Genoa – Milan 0-2, la partita tattica

21 Gennaio 2018, Stadio Marassi di Genoa. Il Milan si aggiudica i tre punti e conferma il quarto posto dopo un secondo tempo positivo con argomenti da riproporre e confermare.

Formazione Genoa
Prandelli vara un 4-4-2 atipico per il Genoa, con Bessa e Lazovic esterni, Rolon in mediana insieme a Veloso e Pandev in attacco al posto dello squalificato Piatek.

Formazione Milan
Gattuso (squalificato, in panchina c’è Gigi Riccio) è alle prese con le solite molte defezioni dei rossoneri, appesantite dalle squalifiche post Supercoppa e perderà Zapata dopo 10′.
Centrocampo tecnico con Bakayoko fiancheggiato da Paquetà a sinistra e Calhanoglu a destra, accanto al recuperato Suso ci sono Cutrone e Borini.

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Esterni Genoa
È la posizione degli esterni Genoani nell’inedito 4-4-2 di Prandelli a dare più fastidio ai rossoneri nelle prime fasi della gara, abili a fare l’elastico in non possesso tra chiudere l’uscita palla sulla mezzala e ostacolare in posizione più aperta quando la palla viaggia verso il terzino, con gli interni a prendere le mezzali rossonere (nel non possesso Genoano Bessa-Veloso e Lazovic-Rolon sono di fatto due coppie con compiti precisi). In possesso occupano una posizione più interna quando salgono i terzini dove Bessa ha il compito di verticalizzare per Kouame mentre Lazovic ha licenza di puntare l’uomo per sfruttare la sua velocità.

Attorno alla mezz’ora si concretizzano le prime occasioni, nella prima è Bessa a ricevere largo rientrare sfruttando la poca copertura di Paquetà scambiare con Pandev e presentarsi davanti a Donnarumma, nella seconda palla a Criscito largo, Bessa dal mezzo spazio taglia allargandosi e apre un corridoio di passaggio per Pandev che servito da Criscito viene rimpallato sul tiro da posizione vantaggiosa.
Ancora al 31′ il Milan soffre la posizione di Bessa, Criscito riceve molto alto sull’out di sinistra scambia con Bessa più accentrato che chiude il triangolo al capitano Genoano, sul cross dal fondo ancora Donnarumma attento.

Esterni e mezzali rossonere
Il Milan con Paquetà e Calhanoglu ha più qualità in mezzo rispetto al solito, ma fa fatica a concretizzarla, da un lato Calhanoglu riceve sempre orientato verso l’interno del campo ed il suo primo pensiero è sempre cercare il cambio di gioco verso Suso, dall’altro Paquetà garantisce un partner molto più tecnico nel centro sinistra allo spagnolo, ma si dimostra timido nel proporsi nello spazio oltre Suso. In aggiunta al solito i rossoneri sfruttano poco i terzini questo congestiona il traffico in zona centrale in quanto lo spagnolo a volte per mancanza di alternative a volte per caparbietà riceve anche lui orientato verso l’interno e porta palla in mezzo.

In fase difensiva la catena composta da Paquetà e Suso si dimostra poco efficacie, con lo spagnolo poco applicato ed il brasiliano che a scapito di grande applicazione non sempre è puntuale nelle chiusure. Questo forse è uno dei motivi per i quali Conti si propone poco in avanti.

Per trovare un po’ di pericolosità del Milan bisogna attendere il 40′ quando Conti trova più coraggio e tempismo, servito nello spazio fa partire il primo cross della partita, teso, ma leggermente troppo alto per la prima occasione rossonera.
La qualità aggiunta da Paquetà è evidente allo scadere del primo tempo, quando il brasiliano attacca verticalmente un pallone deviato e scaglia un perfetto sinistro al volo che termina sul palo.

Squadre lunghe
Avvio di ripresa che si caratterizza subito da squadre più lunghe, entrambe le squadre cercano il recupero palla più alto con le difese che non sono pronte ad accorciare il campo ne consegue una parte di gara caratterizzata da rapidi cambi di fronte.

Spazio
Il Milan apre il secondo tempo sulla scia della fine del primo, con un Paquetà più coinvolto nel gioco sia negli scambi con Suso, apprezzabile uno scambio tra i due che libera il fondo a Conti sia nel cercare il cambio di gioco da destra verso sinistra, in tal senso da applausi il preciso lancio che libera Borini in area, sulla splendida conclusione volante del numero 11, Radu è fondamentale nel deviare in angolo.

Il maggiore coinvolgimento di Paquetà e la sua capacità di cercare il lato opposto fanno si che sia Calhanoglu che Borini siano più presenti nel gioco, su un cambio da destra a sinistra è Calhanoglu a ricevere in prossimità del fondo campo, sulla palla in mezzo Paquetà schiaccia troppo di testa, ma Milan che comincia a sfruttare meglio lo spazio offensivo, muovendo la difesa Rossoblu e cercando varchi sia a destra che a sinistra.

Esempio del miglior utilizzo dello spazio da parte dei rossoneri è l’azione che porta al gol del vantaggio, sin dal primo tocco Borini e Suso in attacco sono alti e larghi, con i tre di centrocampo ravvicinati per favorire il possesso.

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Azione che si sviluppa sul perno centrale di Bakayoko che dopo aver vinto un rimpallo serve Suso, Paquetà si inserisce davanti allo spagnolo che rientra liberando lo spazio per Conti che riceve in corsa sul limite esterno dell’area , Milan che in questo momento ha 4 uomini ben posizionati in area, il terzino che riceve, Paquetà, Cutrone e Borini sul secondo palo, sul cross arretrato dal fondo la difesa si schiaccia verso la linea di fondo e Borini attacca il pallone calciandolo in rete.

Donnarumma si fa perdonare l’incertezza di Supercoppa deviando sulla traversa una bordata di Veloso un minuto dopo.

Spirito ed ordine
Subito dopo il vantaggio il Milan pecca nella gestione del vantaggio, ma compensa con grande abnegazione e sopratutto mantenendo ordine e lucidità nell’occupare lo spazio, dopo un bel recupero collettivo la palla giunge e Cutrone che è bravo ad alzare la testa e trovare la corsa di Suso sul lato opposto che a Genoa sbilanciato taglia fuori con il controllo Zukanovic ed infila di destro in diagonale la rete dello 0-2 finale.