Come d’incanto (un altro) Pato

Avevo detto qualche post fa che il nostro Papero meritava capitolo a parte. Eccolo, tutto per lui.

Come dicevo, è la più grossa delusione di questo inizio di stagione, ovviamente da dopo Siena ad oggi.

Dov’è finito il giocatore che fino a qualche mese fa faceva la differenza da solo e che con le sue accelerazioni ci faceva sognare un futuro migliore, costruito intorno a lui?

Da solo, appunto, perchè Pato non ha certo bisogno che la squadra si esprima al meglio per giocare bene, lui è un solista, uno che può accendere la partita con una giocata individuale, come l’anno scorso ha fatto più volte, in una squadra, quella di Ancelotti, che non era certo molto più forte, rapida e veloce di quella di oggi.

E allora, qual è il motivo di questa involuzione così netta e così imbarazzante? La risposta può essere che si sta semplicemente verificando quello che molti di noi temevano in estate e cioè, che dopo la partenza dell’amico Kakà e il ridimensionamento della squadra, il Papero si senta in gabbia. E magari da questa gabbia vorrebbe evadere, per andare il più lontano possibile. Il dove, non saprei dirlo, dato che il Chelsea ha il mercato bloccato, Real e Barcellona sono stra-coperti nel ruolo e che comunque non se ne parla fino a giugno.

Se il rendimento del ventenne di Pato Branco sarà questo fino a fine anno, difficilmente arriverà qualcuno con le chiavi ad aprire la gabbia per portarlo lontano da Milano.

Però, volendo, si può vedere anche il bicchiere mezzo pieno…oddio, forse proprio mezzo no, facciamo un quarto.

Bene, lo scorso anno, più o meno di questi tempi, Pato non attraversava un momento molto migliore di questo; partiva spesso dalla panchina, segnava poco, sembrava involuto rispetto al primo anno (dove per me ha fatto bene, ma non benissimo), con Carlo Ancelotti che addirittura gli tirò le orecchie in un paio di occasioni in confrenza stampa (“Deve allenarsi meglio“). Nel frattempo sul web impazzava la campagna Salviamo Pato, ricordate?

Qualche settimana più tardi Pato è diventato titolare inamovibile e assoluto punto di riferimento per la squadra, in poche parole: un Fenomeno.

Per questo motivo aspetterei ancora qualche settimana prima di esprimere giudizi più o meno definitivi sul nostro numero 7, mi auguro che esca dal guscio come fece l’anno scorso e torni a spaccare in due le difese avversarie con le sue accelerazioni.

Certo è, che dopo la partenza di Kakà, mi aspettavo da Pato una crescita maggiore, soprattutto dal punto di vista del carattere e della personalità.
Salvati Pato e

Salvaci Pato.