrei voluto al Milan. E’ bravo almeno quanto Andrea però gioca in un centrocampo che avrebbe esaltato anche le doti del bresciano. Bisognerebbe invertire i due giocatori, nel centrocampo , tra Italia e Spagna per vedere quel che potrebbe succedere. E’ un giochino che si può simulare al computer. Le differenze non sarebbero abissali, anzi, in alcuni aspetti prevarrebbe l’italiano. Un campione che ha scritto dieci anni di grande storia rossonera può essere criticato, in relazione alle motivazioni di come è andato via dal Milan. Però chi ha vestito la ‘nostra’ gloriosa maglia, con merito come è stato per Andrea, non può essere svalutato fino al punto di dire che vale un quarto di Xavi Hernandez soltanto perchè siamo un poco risentiti per la sua presunta irriconoscenza.

      • reostato il 3 Luglio 2012 alle 12:54
        Autore

      Il fatto che Pirlo vale 0 e Xavi 4 è stato scritto per equiparare il confronto tra di loro all’esito del risultato della gara.
      Ma la differenza ci sta tutta, e ti spiego perché.

      Xavi non verrà mai mollato a parametro zero. Pirlo quando è andato via dal Milan è andato via con la coda tra le gambe, accantonato nel Milan vincitore dello scudetto e lui reduce da infortuni e da un campionato disastroso.

      Se Xavi fosse in scadenza e desiderasse cambiare aria tutti i club del globo si sbranerebbero per averlo, ancge tra qualche anno.

      Comunque Pirlo è stato comunque un professionista oltre che un nostro campione : ha visto che per lui non era più aria ed ha tolto il disturbo, e non ha mendicato milioni come Seedorf, Gattuso e altri della banda.

      Io avrei mandato subito via a calci in culo Seedorf e tenuto Pirlo. Ma quando il bresciano se n’è andato non ho pianto di sicuro !!
      E non piango nemmeno oggi. Certo invece di cercare disperatamente Aquilani o Montolivo tenevo l’ex interista.

  2. Io penso che semplicemente si voglia fare un ricambio generazionale. Giusto cambiare Pirlo con Montolivo – qualsiasi club ora avendo la possibilità di scegliere tra Montolivo 27enne e lo zombie Pirlo 32enne prenderebbe il primo.
    Insomma si parla tanto di Pirlo riscoperto a 31 anni per un cucchiaio e una finale meno che mediocre che ha evidenziato tutti i motivi per cui giustamente il Milan lo ha ceduto: il Milan ha sbagliato e non sa fare mercato – il genio è la Juve e Marotta che ora si prenderà in casa un altro ultratrentenne Lucio “scommessa alla Pirlo”. L’avesse fatto il Milan era “un altro vecchio in più da mantenere”. Non si parla di Nocerino, 500.000 €, miglior centrocampista dello scorso torneo, guarda caso ex-juve, scartato dai bianconeri. Non si parla di El Sharaawy: il futuro della nazionale semmai sono Verratti, Destro e Insigne, insomma solo gente che la maglia bianconera non l’ha indossata. Non si parla di Cassano – giocatore che all’ultimo Europeo ha creato 33 occasioni da gol per le punte: record, pareggiando quello di Deco nel 2004 (tutti impegnati a vedere il Cucchiaio di Pirlo). Non si Parla di Montolivo, con De Rossi migliore centrocampista del torneo che il Milan ha preso a ZERO Euro. In fondo gli affari li sa fare solo Marotta, il genio del mercato: fa niente se Cassano se lo è lasciato sfuggire lui e se l’unica volta che ha dovuto imbastire una trattativa seria per Robin Van Persie gli hanno riso in faccia per la cassa di banane offerta (ah no, aspetta, questo lo scrivono solo quando vengono rifiutate offerte rossonere)… Marotta è il nuovo genio del mercato e Galliani non capisce nulla. Così è, se vi pare.

    1. Pirlo come Xavi Hernandez avrebbero potuto giocare in qualsivoglia squadra del nostro pianeta (per Andrea basta rivolgersi a Carlo Ancelotti). Probabilmente soffrono dello stesso male: non vogliono lasciare il loro Paese d’origine. La provocazione non andava fatta tra Pirlo e Xavi bensì tra Del Bosque e Prandelli. Allora anche io dico: allenatore spagnolo batte allenatore italiano 4-0.

    • fabregas11 il 3 Luglio 2012 alle 16:13

    casillas buffon 4 0
    arbeloa abate 4 0
    ramos barzagli 4 0
    pique bonucci 4 0
    alba chiellini/balzaretti 4 0
    xabi de rossi 4 0
    busquets marchisio 4 0
    iniesta montolivo 4 0
    silva cassano 4 0
    fabregas balotelli 4 0

    • mattoinh7 il 3 Luglio 2012 alle 18:02

    Se i giocatori venissero valutati sulla base del loro valore invece che della maglia che indossano si farebbe tutti una figura migliore.
    Sarebbe difficile,fossi milanista -E GRAZIE A DIO NON LO SONO :mrgreen:- parlare bene di Montolivo quando fino all’altro giorno lo si chiamava Pippolivo….idem con patate giocatori alla Nocerino che in altri tempi mai sarebbero stati cagati nemmeno di striscio.
    Ma magicamente,quando indossano la maglia della propria squadra del cuore, 9 su 10 diventano quantomeno giocatori buoni e cmq acquisti sensati certo,eccezion fatta nel caso in cui prendi gente come Taiwo o Mesbah…

    Ma siccome questo passa il convento dati i tempi bisogna adeguarsi; chissà,magari io stesso da interista troverò qualche qualità nell’eventuale arrivo di Mudingay,ma conoscendomi ne dubito.

    E su Pirlo che dire?? Stucchevole questo giochino,sia l’esaltazione bianconera che la diminutio rossonera.
    A tutti i milanisti dovrebbe essere evidente che il ciclo rossonero di Pirlo era finito.
    A tutti i milanisti dovrebbe essere evidente che l’anno alla Juve ha dimostrato di avere ancora a che fare con un grande giocatore.
    A tutti infatti,milanisti e juventini,dovrebbe essere chiaro che Pirlo appartiene a tale categoria.
    Se poi ce lo si vuole contendere nel bene o nel male lo si faccia pure sebbene non ne capisco il senso,così come lascia il tempo che trova il confronto con Xavi; ma vabbè,ognuno vede le cose,tra cui il calcio,a modo suo e ci mancherebbe altro.

    1. No matto. Il grande giocatore non esiste. Faceva le stesse cose che faceva al Milan, ad alti livelli è stato cancellato SEMPRE. A Napoli, a Roma, a San Siro, nella finale di Coppa Italia… facile fare il fenomeno con le piccole… persino Ibra con le big è stato più decisivo di Pirlo…

        • mattoinh7 il 3 Luglio 2012 alle 18:38

        Non sono d’accordo.

        Per me Pirlo è stato il fulcro di un certo tipo di Milan soprattutto grazie a chi lo ha reinventato regista davanti alla difesa,cioè creando un tipo di giocatore che fosse in grado di far ripartire l’azione da dietro sia col gioco palla a terra sia con i lanci.

        Poi cos’è successo?? È successo che quello che era uno dei,se non il,punto di forza del Milan ne è diventato un limite,tant’è che bloccavi Pirlo e il Milan andava a farsi fottere,cosa che tra l’altro succede e succederebbe pari pari alla Juventus.
        L’albero di Natale si basa proprio sulle capacità di impostazione di Pirlo “protetto” da Gattuso e Ambrosini, a quel punto poi andavi a rifinire e finalizzare con Rui Costa,Kakà e Shevchenko: buonanotte.

        Il limite di Ancelotti è stato proprio non capire come “riadattare” Pirlo e quindi modificare l’albero di Natale,tant’è che ad un certo punto,anche per le squadre non forti,giocare contro il Milan era diventato piuttosto semplice.

      1. E’ stolto non riconoscere che Andrea, forse più di Romagnoli e Tagliavento, è stato l’uomo determinante nella cavalcata della Juventus verso la conquista dello scudetto

        1. No. Perché se noi facevamo il nostro, senza infortuni, lo scudetto era rossonero, Pirlo o non Pirlo.
          Non è stato decisivo lui, quanto l’aver fatto una squadra di corridori e averlo fatto in un campionato di basso livello e averlo disputato in condizioni particolari come quella di non giocare la Champions League. Annata di grazia, ma se mi chiedessero “daresti il triennale a 6,5 a Pirlo” direi comunque no perchè è un giocatore finito.

  3. Diavolino ad essere onesti come piace a me bisogna ammettere che i maggiori critici di Nocerino e MonteOlivo sono stati non tanto i giornalisti (anzi, il colpaccio del Noce a 500 mila euro l’hanno sbattacchiato qua e là durante tutto l’anno) quanto i soliti noti tifosotti bolscevichi.

    1. Nella classifica virtuale compiuta(somma algebrica di tutte le classifiche virtuali redatte da istituti di ricerca statistica seri)c’è stato un solo punto di distanza dei rossoneri dalla testa della classifica. Mentre in altri casi, sbilanciati e con discutibili elementi statistici, lo scudetto virtuale è stato assegnato al Milan. Penso che gli infortuni fanno parte dell’annata sfortunata di qualsiasi team. Ricercare colpe specifiche, compresa la dipartita di Andrea, è un esercizio alquanto inutile. Secondo me, se Pirlo fosse rimasto al Milan oppure se fosse andato via dall’Italia, sicuramente i rossoneri avrebbero vinto lo scudetto. Più che di una ferrea convinzione personale guardo e confronto le statistiche che indicano nel bresciano il giocatore che ha avuto il migliore e più costante rendimento nella sua squadra. Al Milan questi parametri Andrea non li otteneva più da molto tempo. Un expolit di quest’anno? Può darsi. Ma è questo uno dei motivi che hanno inciso nella perdita dello scudetto. Sono contentissimo dell’operato di Galliani e della società. Strafelice che rimangano Thiago Silva e Ibrahimovic. Vorrei soltanto vedre più spesso in campo El Shaarawy. Robinho, se rimane, è un jolly offensivo ma il titolare deve essere Stephan. Inoltre ho grande stima in Acerbi e di Montolivo ho sempre parlato bene. Credo che il Milan sia attrezzato per ripagarci della cocente delusione che abbiamo patito quest’anno.

      1. Se Pirlo fosse rimasto al Milan saremmo arrivati dietro perché avremmo perso punti col suo non gioco.
        Io non concepisco il “tenerselo” per non farlo avere ad altri. E’ una cosa da Inter.

  4. Caro ‘diavolino’ rileggiti le classifiche di rendimento dei giocatori e ti accorgerai che Andrea è stato fondamentale nell’economia di gioco della sua squadra. Purtroppo a volte anche il ‘fuoco’ preventivo(Moggi era un maestro) serve a farti guadagnare piccoli vantaggi. Tutti i critici sono concordi nell’affermare che Pirlo ha vinto da solo un pezzo di scudetto. Non lo rimpiango… ma l’onestà intellettuale mi impedisce di non riconoscere in Andrea l’uomo che ha cambiato il volto della Juve. Altro che parrucchini e Conti di Transilvania!

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