Un rossonero da raccontare… Oliver Bierhoff

Campione d'Europa 1996 con la Germania

Ennesima puntata di un rossonero da raccontare, stavolta dedicata a un attaccante puro, una punta dal grande fiuto del gol. Sto parlando di Oliver Bierhoff. Un campione testardo, che non voleva arrendersi e riuscì a imporsi in campo italiano e internazionale.

UN TEDESCO-ITALIANO – Oliver, cannoniere abile soprattutto nel colpo di testa, parla italiano molto meglio di quanto non facciano alcuni italiani stessi, e soprattutto di chi in Italia è stato molto più tempo di lui, come Michael Schumacher. La sua carriera inizia in Germania, in una piccola squadra di Uerdingen. L’Amburgo lo fa crescere, poi una piccola parentesi al Moenchengladbach, fin quando non sboccia del tutto nel 1990-91, nelle file del Salisburgo, dove segna 23 reti in 32 partite. È qui che inizia la sua carriera italiana.

INIZIO DIFFICILEViene scoperto dall’Inter che lo gira all’Ascoli per poi perderne le tracce e venderlo a titolo definitivo. Il suo primo impatto nel nostro campionato è pessimo. All’Ascoli infatti gioca malissimo le prime quattro partite di campionato, viene dunque relegato in panchina per le successive gare. Di lui non parla più nessuno quando viene acquistato Maniero dal Padova. Alla stampa, anni dopo dirà di quell’anno: “Se avevo segnato 23 gol in Austria l’anno prima e 10 reti in 11 partite con l’Under 21 non dovevo essere una sciagura.”

ASCOLI – Succede poi che Costantino Rozzi esonera De Sisti e ingaggia l’allenatore Cacciatori, che schiera Bierhoff alla ventiquattresima di campionato, dove trova il suo primo gol in Serie A contro il Foggia. L’Ascoli però retrocede in B, ma Bierhoff viene confermato anche se contro la volontà di molti. Comincia a segnare gol a raffica, in due anni ben 37, (20 il primo anno e 17 il secondo), ma questo non basta perché l’Ascoli retrocede in Serie C. Rozzi vuole vendere alla Juve Bierhoff per 10 miliardi, ma poco dopo il leggendario presidente ascolano muore e Oliver finisce all’Udinese.

Oliver Bierhoff nell'anno del centenario

UDINESE – Fu un trionfo, con 57 gol in 3 anni. Bierhoff non si è arreso, e spiegherà anni dopo la sua testardaggine nel rimanere in Italia, alla Gazzetta dello Sport: “Sono un tedesco con la testa dura, come col Wind Surf. All’inizio è stato un disastro, non riuscivo neanche a tener ferma la tavola, adesso ci so andare. E così col calcio. Decisi: no io voglio sfondare in Italia, non me ne vado.” La sua Germania vinse gli Europei di calcio del 1996, l’Udinese fece il suo miglior risultato di sempre in Serie A, arrivando sul Podio.

MILAN – Il Milan lo ingaggia per la stagione 1998-99. Sappiamo tutti quanto fu determinante quell’anno, con 17 gol che valsero lo scudetto del diavolo, uno dei più sofferti. Negli anni successivi al Milan non riuscì più a essere decisivo, limitato dalla sua poca velocità, e venne sopravanzato da Shevchenko. Tornerà per l’ultima volta a stupire nella sua stagione col Chievo, salvando i veronesi e chiudendo la carriera con una tripletta alla Juventus.

59 commenti

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    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 03:15

    Che giocatore…quanto ci è mancato in questi anni un ariete come lui….uno di quei giocatori che fanno sempre la differenza…

    stavo riflettendo su una cosa:

    Nedved, Kaka, Snejider, Boateng sono stati una rivoluzione della concezione del trequartista…e pensavo anche che in questi anni hanno vinto le squadre con i trequartisti dinamici ed esplosivi fisicamente, capaci di fare bene le due fasi e di essere devastanti fra le linee…

    forse l’ era degli Zidane, Rui Costa, Baggio è definitivamente chiusa?

    Io penso di si

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 03:49

    forse torna Kaka sul serio sarebbe un sogno

    • apocal il 13 Maggio 2011 alle 05:27

    siam venuti fin qua, siam venuti fin qua
    per vedere giocare kakà

  1. Ma non mi avevi detto che facevi Abbiati? :mrgreen:

  2. Il Milan non è una squadra, non soltanto…

    Il Milan è un “modus vivendi”. Scusate il latino, non lo faccio più, perché mi sembrerebbe d’essere Brera e non voglio.

    Il Milanista, ricco o povero, bello o brutto, padrone od operaio, plurilaureato o analfabeta, tombeur de femmes o respinto, ha una consapevolezza che è solo sua, che costituisce la sua ricchezza, il suo Credo Calcistico unico e irripetibile.

    Il Milanista sa che la sua Squadra ha vinto tantissimo di suo, tutto.

    Il Milanista sa che abbiamo vinto cento cose sul campo e nella nostra bacheca ne sono arrivate cinquanta.

    Il Milanista sa che siamo da sempre l’indirizzo preferito da Alì Babà e i quaranta ladroni, e perfino dal fratello e la cognata di Alì Babà, ma sa che alla fine vince Margiana, personificazione della mente senziente.

    Il Milanista sa che la sua squadra non ha mai avuto nulla gratis e se ne rallegra, poiché il Milanista non ha bisogno d’elemosine; l’elemosina è la condizione della povertà, e il Milanista, quand’anche non possedesse nulla, è ricco dentro. Se non possiede nulla vivrà di frutta selvatica, oppure pescando con le mani, ma il Milanista non è e non sarà mai un accattone dello spirito.

    Il Milanista è sempre un signore, sia che possieda un impero, sia che viva sotto i ponti. Le ricchezze sono fatte d’oggetti materiali, la signorilità è una condizione impagabile interiore: c’è chi ce l’ha e chi non ce l’ha. Il Milanista ce l’ha.

    Essere Milanisti non vuol dire essere fanatici che urlano il nome di una squadra; tutti sono capaci.
    Essere Milanisti è un onore; sia anche un impegno di mostrare agli altri cosa vuol dire essere Milanisti.

    Si Idealista!! L’idealista è colui che vive nel mondo delle idee, vuol dire questo che il Milanista non vive nel mondo della realtà? Al contrario il Milanista vive nel mondo della realtà, non è un estraniato, un trasognato, uno stordito.

    Il Milanista è sempre presente alle sue azioni, è attento, valuta quando occorre vagliare, agisce quando si deve procedere. Quando sbaglia prende nota per non ricadere, ma non sprofonda mai nella depressione; quando si muove correttamente cerca lo stesso i lati perfettibili, si rallegra del risultato senza esaltarsi troppo, e poi passa al problema successivo.

    Ma il Milanista è idealista nel senso che crede al suo Compito, che è quello di rendere ancor più grande la sua immensa squadra con la grande civiltà del suo comportamento.

    Per il resto il Milanista vive nel mondo reale senza troppi rimpianti per il pianeta violento e ingrato, per l’epoca sbagliata, per i troppi cattivi ecc. che ci sono sempre stati.

    Il Milanista non è un fanatico sognatore di ghigliottine per il desiderio di “migliorare” il prossimo “Homo homini lupus” diceva Hobbes, e riscusate il latino: ma ciò vuol dire che sono sempre esistiti gli armenti e i predatori.
    Mentre gli “altri” passano il tempo a cavillare sul futuro remoto e rimpiangono e maledicono il passato perché è passato senza lasciare loro nulla, il Milanista sa che passato e futuro sono solo parole.

    Il Milanista vive nell’unica dimensione temporale in cui si possa vivere, il presente.

    Il Milanista, anche quando rivive i trionfi del passato, è consapevole che si tratta d’astrazioni della memoria, e non si lascia annichilire l’animo dai ricordi, belli o brutti.

    Il Milanista, anche quando teme il futuro, non si abbandona ad atteggiamenti stomachevoli; quelli vanno bene per i mendicanti dello spirito che abbiamo visto sopra;

    il Milanista pensa, progetta, agisce. Così, semplicemente così; e se le cose vanno male non si abbassa all’isteria, non si piange addosso, non si umilia, poiché è consapevole che darebbe soddisfazione ai pezzenti che lo odiano, e sa che lo odiano poiché lo invidiano, e sa anche che lo invidiano poiché sanno bene che la nostra storia, la nostra rettitudine, la nostra coscienza-consapevolezza sono per “loro” irraggiungibili, sono una sorgente ricca e fresca, ben visibile eppur lontana, cui non potranno mai estinguere la loro arida, misera bassezza.

    Noi siamo la Squadra che non è mai stata nelle grazie dei parrucconi di Palazzo.

    Noi siamo la Squadra che è stata derubata molto, e non ha rubato mai (e se l’ha detto il giornale di Rifondazione comunista c’è da credergli; non parlavano con ironia).

    Noi siamo la Squadra che ha affrontato coincidenze avverse sempre e comunque (solo un esempio: le due trasferte sudamericane per l’Intercontinentale per noi furono un massacro, mentre i cugini trovarono due volte una squadra di calciatori seri, l’Independiente).

    Noi siamo la Squadra che ha subito furti vergognosi all’ultima giornata delle stagioni 1971/72 e 1972/73 e che è stata punita per aver protestato.

    Noi siamo la Squadra che ha subito una fanatica guerra, durata undici anni, affinché non arrivasse a fregiarsi della stella.

    Noi siamo la Squadra punita nel 1980 per aver fatto meno brogli di tutte le altre.

    Noi siamo la Squadra che nel 1982 subì, sempre all’ultima giornata, tripla ingiustizia:
    “errori” arbitrali a nostro danno e contemporanei “errori” a favore del Cagliari e del Genoa che si giocavano con noi la salvezza.

    Noi siamo la Squadra che si vide assegnare sconfitte a tavolino per fatti banali al fine di arginare la nostra corsa verso lo scudetto: nel 1987/88 non riuscirono nello scopo, due anni dopo ci sgambettarono.

    Noi siamo la Squadra che, sempre nel 1990, si vide assegnare il giustiziere Rosario Lo Bello, con l’incarico esplicito di demolirci in un Verona-Milan (eseguito: tre espulsi in campo, espulso Sacchi e scudetto al Napoli) su richiesta di Ferlaino e Moggi, il tutto dichiarato dallo stesso Ferlaino al Mattino di Napoli pochi anni fa e prontamente messo a tacere.

    Noi siamo la Squadra che trascorse due anni e mezzo senza ricevere un calcio di rigore a favore (ricordate il Milan stellare che giocava sempre nell’area avversaria? Appena atterravano uno dei nostri si levava l’urlo: “non vogliamo rigori, facciamo da soli”).

    Noi siamo la Squadra che a Marsiglia avanzò la legittima richiesta di sospendere la partita, essendosi spenti oltre il 40% dei riflettori; Galliani decise di uscire dopo che l’arbitro lo provocò indicando gli occhi, come a fargli capire di mettersi gli occhiali; siamo passati dalla parte della ragione a quella di uno pseudo torto e bastonati con accanimento “terapeutico”.

    Noi siamo la Squadra che fece scoppiare lo scandalo dei passaporti e che subì l’osceno tentativo di farla passare da accusatrice a colpevole.

    Noi siamo questo, Civiltà classica contro l’era delle caverne.

    Qualcuno potrebbe pensare che ci sia in me un filino di razzismo.
    No, sono Milanista con consapevolezza, vivo la mia condizione e l’immensa storia con partecipazione e chiedo ai Milanisti d’essere orgogliosi della loro squadra, e di comportarsi da Milanisti. Per chi vuole essere villano e meschino ci sono tante altre squadre: ha solo l’imbarazzo della scelta.

    Trovata in giro.

  3. Il derby di Milano è da sempre la partita più sicura, l’occasione più ghiotta per portare i figli e le fidanzate allo stadio: grazie ai rapporti tra le due tifoserie estreme, le Curve, è senza dubbio quella più serena e tranquilla del campionato. Sono state loro, le due Curve, a dare un grande esempio di serietà e maturità un anno fa, quando insieme hanno organizzato, presentato e gestito la mostra “Milano siamo noi”, con il ricavato devoluto in beneficenza. I loro sfottò e le loro coreografie fanno scuola, come la loro compostezza quando c’è Inter-Milan o Milan-Inter.

    Fino all’estate del 2006 la rivalità era contenuta in termini civili tra i tifosi, che vivevano di ironie e sottili prese in giro, ma anche tra dirigenti, giocatori e allenatori. L’unico argomento che per qualche tempo ha acceso la discussione tra di loro era Materazzi, ma i milanisti non erano gli unici a non averlo in simpatia: in qualsiasi stadio inglese giocasse l’Inter, l’accoglienza per il prode difensore nerazzurro era la medesima pur avendoci presenziato lo spazio di un baleno. In qualche modo è riuscito a bollare anche una finale Mondiale, con Zidane scaduto a livelli da ricovero.

    Poi, Calciopoli. Che ha esasperato gli animi, i rapporti tra i tifosi comuni (non quelli delle Curve, intendiamo) e gli amici. Calciopoli, dando un bel colpo di spugna a Passaportopoli e ai documenti truccati di 3 minorenni, ha elevato l’etica del club nerazzurro, facendo al contempo sprofondare quello rossonero nel buio delle sentenze, come ignobili rei. Da quel giorno, Massimo Moratti è diventato il vincitore buono, l’eroe immacolato, e Galliani, pardon, Meani, il cattivone castigato. “Ecco perché”, ha spiegato da allora l’elegante patron dell’Inter. Ecco “porqué” non ganava, ecco perché non vinceva. Ecco perché nei 10 anni della sua presidenza, pur spendendo 1500 miliardi delle vecchie lire, aveva vinto soltanto una Coppa Uefa collezionando la sua squadra, in campionato, soltanto piazzamenti: 2 volte seconda, 4 volte terza, 2 volte quarta, una volta quinta, una volta ottava. Non spiegando come mai “porqué” in Champions, senza trucco e senza inganno, le cose andavano alla stessa maniera.

    Dunque, dal 2006-2007 Massimo Moratti e i suoi adepti sono diventati i censori, i giustizialisti, gli uomini senza macchia che commentano, giudicano, pesano, bacchettano, rimproverano, si indignano. Hanno stabilito che lo scudetto vale più della Champions, dove fino al 2010 culo e caso contavano più della forza intrinseca delle partecipanti. E Massimo Ambrosini è caduto stupidamente nella trappola, esponendo al ritorno da Atene un volgare striscione con un altrettanto volgare consiglio su dove metterlo, lo scudetto. Senza cucirlo. Poi arriva il Mondiale per club che all’Inter minimizzano come un trofeo dell’amicizia, nel frattempo Alessandro Costacurta spiega al “Corriere della sera”: “Ci sarà un motivo se i nostri simboli sono Ancelotti e Maldini, mentre i loro sono Mancini e Materazzi”. Per nulla volgare, sicuramente incisivo. Intanto Massimo Moratti, in tribuna a Livorno e in tribuna in un derby, apostrofa “simpaticamente” – alla sua maniera – l’arbitro e Ronaldo, accompagnando i saluti a quest’ultimo con il gesto dell’ombrello. Poi c’è una maschera di Berlusconi, una carnevalata per carità, con cui Materazzi – che se l’era portata in panchina con anticipo – festeggia un derby. Poi c’è Ibrahimovic che va al Milan (dal Barcellona, schifoso traditore, ma se dalla Juve andava all’Inter non c’era assolutamente niente di male), e al primo derby con una censurabile mossa di kung-fu manda Materazzi all’ospedale. Poi c’è Cambiasso che nella festa scudetto dell’Inter canta “Ambrosini figlio di p.”. Poi c’è il Mondiale per club vinto dall’Inter, non più un trofeo dell’amicizia, ma un Mondiale per club, appunto. Poi c’è Leonardo che dall’Inter va al Milan. Poi c’è lo scudetto del Milan in un campionato che Fabio Capello definisce “il più bello dopo Calciopoli”. Poi c’è Milly Moratti che si indigna con Gattuso, dopo anni di silenzio sulle ragazzate dei suoi pupilli, marito compreso. Ah, poi c’è suo marito Publio Cornelio Censore Massimo Moratti che reinventa l’aritmetica, dicendo che il Milan non vince più da 5 anni: per Publio Cornelio la Coppa dei Campioni, la Supercoppa europea e il Mondiale non valgono nessun triplete e non sono mai esistite, nel 2007. E aggiunge “chissà come hanno sofferto in questi ultimi anni”, seppellendo d’un botto il precedente mezzo secolo in cui a soffrire è stato lui. Infine c’è Gattuso che va in Curva e insulta al megafono Leonardo, tradito da un suo stesso tifoso che butta in rete il video ripreso con un cellulare. Fortunatamente, Gattuso chiedendo scusa ha pure sottolineato come di cazzate in questi ultimi tempi ne abbia fatta più d’una.

    Ma mentre gli ombrelli, i vaffan., i figli di p., le maschere di Berlusconi sono comprensibili reazioni umane o ragazzate, i gesti di Ambrosini e Gattuso meritano chiarimenti, comunicati, scuse ufficiali, inchieste federali (beh Palazzi è Palazzi…), una punizione esemplare in ginocchio sui ceci.

    Che Ambrosini a suo tempo e Gattuso all’Olimpico abbiano fatto due scemenze, non c’è dubbio. Che dal 2006 l’esasperazione nei rapporti tra Inter e Milan non l’abbiano creata (soltanto) Inter e Milan, è storia. Che Massimo Moratti stabilisca ancora cosa è giusto e cosa non è giusto, cosa è volgare e cosa non lo è, è ridicolo. Che le Curva Nord e la Curva Sud di Inter e Milan rimangano i luoghi dove alloggiano le persone più eleganti e con più sale in zucca nel derby delle volgarità, è un sollievo per chi come noi pensa che l’unico a decidere cosa sia giusto o sbagliato sia sempre il campo.

    Segnalo anche un bell’editoriale di serafini

  4. Buongiorno Campioni d’Italia!

    Bel post Buffalino Bill! 😉
    Ho impressa qualche immagine dei suoi gol nell 98-99 e successivi, anche se non ricordo perfettamente il suo stile di gioco.
    So però che avevo la sua maglietta e la usavo sempre per giocare in giardino.

    Sì, decisamente un genere di giocatore che è mancato in questi anni.

  5. forse l’ era degli Zidane, Rui Costa, Baggio è definitivamente chiusa?

    Ma toglierei anche il forse.
    E’ evidente che si è andati verso una svolta fisica piuttosto netta. Basta vedere l’esempio del giocatore più forte al mondo: Messi. Sarà anche alto un metro e una cicca, ma ha una bella potenza nelle gambe e quando c’è da far a spallate, mica va giù facilmente.

    In un altro calcio, il paragone Rui Costa-Boateng sarebbe blasfemo, in questo calcio regge e lo vince il Boa, probably.

    • Diavolo1990 il 13 Maggio 2011 alle 08:46

    io avevo la maglia di bierhoff da piccolo 😳 ora che ci penso

    • apocal il 13 Maggio 2011 alle 09:08

    diavolino, sono commosso, e il trenino ce l’avevi?

  6. Non ti devi vergognare…è pur sempre la maglia di Bierhoff, mica di Materazzi..! 🙄

    • Diavolo1990 il 13 Maggio 2011 alle 09:26

    ma la maglia di materazzi la vendono gia’ sporca di sangue?

    • apocal il 13 Maggio 2011 alle 09:32

    addosso a te, sporca di sangue, ti starebbe proprio bene

    • Diavolo1990 il 13 Maggio 2011 alle 09:41

    si apocal la taglia e’ la stessa 🙂
    anche di ibra però 🙂

    • apocal il 13 Maggio 2011 alle 09:47

    diavolino, è il girovita che ti frega. dimagrisci, lardellone, che le donne ti respingono, prendi esempio da Pato

  7. In un altro calcio, il paragone Rui Costa-Boateng sarebbe blasfemo, in questo calcio regge e lo vince il Boa, probably.

    non lo so lpf. io credo che i fuoriclasse sarebbe emersi comunque.
    rivera, per esempio, se avesse giocato oggi avrebbe gli stessi piedi ma un fisico diverso dato che si sarebbe allenato in un certo modo.

    per quanto riguarda ruicosta, credo che lui già appartenga al calcio moderno, che io faccio coincidere con l’avvento del milan di sacchi più o meno.

    • apocal il 13 Maggio 2011 alle 10:46

    ‘azzo, ma la sorella di Mezzaroma è una potta infinita.

  8. Fondamentalmente è vero che rivera, per esempio, se avesse giocato oggi avrebbe gli stessi piedi ma un fisico diverso dato che si sarebbe allenato in un certo modo.

    Per cui, al solito, è difficile fare confronti. Quello che dico è che da qualche anno si è presa una svolta verso un calcio parecchio fisico.
    I tre giocatori migliori al mondo, sono Rooney, Ronaldo e Messi. Innanzitutto sono 3 con cui è dura andare a contrasto, durante la partita non stanno mai fermi e possono partire da lontano come essere spietati attaccanti d’area (e addirittura Rooney fa spesso il terzino/mediano).

    Boateng, a modo suo, ha una discreta completezza: fa pressing, corre tantissimo, sa giocare a uno-due tocchi, sa inserirsi.

    Per questo, seppure a livello assoluto non ha le qualità di Rui Costa, lo ritengo più adatto di un Rui Costa (inteso come regista avanzato, straordinario nell’ultimo passaggio, ma senza altre doti eccezionali) in questo tipo di calcio.

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 11:24

    11 Boateng!

    Abbasso i Pirlo e i Seedorf!

    La fantasia mettila nel culo!

    • Diavolo1990 il 13 Maggio 2011 alle 11:55

    io rooney tra i primi 3 non lo avrei messo
    i primi due son quelli. più ronaldo di messi comunque. il terzo non saprei

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 11:57

    Il terzo e` Didac Vila`, giocatore di primissimo livello

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 12:10

    anche a me i fantasiosi pippe non piaciono….un motivo per il quale non voglio ganso…prendessero la mela piutosto..

    a proposito è domani il gran giorno in cui ci sarà il grande colpo pre elezioni?=

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 12:33

    OT(come sempre)

    Bastian, Inler e un Maccarone/Caracciolo

    e chiudiamo il nostro mercato

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 12:35

    un altro OT

    gli interisti sono tornati a esultare per una finale di Coppitalia

    come se fosse la Champions

    e` un segnale…

    le cose stanno tornando al loro posto

    • paolino il 13 Maggio 2011 alle 13:03

    Ho letto l’intervista di Seedorf sul rinnovo del contratto.
    Merita una sola risposta: vaffanculo brutto stronzone, vattene via e non rifarti più vedere.

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 13:12

    sono preoccupato per i bilanci..già in rosso e c’ è da pagare Ibra e Robinho…mahhhh

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 13:20

    io fossi galliani offrirei rinnovi ridicoli 😆

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 13:53

    io fossi dna mi suiciderei

  9. Bastian, Inler e un Maccarone/Caracciolo

    Tralasciando Maccarone/Caracciolo, se arrivasse Schweinsteiger sarebbe da masturbazione compulsiva. :mrgreen:

    Facessi mercato io: Schweini/Essien (precedenza al primo) e Nainggolan

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 14:01

    lpf

    Essien semplicemente non si puo prendere

    dammi un motivo per il quale il Chelsea lo venderebbe

  10. Apparentemente nessun motivo valido. Ma chissà, magari davanti a un’offerta, il giocatore potrebbe essere interessato a una esperienza nuova.
    In cambio gli lasciamo strada libera per Kakà. Che peccato. 😀

    Ma prima si passi a Monaco di Baviera, grazie.

    Poi oh, io parlo per me, è facile che ci decida abbia in testa tutt’altro.

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 14:10

    tu fossi me saresti un uomo migliore e ringrazieresti Dio ogni giorno per tanta grazia, altro che

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 14:16

    Per me ci siamo gasati troppo

    perche` abbiamo in mente ancora lo scorso agosto

    Essien, Bastian…sono fantacalcio

    ma quel Fernando del Porto lo conosce qualcuno?

    boldi?

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 14:30

    l’ unica sarebbe non riscattare Ibra 🙄

  11. alla fine ho deciso di fare Bierhoff Diavolino, una scelta impulsiva :mrgreen:

    • piscinin il 13 Maggio 2011 alle 14:45

    hahahaha

    dna

    quasi quasi penso seriamente…

    tu ci prendi tutti per il culo

    non posso credere che tu sia serio in tutto quello che dici

    dna, l`incarnazione del sarcasmo

  12. REDATTORI NEL FORUM

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 15:14

    che sono l’ incarnazione del sarcasmo ci puoi giurare…

    dipende, a volte dico sul serio altre volte no, però sono talmente tanto bravo a mischiare le cose che non ci si capisce mai niente……a parte questo dovremmo prenderci meno sul serio tutti :mrgreen:

  13. però sono talmente tanto bravo a mischiare le cose

    Sei anche talmente tanto modesto. 🙄

    …che non ci si capisce mai niente

    Ma non perchè sei bravo a mischiare le cose. 🙄

    • bari2020 il 13 Maggio 2011 alle 16:47

    Io avevo la maglia di Sheva 😀

    A chi dice Maccarone, consiglio, senza offesa, di mettersi gli occhiali, considerato che è vecchio ed ha una media realizzativa peggiore di quella di Huseklepp.

    Il sogno, comunque, sarebbe Robben. Essien come giocatore non mi ha mai convinto al 100%. Nainggolan non sarebbe male, ma deve venire low-cost [e non sono sicuro che cellino, volutamente minuscolo, dia una mano].

    Solo di notte, invece, durante la nostra fase REM, Steven.

    Ma in questo momento PRIORITA’ ASSOLUTA PRENDERE TUTTO BOA E DIFENDERLO DAGLI ASSALTI DI QUELLI LA’ (CHE NON SE LO MERITANO, ASSOLUTAMENTE) . Poi si può pensare al resto.

    Rifondare il centrocampo. Dei quattro dell’apocalisse l’unico a cui rinnoverei è Gattuso, dandogli anche la fascia di capitano. Della serie: vogliono la guerra?

  14. Rino non è in scadenza quest’anno.

    Se arrivasse Robben? Bhè, mi tocca citare pari pari un commento su interistiorg: “Se ci prendono Robben faccio due abbonamenti, uno per il primo rosso e uno per il primo arancio. Per vederlo da vicino sia nel primo che nel secondo tempo”

    Fantacalcio.

    • Bitcha il 13 Maggio 2011 alle 17:14

    se mai arrivasse Sebastiano Schweinsteiger, andrei a girare un pornazzo amatoriale, usando obbligatoriamente preservativi bucati…

    apparte tutto ciò, il centrocampo è il settore dove si deve intervenire di più; Fernando mi piace, ma è uno che sta prettamente davanti alla difesa, e a giocare a sinistra o destra del trio lo vedrei male, perchè si inserisce pochissimo… Radja lo voglio now, per esempio.

    • baresi6persempre il 13 Maggio 2011 alle 17:24

    Quanto ho amato Oliviero bombervero!!! Ero talmente pazzo di lui che avevo la tessera telefonica sua come santino nel portafoglio (poi sostituita da una foto santino di Pippo mio!)

    • melito il 13 Maggio 2011 alle 18:02

    Oilà covo di milanisti… 😛

    Leggendo le varie dichiarazioni di zio fester mi è sorta una domanda, vorrei sapere voi cosa ne pensate.

    Dunque, la rosa del milan è attualmente composta da 32 giocatori, ai quali vanno aggiunti mexes e taiwo già ufficializzati e un paio di altri rinforzi (a detta della società). Totale circa 36 giocatori.

    Fester ha dichiarato che la rosa del milan per la prossima stagione conterà circa 25 giocatori, quindi vi chiedo, chi saranno secondo voi i 10 giocatori circa che verranno ceduti\non rinnovati?

  15. @Melito
    Innanzitutto tra i 31 ci sono Merkel e Strasser che fanno un po’ da jolly.
    Poi, vediamo: Jankulovski torna in patria, ha già firmato.
    Secondo me a centrocampo lascia solo Pirlo e temo uno tra Flamini ed Emanuelson. Ma numericamente non sfoltiremo, credo.

    In attacco al massimo esce Cassano ed entra una prima punta, quindi il numero resta uguale.

    Prevedo tagli in difesa, Didac Vilà, Oddo, Legrottaglie, Bonera, Papa. In modo da restare con:
    Abate/Zambrotta – Antonini/Taiwo come terzini
    Mexes/Nesta – Silva/Yepes (Astori?) come centrali e un jolly.

    Ora, non so quanti rimangono, fate voi i conti. :mrgreen:
    Passare da più di 30 a 24-25 è difficile, sarebbe bello nelle intenzioni ma dubito ci si riuscirà.

    E, per finire, ricordo che i 31 in rosa quest’anno sono tornati utili praticamente tutti.

    • yom il 13 Maggio 2011 alle 18:16

    Bella domanda, melito!
    10 da tagliare sono tanti.
    Pirlo, Seedorf, Didac Vilà, Oddo, Ianku, Legrottaglie, Bonera, Inzaghi, Antonini.
    Per ultimo, Gattuso che è pure squalificato in Champions per 4 turni.

  16. E, per finire, ricordo che i 31 in rosa quest’anno sono tornati utili praticamente tutti.

    mah, insomma. secondo te non sarebbe stata identica la stagione anche senza didac vilà, legrottaglie ed emanuelson?

    • yom il 13 Maggio 2011 alle 18:18

    Già anche Papa!
    Allora via Papa e resta Inzaghi.

  17. Elbi, suvvia, ho detto praticamente.
    Legrottaglie è stato preso in un momento in cui se uno tra Bonera e Yepes avesse avuto un problemino, si sarebbe trovato titolare (ed è successo con la Lazio).

    Per il resto, nonostante 8 centrocampisti per 3/4 maglie, è toccato far giocare anche Strasser e Merkel e nemmeno poco.

    La rosa è stata utilizzata al gran completo, praticamente.

    • VL il 13 Maggio 2011 alle 19:34

    in porta penso si daranno il cambio marchetti e amelia
    in difesa direi che ci si può tranquillamente liberare di jankulovski, oddo, legrottaglie, sokratis e vilà. a me antonini non piace, cederei anche lui ma non credo abbia molto mercato, costa poco e il suo impegno ce lo mette sempre. così abbiamo due giocatori per ruolo più bonera da jolly (nel senso che fa discretamente male tutti i ruoli della difesa). ma penso che oddo resterà
    a centrocampo via pirlo, ma penso che non si troverà l’accordo neanche con seedorf. assolutamente da rinnovare ambrosini e van bommel. bisogna trovare un ruolo ad emanuelson, e inserire uno o meglio due giovani.
    in attacco terrei tutto così e magari mi riprenderei paloschi, che se deve giocare poco in provincia tanto vale che almeno si alleni a milanello.

  18. ho capito lpf, rimango dell’idea che sono stati spesi inutilmente i soldi per lo stipendio di quei tre giocatori, che per me non ha avuto significato comprarli.

    28 giocatori era il numero giusto, non 31. comunque vabbe, è andata bene.

    segnalo un commento strepitoso fatto su milan night:

    Miglior gioco di prestigio: la Metamorfosi di Montelongo in Didac Vilà

  19. Col senno di poi, sicuramente sì, ma abbiamo passato qualche settimana in cui se fosse successo qualcosa al 34enne Yepes, il sostituto era Papa o un primavera.

    Didac Vilà è un erroraccio, senza tante discussioni.

    Emanuelson c’entra poco col nostro gioco, ma non è un cattivo giocatore. Spero possano trovargli un ruolo.

    • baresi6persempre il 13 Maggio 2011 alle 20:32

    Secondo me i giocatori che verranno sfoltiti sono abbastanza facili:

    Didac Vilà (prestito)
    Onyewu (rientra dal prestito sarà ceduto)
    Sokratis (non ha convinto sarà ceduto)
    Amelia (non verrà riscattato)
    Legrottaglie (no rinnovo, cosa lo abbiamo preso a fare)
    Pirlo (affamato di soldi si accaserà da altre parti)
    Oduamadi (prestito… fa parte della rosa e ve lo eravate dimenticati eh?)

    Questi i sicuri… poi ci sono i forse:

    Bonera (si cercherà di cederlo in quanto sempre rotto)
    Strasser (rientra nell’accordo per Boateng e bisogna vedere che farà Preziosi)
    Ambrosini\Seedorf (rinnovo incerto… terrei il primo e ringrazierei tanto il secondo)

    • boldi il 13 Maggio 2011 alle 20:36

    Legrottaglie è stato preso a Gennaio perchè si erano infortunati tutti i centrali difensivi

    Se arriva Astori al posto di Bonera come difesa siamo a posto

    è il centrocampo titolare che preoccupa

    V. Bommel Seedorf Gattuso in tre hanno più di 100 anni

    darei via anche Flamini e punterei sui giovani Strasser e Merkel più uno 7due centrocampisti di qualità vedi Ilner Essien ecc

    • baresi6persempre il 13 Maggio 2011 alle 20:36

    Ah dimenticavo una cosa… vi trovate d’accordo con le dichiarazioni di Paolillo??

    Io sinceramente no. Ok il discorso di indagini demoscopiche corrette e bla bla bla ma arrivare a minacciare un mercato fatto esclusivamente tra grandi e grandi e grandi e estero mi sembra da folli!
    Presidenti come Preziosi, Cellino e Zamparini useranno questa storia per alzare i prezzi, ne sono quasi certo.

    • boldi il 13 Maggio 2011 alle 20:38

    per l’attacco via Inzaghi e riprenderei Borriello

    • sadyq il 13 Maggio 2011 alle 20:50

    però sono talmente tanto bravo a mischiare le cose che non ci si capisce mai niente……

    Dai smettila: lo so che non lo fai a posta!

    • dnarossonero il 13 Maggio 2011 alle 22:57

    le rose troppo ampie non fanno bene…23 giocatori sono anche troppi…Merkel e Strasser dovrebbero essere fra i primi 16….se fanno da jolly vuol dire che siamo una squadra di falliti….

    Bisogna epurare…tenere Nesta e Ambrosini dei vecchi e poi far fuori tutti gli over 30…tanto a 30 un giocatore è alla frutta

    • Bitcha il 14 Maggio 2011 alle 02:03

    mah, io in quanto ai nomi mi attengo in sostanza a quelli fatti da LPf e da Baresi…

    Riprendere Borriello per vedere 15 interviste al mese in cui si lamenta perchè non gioca, mi sembra folle, e poi neanche lui se è razionale e intelligente come credo sia, non ritornerà.

    Ripeto, intervenire sul centrocampo assolutamente, con 2 pezzi importanti, in difesa dopo Taiwo e Mexes, venisse Astori sarei un uomo felice, poi vediamo che si riuscirà a prendere nel ruolo di trequartista (fermo restando che in Campionato lì il Boa è e sarà titolare fisso in quel ruolo), e davanti si vedrà, perchè un’altra prima punta ci potrebbe stare, e vedremo se resterà o meno Cassano…

    Ah, giorni fà ho sentito su un paio di emittenti e su qualche sito, di una cena di Braida col DG del Werder Brema, con sul piatto uno scambio Didac Vilà – Marko Marin; fantacalcio assoluto, sarebbe il più grosso furto della storia non del calcio mercato, ma della compravendita in generale.

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