Nel paese delle meraviglie

Ognuno di noi si connette ad Internet, accende la tv ed ogni giorno si gode la quotidiana dose di sparate sul calciomercato. Le avevamo già elencate in un post, qualche giorno fa: e all’inizio ci sentiamo tutti un po’Alice nel Paese delle Meraviglie, a vedere cosa ci si para davanti. Un giorno sembra vicinissimo Fabregas, l’indomani servono 60 milioni e dunque si vira su Hamsik, il giorno dopo ancora si vuole tenere calda la pista Ganso, poi si sonda per Witsel (per la serie, se Kozak gioca in serie A, ci può giocare chiunque) nel weekend si danno identikit degni di Frizzi o di “Indovina chi?”: ha i baffi o no? Ha gli occhiali? Siamo talmente esasperati che ho notizie di certi milanisti dediti a consultare l’elenco telefonico di Bologna, alla voce Signori. Sperando in un suo responso, tra un Buondì e l’altro.

Intanto gli interisti – che hanno scoperto la causa del loro flop: Paoloni avrebbe dato per certo a Bellavista e Erodiani il loro scudetto – si cullano nel sogno di Kakà. E, per arrivarci, sono disposti anche a cedere Maicon. Se credono che solo per la chimera di uno sberleffo, per il sogno di un anno di sfottò – uno solo, peraltro: arriverebbe persino in prestito -, sia giusto sacrificare l’unico calciatore nerazzurro ancora con un mercato, lo facciano pure. Non sarò certo io a impedire loro un suicidio sportivo.

Gli almanacchi parlano chiaro: Kakà si rompe come minimo una volta all’anno e, soprattutto, non incide più in Europa oramai da troppo tempo. E si capisce come il comprare Kakà sia solo la vendetta per l’affare Ibra. Peccato che l’anno da “giocatore finito” dello svedese sia coinciso comunque con una ventina di gol, e che qua, dalla parte giusta di Milano, abbia forse dato il più grande contributo alla squadra della sua carriera. Però li amo tanto, quando cercano di renderci le cose più facili. Sono così gentili! Certi sforzi dovrebbero aiutarci a migliorare i rapporti tra le due squadre: dovremmo tornare ai bei vecchi tempi, quelli degli scambi alla pari Seedorf-Coco.

Sulle altre squadre non c’è molto da dire, se non che il supermarket Pozzo sta dimostrando di non essere l’Alter Discount che qualcuno si aspettava, che, dopo l’ingaggio di Luis Enrique, non vedo l’ora di vedere Milan-Roma, che sono convinto che Klose flopperà come Jancker qualche anno fa all’Udinese e che la Juve…beh, non mi piace sparare sulla Croce Rossa. Dopotutto, anche io ho un cuore.