Un Rossonero da Raccontare… Andrea Pazzagli

Andrea Pazzagli in volo

Se n’è andato un grande del nostro calcio rossonero. All’età di 51 anni il portierone Andrea Pazzagli, l’ex colonna portante del Milan campione d’Europa con Arrigo Sacchi, ha avuto un malore in Provincia di Grosseto. Proviamo a raccontare, anche attraverso immagini, alcune sue gesta.

LA GAVETTA – Ogni calciatore che si rispetti ha la sua gavetta. Pazzagli, cresciuto nei viola, aveva poi svariato tra Imola, Udinese e Catania, mentre era rimasto a fare da riserva per un paio di stagioni al Bologna. Poi, il ritorno in toscana nella Rondinella, dove si è fatto notare per la sua abilità. Da qui la prima occasione a Perugia, dove non tradisce le attese, poi il l’approdo ad Ascoli per tre stagioni. È qui che lo scova il Milan.

SUL TETTO DEL MONDO – Nel culmine della carriera, in due anni riesce a togliere dai pali un santone come Giovanni Galli, guadagnandosi addirittura il posto da titolare nel Milan. In Europa è un gatto, aiutando i rossoneri a conquistare la Coppa dei Campioni dell’89-90. Poi vince due volte la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale, distinguendosi sempre in entrambe le finali. Il Milan, come ricorda una nota “ricorderà sempre Andrea e si stringe intorno alla sua famiglia in questo triste momento.”

"Spero che esistano gli angeli" lo speriamo anche noi

LUTTO – Lutto a Firenze, dove era tornato ad allenare i portieri, lutto al Milan, come già detto, con Abbiati addolorato della perdita del suo mentore. Parole tristi anche per Allegri, che ha commentato così: “Oggi non è una giornata felice, perché oggi è scomparso un uomo, un uomo che aveva dei valori, un uomo per bene. Le mie più sentite condoglianze vanno alla famiglia. Per come lo conoscevo io, Andrea era una grande persona. Abbiamo perso un uomo che ha fatto parte della famiglia del Milan ed è un giorno triste per questa società”.
Anche Tassotti ricorda l’amico:”E’ stata una notizia che ha lasciato tutti senza parole. Se n’è andato un ragazzo d’oro, splendido, solare, sempre pronto a scherzare e fare gruppo, con una famiglia adorabile. Era un ragazzo educato e anche nel periodo in cui qui al Milan c’era una grande concorrenza per il ruolo da titolare, ha sempre avuto una grande compostezza. Sapeva rendere molto più allegro il gruppo nei momenti più difficili. Perdiamo un grande amico, una bella persona e siamo tutti molto vicini alla famiglia. Andrea sapeva sorridere alla vita e sicuramente se n’è andato troppo presto”. Infine il ricordo di Rodolfo Tavana, responsabile sanitario del Milan: “Era un buon padre, amava la sua famiglia e i suoi figli, teneva molto alla loro educazione. Siamo tutti senza parole”.

DOPO IL CALCIO– Pazzagli conclude la carriera onorevolmente nel Prato, dopo una parentesi a Roma e due stagioni positive a Bologna. Si ricicla anche cantautore, venendo apprezzato addirittura da Mogol, che lo tributa con un diploma ad Honorem.

Vi lasciamo con due filmati. Il primo, con una raccolta di parate di Pazzagli, il secondo, con una canzone, scritta e cantata dal portierone, perché tutti oggi abbiamo “Nostalgia di Te”…

4 commenti

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  1. un tributo a Pazzagli, forse scritto anche male a tratti, ma parto del cuore.. Ciao Campione

  2. RIP

  3. Segnalo questo post…la SUA partita. RIP.

  4. A Pechino arbitra Rizzoli. E ora, chi li sente?

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